Il film: Chi segna vince (Next Goal Wins), 2023. Regia: Taika Waititi. Cast: Michael Fassbender, Oscar Kightley, David Fane, Rachel House, Beulah Koale, Will Arnett, Elisabeth Moss, Uli Latukefu, Rhys Darby, Angus Sampson, Luke Hemsworth, Taika Waititi.
Genere: commedia, sportivo. Durata: 103 minuti. Dove l’abbiamo visto: al cinema, in anteprima stampa, in lingua originale.
Trama: Un allenatore sul viale del tramonto deve risollevare le sorti della peggiore squadra di calcio al mondo.
Tra un blockbuster e l’altro, il regista neozelandese Taika Waititi si diverte a lavorare a progetti più piccoli, come questa commedia calcistica (basata su eventi reali) che lui ha girato prima di tornare nel mondo Marvel con Thor: Love & Thunder (ma per vari motivi, pandemia inclusa, è uscita quasi un anno e mezzo dopo la quarta avventura del dio del tuono). Un film che ha esordito al festival di Toronto (dove Waititi aveva il diritto di promuoverlo, nonostante il duplice sciopero di sceneggiatori e attori, perché in questo caso era principalmente regista e appare pochissimo davanti alla macchina da presa, ritagliandosi un cameo nei panni di un prete) e si è avvalso di una campagna marketing molto buffa, con il primo trailer che sottolineava le sconfitte del cineasta agli Oscar (anche se ha vinto una statuetta per la sceneggiatura di Jojo Rabbit), in linea con la storia di una squadra sportiva particolarmente scarsa.
L’allenatore fuori dal pallone
![Una scena di Chi segna vince](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/01/chi-segna-vince.jpg)
Samoa Americane, 2011: la nazionale delle isole è notoriamente poco performante nel mondo del calcio, incassando sconfitte su sconfitte e avendo la fama di non riuscire mai a segnare. Occorre una soluzione drastica, e le alte sfere del gioco del pallone ne hanno una: Thomas Rongen, allenatore americano di origine olandese. Ormai sul viale del tramonto, Rongen ha due opzioni: essere licenziato e non lavorare mai più in quell’ambito, o accettare l’incarico di allenare i giocatori samoani. E così si ritrova in un paese a lui sconosciuto, a cercare di migliorare le prestazioni professionali di atleti che in alcuni casi non conoscono nemmeno i rudimenti della disciplina. Le aspettative non sono fuori dal mondo (la pretesa minima è che facciano almeno un gol nel corso della stagione), ma anche il minimo indispensabile sembra quasi un’utopia quando il rendimento dei giocatori comincia a mettere a dura prova i nervi di Rongen.
Pesce fuor d’acqua
![Michael Fassbender in una scena di Chi segna vince](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/01/Michael-Fassbender-in-una-scena-di-Chi-segna-vince-fonte-Walt-Disney-Studios-Motion-Pictures.jpg)
Michael Fassbender conferisce la sua classica intensità a Rongen, personaggio che in questo contesto funziona a metà perché lo stesso film è scisso in due, decisamente meno efficace quando si vuole concentrare sulla vita professionale e privata dell’allenatore, con tanto di caricaturale gruppo di suoi superiori, la trovata che è stata maggiormente modificata in post-produzione (dopo la fine delle riprese c’è stata la controversia legata a uno degli attori Armie Hammer, la cui parte è stata riassegnata a Will Arnett, con scene in più oltre a quelle che andavano rigirate). Funziona, invece, la sua interazione con i samoani, gruppo che mette in risalto talenti locali come Oscar Kightley, apprezzato attore neozelandese che Waititi ha già diretto in Selvaggi in fuga, e Uli Latukefu, conosciuto per la serie comica Young Rock in cui interpreta un Dwayne Johnson ventenne.
Palo, palo, traversa…
![Una scena di Chi segna vince](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/01/chi-segna-vince_2.webp)
Fin dall’inizio, con la precisazione che ciò che stiamo per vedere è realmente accaduto “per la maggior parte”, è intuibile che il film, fedele alla poetica di Waititi, non intenda prendersi del tutto sul serio, contraltare più leggero al documentario già realizzato sull’argomento nel 2014 (e che in inglese, tanto per cambiare, ha lo stesso identico titolo, Next Goal Wins). A volte pigia troppo sul tasto dell’ironia, anche un po’ greve, e le licenze poetiche – la figura di Rongen è stata notevolmente stravolta per dargli un arco narrativo di redenzione e sottolineare la differenza culturale fra lui e i giocatori –appesantiscono a tratti quello che si presenta come un classico racconto di persone sottostimate che riescono a superare le avversità (a chi sottolinea le incongruenze più strane il regista ha già risposto, con notevole onestà, che per la storia vera l’ideale è la visione del documentario). Una creatura a due teste, dove quella sincera e allegra riesce a imporsi ma viene periodicamente importunata da quella più artefatta e americana, quella che impone l’uso del termine soccer (anche nel doppiaggio italiano) per far capire che stiamo parlando del tipo di pallone di cui agli americani, tendenzialmente, importa poco o nulla.
La recensione in breve
Taika Waititi esagera in alcuni punti con le trovate più puramente comiche, e le licenze poetiche stonano nel contesto generale del film, ma complessivamente il fascino della squadra samoana che cerca di migliorare è rimasto intatto in questa trasposizione di una bislacca storia vera.
-
Voto CinemaSerieTV