Il film: Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile (Gran Turismo), 2023. Regia: Neill Blomkamp. Cast: David Harbour, Orlando Bloom, Archie Madekwe, Djimon Hounsou, Geri Halliwell.
Genere: drammatico, sportivo, biografico. Durata: 134 minuti. Dove l’abbiamo visto: al cinema, in lingua originale.
Trama: La vera storia di Jann Mardenborough, che nel 2011 vinse un concorso che consentiva ai migliori giocatori di Gran Turismo di diventare piloti professionisti.
Dopo il grande successo di District 9 nel 2009, è stato piuttosto altalenante il percorso del regista sudafricano Neill Blomkamp, segnato da varie scottature critiche e commerciali (di cui lui stesso riconosce i difetti) e da progetti mai portati a termine come un sequel alternativo di Aliens – Scontro finale, accantonato – pare – su richiesta di Ridley Scott in persona. In cerca di redenzione, come uno dei personaggi del suo nuovo film, eccolo di nuovo dietro la macchina da presa per un ambizioso adattamento videoludico che però tale non è del tutto, e che complice lo sciopero degli attori è uscito con una strategia di anteprime mirate negli Stati Uniti, avvalendosi del passaparola per arrivare al pubblico. Di questo parliamo nella nostra recensione di Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile.
La trama: giocare per vivere
Inghilterra, 2011: Jann Mardenborough lavora con il padre, ex-calciatore, ma il suo sogno è trasformare in lavoro il suo hobby, essendo appassionato di corse automobilistiche e in particolare del simulatore Gran Turismo. Danny Moore, responsabile marketing della Nissan, intuisce per conto proprio il potenziale del gioco e propone di istituire la cosiddetta GT Academy: tramite concorso, verranno selezionati i migliori giocatori al mondo e uno di loro potrà poi diventare pilota professionista. Jann viene ammesso e arriva al traguardo, non senza un rapporto non proprio roseo con l’istruttore, l’ex-campione Jack Salter. Il giovane conosce tutti i circuiti a memoria, avendoli esplorati più e più volte, ma ciò sarà sufficiente per vincere nel mondo reale?
Il cast: tutti pazzi per il campione
Archie Madekwe, attore inglese in ascesa già visto in Midsommar, è Jann, parte di un duetto recitativo con David Harbour che incarna il suo mentore con tutti i cliché del caso, ma eseguiti con grande carisma. Orlando Bloom, lontano dai franchise che lo hanno lanciato, si diverte nel ruolo di Moore, figura a metà tra l’alleato e il villain a seconda delle esigenze di copione, e Djimon Hounsou contribuisce in modo importante all’elemento emotivo del lungometraggio nei panni del padre del protagonista. La madre, un po’ meno efficace per il semplice motivo che la sua interprete è meglio nota come cantante, ha le fattezze di Geri Halliwell, ex-Spice Girl.
Simulare il vero (in tutti i sensi)
Giocando la carta della storia vera (ovviamente romanzata, il che di suo costituisce una simulazione), il film aggira il principale ostacolo degli adattamenti di videogiochi rendendo la fonte parte integrante della trama e l’estetica videoludica un ingrediente importante delle scene di corsa e dell’arco narrativo del coming of age di Jann. Lo straniamento fra spettatore e giocatore è pertanto assente, con il protagonista alla console che diventa l’avatar del pubblico e replica il brivido dell’esperienza di Gran Turismo, rendendo le scene spettacolari la giusta ricostruzione e del piacere dell’evento in diretta e di quello della simulazione da casa. E laddove il fattore drammatico a volte vacilla, per una questione di canovaccio che a tratti ha dell’algoritmico, Blomkamp dimostra di essere ancora un sapiente esecutore di macrosequenze ben calibrate, trasformando gioco e realtà in gradevole divertimento per il grande schermo.
La recensione in breve
Neill Blomkamp ricrea in modo efficace l'esperienza del videogioco di base, rendendolo parte integrante della curiosa storia vera di Jann Mardenborough.
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Voto CinemaSerieTV