Il film: L’esorcista – Il credente, 2023. Regia: David Gordon Green. Cast: Leslie Odom Jr., Lidya Jewet, Ann Dowd, Olivia Marcum, Ellen Burstyn, Norbert Leo Butz, Jennifer Nettles, Nick Benas, Rory Gross, Amanda Beth, Nigel Barto, Raphael Sbarge. Genere : Horror. Durata: 121 minuti. Dove lo abbiamo visto : Al cinema, in anteprima stampa.
Trama: Angela e Katherine scompaiono in un bosco e vengono ritrovate tre giorni dopo, senza ricordare nulla di ciò che è successo. Qualcosa in loro però è cambiato, e i loro genitori si rendono conto di non avere più davanti le loro bambine, ma qualcosa di oscuro e maligno. L’arrivo di un'”esperta”, Chris MacNeil, li metterà davanti alla terrificante verità: le loro figlie sono possedute.
Come fare un sequel di un capolavoro cinematografico come L’esorcista? O meglio, riformuliamo, come farlo meglio di tutti quelli che ci hanno già provato? L’onere e l’onore se lo è preso David Gordon Green, che non è nuovo ad operazioni di questo tipo, é stato infatti il papà della nuova trilogia di Halloween il cui primo capitolo é proprio un sequel diretto del capostipite della saga, Halloween – La notte delle streghe del 1978.
Sicuramente un buon punto da cui partire é ciò che ha fatto il successo del primo film, dell’originale, e nel caso dell’esorcista parliamo quindi di una costruzione delle atmosfere e della tensione che rasenta la perfezione, di una trama strutturata con cura che si fa progressivamente più coinvolgente, per poi sfociare in un climax finale che ha pochi eguali nella storia del cinema. Infine non possiamo che citare la caratterizzazione dei personaggi, così umani nelle loro debolezze ma dotati di grande forza. Come vedremo in questa recensione de L’esorcista – il credente, David Gordon Green cerca di far rivivere il capolavoro di Friedkin partendo proprio dagli elementi che vi abbiamo sopraelencato, ma riesce solo in parte a ricreare ciò che aveva reso così indimenticabile il film del 1973. Se la prima parte funziona e ci fa respirare le stesse atmosfere del primo capitolo, la seconda perde quasi completamente di focus e direzione, mettendo insieme una serie di buone idee ma senza riuscire davvero a svilupparle.
La trama: la possessione si fa doppia
Il film si apre ad Haiti, nel 2010. Una coppia di turisti americani, Victor e Sorenne, lei quasi al termine della gravidanza, sono in vacanza a Port-au-Prince. Lei é molto religiosa, lui un po’ meno, entrambi però sono impazienti di iniziare una nuova vita con la loro bambina, che si chiamerà Angela. Ma il sogno di un futuro insieme viene bruscamente interrotto dal devastante terremoto che distrugge Haiti: Sorenne perde la vita ma la piccola Angela viene salvata.
Tredici anni dopo, Victor è un padre single completamente dedito al benessere della sua bambina, ora una brillante preadolescente. La presenza di Sorenne però non li ha mai abbandonati, lui cerca ancora di superare il dolore, lei sente il bisogno di dare forma ad una madre che non vive nemmeno nei suoi ricordi. È per sentirsi più vicina a lei che Angela convince un’amica, Katherine, a seguirla nel bosco dietro la scuola, dove insieme porteranno avanti una sorta di seduta spiritica per comunicare con lo spirito della donna a lungo scomparsa. Quando né Angela né Katherine fanno però ritorno per cena, tanto Victor quanto gli altri genitori cominciano seriamente a preoccuparsi. Nessuno sa dove le due siano finite, se qualcuno gli abbia fatto del male o se addirittura siano ancora vive.
Dopo tre giorni da incubo per le due famiglie, Angela e Katherine finalmente ricompaiono, a decine e decine di chilometri da dove erano state viste l’ultima volta, senza ricordare assolutamente nulla di quello che gli è successo. Fisicamente, a parte qualche ferita superficiale, le due ragazzine sembrano a posto, ma i loro genitori si accorgono subito che in loro c’è qualcosa non va, che qualcosa in loro è cambiato. In pochi giorni la situazione infatti precipita: crisi isteriche, stati di trans, eccessi di violenza. Si tratta di un problema della loro psiche, causato da un qualche tipo di trauma, o dietro il loro stato si nasconde qualcosa di ben più incurabile e maligno? Victor tenta qualsiasi strada per aiutare la sua bambina, anche accettare il consiglio di quella vicina di casa così religiosa: contattare Chris MacNeil, una donna che ha affrontato tanti anni prima una situazione molto simile. L’ingresso in scena della donna metterà tutti di fronte alla tragica ed inconcepibile verità: Angela e Katherine sono entrambe possedute da un’entità maligna, la stessa, probabilmente, che Chris e sua figlia Regan hanno già affrontato.
Un sequel che non fa paura?
Come vi abbiamo anticipato in apertura, quella di David Gordon Green con L’Esorcista – Il credente non è un’operazione del tutto riuscita, anzi nella sua seconda parte il film traballa ed inciampa a più riprese. Ma cosa è andato storto in questo tanto atteso sequel? Se la prima ora funziona ed è in grado di costruire bene le atmosfere e la tensione (con la giusta lentezza, facendoci “respirare” la stessa aria dell’originale), in concomitanza con l’ingresso in scena di Chris MacNeil le cose si fanno troppo affrettate, confuse, veloci, come se ci fossero troppe cose da mettere in scena, da introdurre (ricordiamoci che il progetto è quello di una trilogia, ci aspettano quindi altri due film) e da risolvere.
Il risultato? Il peccato più grande per un film dell’orrore, soprattutto se si tratta del sequel di un cult come quello di Friedkin: L’Esorcista – Il credente non fa paura. Nella seconda metà fatica addirittura ad inquietare. Nel cercare di ripetere ciò che funzionava così bene ne L’esorcista, tentando anche di fare quel necessario passo avanti per adattarsi ai gusti del pubblico di oggi, qualcosa va storto: la tensione cresce ma poi si affloscia, proprio quando avrebbe dovuto esplodere. Se ricordate, vi dicevamo come uno dei pregi del primo capitolo fosse proprio il perfetto climax finale; in questo caso purtroppo la conclusione è spenta e deludente, ben lontana dai fasti di quel primo esorcismo che fece la storia del cinema.
Leslie Odom Jr. alla guida del cast
C’è qualcosa però in questo Il credente che ci ha convinto, ossia la caratterizzazione del personaggio di Leslie Odom Jr. Il rapporto che lega Victor a sua figlia è credibile e toccante, sentiamo la forza del suo amore paterno tanto quanto sentivamo quello di Chris per la piccola Regan. È questo che ci trasporta nel film, e al netto di tutti i difetti che vi abbiamo prima elencato, rende questa storia più coinvolgente, più umana e reale. Ai personaggi secondari non viene riservato lo stesso trattamento, e purtroppo vengono tutti abbozzati fin troppo superficialmente. Delude anche il grande ritorno in scena di questo sequel, ossia Ellen Burstyn, che risulta un po’ fuori posto, quasi come fosse stata inserita nel film esclusivamente per creare una connessione con quello precedente (o con i prossimi sequel, visto che sembrerebbe che la trama tornerà su di lei e soprattutto sulla figlia Regan).
Detto questo, comunque, siamo curiosi di scoprire come si svilupperà la storia nel prossimo film di questa neonata trilogia (che dovrebbe chiamarsi The Exorcist: Deceiver). La domanda che sorge spontanea è se seguiremo ancora il personaggio di Leslie Odom Jr. o cambieremo completamente direzione, tornando veramente alle origini con Chris e Regan. La speranza, qualsiasi di questi sarà il caso, è che David Gordon Green trovi la propria strada ma anche il modo giusto per rendere onore ad un mostro sacro come l’originale, tornando a ciò per cui L’Esorcista è ancora oggi ricordato: essere così spaventoso.
La recensione in breve
Questo L'esorcista - Il credente, dopo una buona prima metà, perde il proprio focus e si fa affrettato e confuso. Bravo comunque Leslie Odom Jr. nel ruolo di un padre pronto a tutto.
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Voto CinemaSerieTV