Il film: Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice (Rebel Moon – Part 2: The Scargiver), 2024. Regia: Zack Snyder. Cast: Sofia Boutella, Djimon Hounsou, Michiel Huisman, Staz Nair, Doona Bae, Ray Fisher, Cleopatra Coleman, Anthony Hopkins, Alfonso Herrera, Ed Skrein, Fra Fee, Cary Elwes, Elise Duffy, Stuart Martin, Rhian Rees, Charlotte Maggi.
Genere: fantascienza, azione. Durata: 122 minuti. Dove l’abbiamo visto: su Netflix (screener), in lingua originale.
Trama: Kora e i suoi alleati si preparano per la battaglia contro le forze imperiali capitanate dal redivivo ammiraglio Noble.
A chi è consigliato? Ai fan delle epopee cosmiche e agli appassionati del cinema di Zack Snyder.
Dopo il primo film, arrivato su Netflix sotto Natale, tocca al secondo episodio dell’epopea spaziale concepita da Zack Snyder per Netflix, ambito in cui si trova molto bene dopo la turbolenta conclusione del suo sodalizio creativo con la Warner Bros. (anche se persino tra i fan più incalliti c’è chi ha espresso delle riserve sulla strategia di uscire prima con delle versioni edulcorate, in attesa di quelle estese, più vicine alle vere intenzioni del regista, che arriveranno sulla piattaforma in estate). Un secondo episodio, quello di cui parliamo nella recensione di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice, che mantiene le promesse del predecessore e allo stesso tempo apre a varie possibilità nello stesso universo, con Snyder che ha già dichiarato di avere in mente fino a sei lungometraggi in totale per quello che è nato da un’idea per il franchise di Star Wars per poi diventare una creazione originale capace di ampliare il catalogo del gigante americano dello streaming.
Rivincita in arrivo
Dopo aver sconfitto l’ammiraglio Noble al termine del capitolo precedente, Kora torna su Veldt con gli alleati reclutati per l’imminente battaglia, e cominciano i preparativi per la ribellione definitiva contro le forze imperiali. Ma per Noble, tornato in vita grazie a tecniche non del tutto naturali, e il suo superiore Balisarius lo scontro inevitabile si è fatto molto più personale dopo che hanno scoperto che Kora è in realtà la fuggitiva Arthelais, figlia adottiva di Balisarius e figura di spicco nell’esercito imperiale prima dell’uccisione del sovrano e della sua famiglia, che la spinse a respingere la filosofia del padre. La ragazza, dal canto suo, continua a fare i conti con i sensi di colpa che la rodono da anni, sperando di potersi un giorno redimere per le sue azioni passate.
La ribelle e i suoi alleati
Sofia Boutella è ancora più magnetica al secondo giro, con il prezioso supporto di Djimon Hounsou che apporta la sua consueta intensità misurata. Sul piano dei cattivi, Ed Skrein, già intrigante nel primo film, si diverte ancora di più con il suo villain sopra le righe (mentre è abbastanza sottotono, ma forse anche per una questione di scarso minutaggio, l’irlandese Fra Fee nel ruolo di Balisarius). E in attesa della versione più lunga, che in teoria gli darà ancora più spazio, si evolve in maniera interessante il personaggio di Jimmy, il robot imperiale passato dalla parte dei ribelli che parla con la voce calma e allo stesso tempo potentissima di Anthony Hopkins, ancora una volta la presenza più preziosa del neonato franchise a livello puramente recitativo.
Azione! (ma non troppo)
Dopo il lungo antefatto che era la prima parte, la seconda va dritto al sodo, chiarendo la posta in gioco e ponendo in modo efficace le basi per quella che è effettivamente un’unica, ambiziosa scena di battaglia della durata di un’ora circa, gestita senza i tagli un po’ stranianti che nell’episodio precedente tradivano la necessità di rimontare il film per renderlo più “mainstream”, in base agli accordi tra Snyder e Netflix (prima la versione “per tutti” di due ore, poi quella più puramente snyderiana con sessanta minuti in più). Ma al netto dello spettacolo confezionato con criterio e passione, e che a tratti sfiora l’espressione più completa della poetica del regista, rimane il legittimo dubbio sull’accortezza delle duplici versioni nel contesto di un servizio streaming, nello specifico quello che per anni ha attirato registi di non poco conto con la promessa di libertà assoluta, senza compromessi. E qui, con tutte le attenuanti del caso (non si tratta di vandalismo culturale come quanto accaduto durante la post-produzione di Justice League), il compromesso c’è.
La recensione in breve
L'azione è ancora più spettacolare, con un montaggio meno esplicito nell'esibizione dei compromessi con Netflix, ma rimane la sensazione di aver visto solo dei frammenti di ciò che Zack Snyder aveva in mente.
Pro
- Gli attori, soprattutto Anthony Hopkins, sono bravissimi
- Il mondo immaginato da Snyder è molto affascinante
- Le scene di battaglia sono ineccepibili
Contro
- L'ora di materiale mancante si fa sentire in diversi punti del film
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Voto CinemaSerieTV