Il film: Succede anche nelle migliori famiglie, 2024. Regia: Alessandro Siani. Cast: Alessandro Siani, Cristiana Capotondi, Dino Abbrescia, Anna Galiena, Antonio Catania, Euridice Axen, Lucia Sardo, Sergio Friscia, Adolfo Margiotta, Evelyn Famà, Annandrea Vitrano, Silvia Mazzieri, Antonio Orefice, Sebastiano Somma.Genere: commedia. Durata: 77 minuti. Dove l’abbiamo visto: al cinema, in lingua originale.
Trama: Tre fratelli si ritrovano a fare i conti con divere complicazioni in famiglia dopo la morte del padre.
Per la terza volta, dopo Si accettano miracoli nel 2015 e Mister felicità nel 2017, spetta ad Alessandro Siani il compito di inaugurare l’annata cinematografica nelle sale per quanto riguarda la produzione italiana, con uscita strategica il primo giorno dell’anno (con Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki come principale rivale per le attenzioni del pubblico). Un ritorno alle vecchie abitudini per il comico napoletano, che negli ultimi anni ha alternato le ricorrenze, dal 31 ottobre (Il giorno più bello del mondo, 2019) a San Valentino (Tramite amicizia, 2023, esattamente dieci anni dopo l’esordio registico con Il principe abusivo) passando per il periodo natalizio (Chi ha incastrato Babbo Natale?, 2021), e ora è di nuovo dietro la macchina da presa con la sua settima regia, di cui parliamo nella nostra recensione di Succede anche nelle migliori famiglie.
Questo matrimonio non s’ha da fare!
![Una scena di Succede anche nelle migliori famiglie (01 Distribution)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/01/succede-anche-nelle-migliori-famiglie.jpeg)
Nella famiglia Di Rienzo è, da sempre, piuttosto ingombrante l’ombra del patriarca Raniero, medico di grande nomea. In particolare, quando il figlio Davide decide di seguire le orme paterne, i risultati sono talmente imbarazzanti che la soluzione migliore, di comune accordo tra le due generazioni, è di andare a fare il volontario presso la Caritas. Ed è lì che ritroviamo Davide, sedici anni dopo quella laurea non proprio memorabile, mentre il fratello Renzo e la sorella Isabella godono di parecchio credito presso il padre in quanto rispettivamente avvocato – con la moglie che è la voce di Google Maps e due figli che sembrano usciti dagli spot del Mulino Bianco – e psicologa, quest’ultima anche con figlio che studia ad Harvard. Poi, improvvisamente, il duplice colpo di scena: Raniero muore, e la vedova Lina è già pronta per convolare a nozze con un vecchio amico, il quale l’avrebbe salvata dalla depressione. Si prospetta un weekend folle nella villa di famiglia in Sicilia, tra vecchi rancori e presenze bislacche come quella di un mafioso ignorante e sgrammaticato al punto da far sembrare un genio il buon Davide…
Trio interregionale
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Protagonista oltre che regista e co-sceneggiatore, Siani nei panni di Davide si fa affiancare dal pugliese Dino Abbrescia nel ruolo di Renzo e dalla romana Cristiana Capotondi in quello di Isabella, generando un gioco di bislacchi equilibri anche a livello linguistico, con lei che ha la sua classica dizione impeccabile senza tracce di provenienze regionali, mentre gli altri due si lasciano andare al dialetto come se non ci fosse un domani (in particolare Siani, da sempre interessato alle potenzialità espressive della parlata partenopea e, come Massimo Troisi, meno interessante quando deve parlare un italiano standard). Il supporto arriva nella forma di Anna Galiena (la madre) e Antonio Catania (lo sposo), mentre Sebastiano Somma si ritaglia una partecipazione minore, soprattutto nei primi minuti del film, nei panni di Raniero.
77 minuti e sentirli tutti
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La premessa ha tutte le carte in regola per divertire il giusto, soprattutto sulla base degli interpreti scelti (anche nelle precedenti opere da regista di Siani, per quanto non prive di numerosi difetti, il cast non è mai stato un problema), che ben si prestano a scenari basati su equivoci e colpi di scena. Una commedia pura, con una certa ambizione autoriale esibita già nei credits, che usano il font del cinema di Woody Allen. Ma sin dall’inizio si percepiscono i primi scivoloni, con una regia che non ha senso del ritmo comico – facendo pesare i relativamente scarni 77 minuti di durata – e dell’uso di spazi e personaggi, passando da una situazione all’altra con il pilota automatico e ritrovandosi a volte con siparietti che si tramutano in tempi morti (come la sequenza con le turiste finlandesi, che non aggiungono nulla di vitale sul piano narrativo o umoristico, oltre a parlare con un accento che finlandese non lo è manco per sbaglio).
In un contesto all’insegna del caos, viene a mancare quella sregolatezza che la trama sembrerebbe imporre, e rimane solo un bel paesaggio a fare da sfondo per battute talmente stanche da essere quasi comatose.
La recensione in breve
Alessandro Siani riunisce un cast di talento per quello che dovrebbe essere un weekend in famiglia all'insegna della comicità più sfrenata, ma che invece mette in scena situazioni fiacche e prive di mordente.
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Voto CinemaSerieTV