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Home » Film » Recensioni film » Aquaman e il regno perduto, la recensione: La saga con Jason Momoa è acqua passata?

Aquaman e il regno perduto, la recensione: La saga con Jason Momoa è acqua passata?

La recensione di Aquaman e il regno perduto, l'ultimo film del DC Extended Universe, diretto da James Wan e con protagonista Jason Momoa.
Max BorgDi Max Borg20 Dicembre 2023Aggiornato:20 Dicembre 2023
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Jason Momoa in Aquaman 2
Jason Momoa in Aquaman 2 (fonte Warner Bros.)
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Il film: Aquaman e il regno perduto (Aquaman and the Lost Kingdom), 2023. Regia: James Wan. Cast: Jason Momoa, Patrick Wilson, Amber Heard, Yahya Abdul-Mateen II, Randall Park, Dolph Lundgren, Temuera Morrison, Martin Short Pilou Asbaek, Nicole Kidman, John Rhys-Davies.

Genere: azione, fantastico. Durata: 124 minuti. Dove l’abbiamo visto: al cinema, in lingua originale.

Trama: Aquaman deve allearsi con il fratellastro Orm per scongiurare la nuova, terrificante minaccia di Black Manta.


14 giugno 2013 – 22 dicembre 2023. Usando come parametri le uscite in sala negli Stati Uniti, questa è stata la durata del cosiddetto DC Extended Universe, il franchise della Warner Bros. che doveva rivaleggiare con la Marvel e che si è ritrovato talmente in crisi – l’ultimo di questi film a funzionare al botteghino è stato il primo Shazam! nel 2019 – che dopo una pausa doverosa nel 2024 ci sarà un reboot l’anno successivo, a cura di James Gunn e Peter Safran. Eccoci, quindi, a parlare della fine di un intero universo, vittima di troppe divergenze creative dietro le quinte sommate a vari cambi di dirigenza della major (basti pensare che The Flash, uscito sei mesi prima di questo film, era inizialmente previsto per il 2018). Una fine che ci ricorda quanto questo mondo sapesse essere spettacolare quando le intenzioni erano quelle giuste, come cercheremo di spiegare in questa recensione di Aquaman 2.

La trama: occhio per occhio, tridente per tridente

Yahya Abdul-Mateen II in una scena di Aquaman 2
Yahya Abdul-Mateen II in una scena di Aquaman 2 (Fonte: Warner Bros.)

Sono passati quattro anni dagli eventi del primo film (come nella realtà quando il sequel doveva uscire alla fine del 2022), e Arthur Curry non è al massimo della forma: di giorno è sott’acqua, ad annoiarsi con tutte le beghe amministrative che gli competono in quanto sovrano di Atlantide; la sera, rientrato a casa, deve occuparsi del figlio Arthur Jr., con l’aiuto della moglie Mera (anche lei costretta a fare la pendolare tra il mondo umano e quello atlantideo) e del padre Thomas. Poi, un giorno, si fa nuovamente vivo David Kane, alias Black Manta, il cui padre è morto – indirettamente – per mano di Aquaman anni addietro. Manta vuole vendicarsi, e con uno strumento mistico – un tridente nero legato alle più cupe leggende di Atlantide – potrebbe distruggere non solo il regno subacqueo, ma gran parte del pianeta Terra in generale. Per fermarlo Arthur deve rivolgersi a un ex-alleato del mercenario: il proprio fratellastro Marius, imprigionato dopo aver quasi causato una guerra tra i popoli acquatici e il mondo in superficie. Riusciranno ad appianare le loro divergenze prima che un’antica minaccia riemerga?

Il cast: rimpatriata sotto i mari

Jason Momoa e Patrick Wilson in una scena di Aquaman 2
Jason Momoa e Patrick Wilson in una scena di Aquaman 2 (Fonte: Warner Bros.)

Al centro di tutto c’è il rapporto tra i due fratelli, con Jason Momoa – anche soggettista a questo giro – e Patrick Wilson che approfondiscono quanto già introdotto nel primo film, in parte sulla falsariga del legame tra Thor e Loki nei film Marvel (una parentela artistica esplicitamente riconosciuta dagli autori, con Arthur che usa il nome del dio asgardiano dell’inganno come nomignolo per Orm). Attorno a loro è stato riunito quasi l’intero cast di contorno del capostipite: Amber Heard, Nicole Kidman, Temuera Morrison, Dolph Lundgren, John Rhys-Davies (la voce del re crostaceo), Randall Park e Yahya Abdul-Mateen II, quest’ultimo ancora più intenso e inquietante nei panni di Black Manta, aiutato da una presenza spettrale che è interpretata dall’attore danese Pilou Asbaek. Il comico Martin Short contribuisce a uno dei momenti più leggeri del film nei panni di un gangster subacqueo, sorta di Jabba the Hutt di Atlantide. Come nel primo capitolo, non ci sono camei di altri eroi DC, scena mid-credits inclusa.

In fondo al mar

Yahya Abdul-Mateen II in una scena di Aquaman 2
Yahya Abdul-Mateen II in una scena di Aquaman 2 (Fonte: Warner Bros.)

Nel 2018, il primo Aquaman era una boccata d’aria fresca come il primo Wonder Woman perché parlava di un membro della Justice League senza essere appesantito dalla trama orizzontale che aveva portato la Warner a tagliare i ponti con Zack Snyder, principale forza creativa della prima incarnazione del DCEU, e tramutare il film del supergruppo della DC in una pallida imitazione di The Avengers. Le avventure in solitario di Arthur Curry erano uno spettacolo subacqueo notevole, soprattutto in IMAX, e la dimostrazione di come un regista come James Wan fosse in grado di esibire le proprie idiosincrasie anche in un contesto espanso come un film di supereroi, con sequenze come quella apertamente horror ambientata nel regno di The Trench (con la colonna sonora provvisoriamente affidata a Joseph Bishara, autore delle musiche di Insidious e The Conjuring, anziché Rupert Gregson-Williams che si era occupato del resto della pellicola) o momenti action surreali come il duello accompagnato musicalmente da un polpo con i tamburi (quel polpo, un personaggio dei fumetti di nome Topo, ha un ruolo più importante nel sequel). Era un film che abbracciava pienamente la duplice natura di Aquaman, eroe potenzialmente ridicolo ma anche molto carismatico, con inquadrature che rendevano epiche le immagini più comunemente usate per prenderlo in giro.

La fine di un’era

Jason Momoa in Aquaman 2
Jason Momoa in Aquaman 2 (Fonte: Warner Bros.)

Aquaman e e il regno perduto prende tutti quegli elementi del primo e li ingigantisce, approfondendo la mitologia di Atlantide e sfruttando le occasioni che essa offre per fare qualcosa di diverso dagli altri film DC usciti negli ultimi anni. Tragico, epico, spassoso, spaventoso: è un viaggio multiforme ma coerente, che rimane fedele al desiderio di Wan di mettere in scena le avventure di questi personaggi in particolare, senza la zavorra di un universo espanso che la Warner in questi dieci anni non ha mai saputo gestire in maniera organizzata. E così il DCEU finisce più o meno com’era iniziato: con un eroe alle prese con la sua doppia origine, in mano a un regista che prende gli elementi del fumetto per divertirsi con le proprie preferenze tonali e stilistiche e contribuire al rinnovamento di un genere che, su carta o schermo che sia, gode di salute alterna ma complessivamente solida da quasi nove decenni. Un ultimo tuffo prima di riemergere, con nuove ambizioni, nel 2025.

La recensione in breve

7.5 Acquatico

Jason Momoa e James Wan uniscono di nuovo le forze per un sequel che ripropone, più in grande, il mix di humour, avventura, tragedia e brivido del primo film, chiudendo in modo degno l'epopea del DC Extended Universe.

  • Voto CinemaSerieTV 7.5
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