Il film: Improvvisamente a Natale mi sposo, 2023. Regia: Francesco Patierno. Cast: Diego Abatantuono, Violante Placido, Michele Foresta, Nino Frassica, Elio, Primo Reggiani, Valentina Filippeschi, Carol Alt.
Genere: commedia. Durata: 105 minuti. Dove l’abbiamo visto: al cinema, in anteprima stampa, in lingua originale.
Trama: Lorenzo ha in mente un Natale un po’ diverso da quello solito, e la famiglia non è interamente d’accordo.
Ha senso far uscire in sala il seguito di un film realizzato per le piattaforme, al netto del successo del prototipo? Domanda più che lecita quando si è venuto a sapere che il sequel di Improvvisamente Natale (qui la nostra recensione), commedia festiva di Prime Video del 2022, sarebbe arrivato prima al cinema, uscendo il 6 dicembre, un mercoledì per sfruttare il ponte allungato a Milano, città dell’attore protagonista Diego Abatantuono, dove è festivo anche il 7. Ed eccoci quindi a parlare di questo secondo episodio in un contesto leggermente diverso da quello in cui abbiamo visto l’originale, anche se nella sostanza non è che sia cambiato molto, come cercheremo di spiegare in questa recensione di Improvvisamente a Natale mi sposo.
La trama: Natale con i tuoi?
Risolta la crisi famigliare dell’anno precedente, con la figlia Alberta che voleva separarsi dal marito salvo poi ripensarci, Lorenzo riunisce nuovamente i due e la nipotina Chiara nel suo albergo di lusso, dal quale non si schioda poiché ligio al dovere dopo la prematura scomparsa della moglie. Solo che quest’anno c’è una novità: Lorenzo ha conosciuto una donna, tale Serena, e le chiede di sposarlo. Alberta non è convinta della cosa, e ingaggia il concierge Otto per scoprire se c’è qualcosa sotto (lei sospetta che la futura matrigna possa essere una truffatrice). Nel frattempo, in paese si creano problemi anche per il parroco Don Michele, le cui consuete iniziative natalizie – coro, presepe vivente, albero in piazza – stonano con i progetti più “moderni” del sindaco.
Il cast: Carol Alt Canc
La famiglia centrale è di nuovo costituita da Diego Abatantuono e Violante Placido, ma ci sono stati dei passaggi di consegne per i ruoli del marito e della figlia di lei: non più Lodovico Guenzi e Sara Cioccia, bensì Primo Reggiani e Valentina Filippeschi (non che la cosa incida particolarmente sulla simpatia dei personaggi, già poco carismatici nel film precedente). Tornano anche Michele Foresta – il più calibrato con le intenzioni comiche del progetto – nei panni di Otto e Nino Frassica in quelli di Don Michele, con l’aggiunta di Elio, tristemente fuori parte, nel ruolo antagonistico del sindaco. Per Serena è stata scritturata Carol Alt, forse per ricreare un senso di nostalgia in più al fianco di Abatantuono che, come lei, ha cominciato a farsi notare sullo schermo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta.
Da grandi schermi derivano grandi responsabilità
Ci chiedevamo, appunto, se fosse veramente saggio puntare sulla sala – dove lo spettatore deve scegliere di pagare il biglietto proprio per un determinato titolo – per il sequel di un film che, per quanto di successo, era un Amazon Original e quindi arrivava più facilmente a un pubblico che con l’abbonamento di Prime Video già pagato (e spesso neanche per lo scopo preciso di vedere il catalogo, poiché è incluso nel prezzo del Prime usato per le spedizioni di Amazon) non si interroga più di tanto sul valore specifico di questo o quel lungometraggio. Domanda ancora più lecita a visione esperita, poiché Patierno ripropone la stessa sequela di gag poco ispirate che procedono senza ritmo, senza guizzi, senza la minima intuizione al di là dell’aver riunito questo gruppo di attori in una location che ha il giusto fascino festivo e fa anche contenta la Film Commission di turno. Probabilmente in streaming, data anche la presenza di volti di uno dei pesi massimi di Prime Video che è LOL – Chi ride è fuori, farà la sua porca figura. Sul grande schermo, invece, risulta fuori tempo massimo, il residuo di un filone che senza Massimo Boldi (guarda caso già protagonista di un A Natale mi sposo) e Christian De Sica ha sempre faticato ed è ormai defunto, o per lo meno in coma, da una decina d’anni.
La recensione in breve
Francesco Patierno riunisce gran parte della banda del 2022 per un sequel fiacco e poco ispirato, dove persino Diego Abatantuono sembra procedere con il pilota automatico.
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Voto CinemaSerieTV