La trama di Red Dragon, thriller del 2002 diretto da Brett Ratner si collega alle atmosfere del pluripremiato film Il silenzio degli innocenti. La vicenda, infatti, inizia nel 1988, quando Will Graham riesce a catturare il terribile serial killer cannibale Hannibal Lecter. Questo confronto, però, lascia sull’uomo dei segni fisici ed emotivi. Questi ultimi, in particolare, lo spingono ad abbandonare tutto e a trasferirsi in Florida con la famiglia. Ma ad attenerlo c’è un altro criminale. Il film è interpretato da Edward Norton, Anthony Hopkins e Ralph Fiennes,
Al centro della trama di Red Dragon, c’è Will Graham. A renderlo speciale, come essere umano e professionista, è sopratutto la sua capacità di immedesimarsi nell’assassino sulla scena del crimine e cogliere particolari invisibili ai molti. Per questo motivo, dunque, dopo tre anni dal suo trasferimento, viene contattato da un ex compagno dell’FBI. La motivazione è la necessità di arrestare un altro serial killer soprannominato il Lupo mannaro. Un nome che deriva dalla sua consuetudine ad agire durante le notti di luna piena.
Due famiglie sono state già uccise in modo orribile e pochi giorni mancano alla prossima data sensibile. Per questo motivo è necessario agire quanto prima. Ma chi si nasconde dietro il Lupo? Il suo vero nome è Francis Dolarhyde. La sua personalità disturbata dipende da complessi psicologici causati da una nonna tirannica e dall’aver sofferto di una menomazione in età infantile. Attenzione seguono spoiler sul film
A guidare le sue azioni, dunque, è una chiara follia che lo porta anche a venerare una figura mostruosa chiamata Drago Rosso, ispirata al dipinto di William Blake. A questo punto, per riuscire a coglierlo in fallo, Will si rende conto di aver bisogno dell’aiuto di un’altra mente criminale e geniale allo stesso tempo. Ovviamente si tratta di Lecter.
L’uomo accetta di collaborare ma, allo tesso tempo, decide di orchestrare la sua vendetta ai danni dell’agente che lo ha catturato. Per questo motivo scrive al Lupo rivelando l’indirizzo di Will. Da parte sua, poi, il serial killer, ormai braccato dalla polizia, decide di inscenare un suicidio per far chiudere il caso. E, proprio per questo, l’ex agente torna a casa trovando un’amara sorpresa.
In un epilogo ricco di pathos, infatti, il Lupo mannaro riesce ad introdursi nell’abitazione rapendo il figlio di Will che, però, viene liberarlo con un sottile gioco psicologico. Successivamente l’ex agente ingaggia una sparatoria con l’uomo, rimandando ferito. In quel momento rientra la moglie in casa ed è lei a dare il colpo finale al Lupo mannaro.
Questo potrebbe essere il finale definitivo ma, in realtà, in uno stacco d’immagine, l’azione ritorna nel manicomio criminale dove è rinchiuso Lecter. Qui si vede il direttore informare il killer che una giovane agente dell’FBI vorrebbe vederlo. Ed è proprio questo il gancio essenziale che definisce il film come un prequel de Il silenzio degli innocenti, nonché remake di Manhunter – Frammenti di un omicidio diretto da Michael Mann nel 1986.
La sceneggiatura di Red Dragon – che è uno dei migliori film sui serial killer – inoltre è tratta dal romanzo di Thomas Harris, Il delitto della terza luna, e presenta delle diversità soprattutto nel finale. Per quanto riguarda il libro, infatti, il lieto fine non è così completo. Graham rimane sfigurato dallo scontro con il Lupo e, oltretutto, viene anche lasciato dalla moglie. Se ben ricordiamo, poi, ne Il silenzio degli innocenti si viene a sapere che l’uomo è diventato un alcolista ed ha perso la ragione.
La tematica, comunque, ha esercitato un grande fascino sul cinema e la televisione. Dopo il successo de Il silenzio degli innocenti, infatti, altre vicende sono state narrate con al centro il personaggio di Hannibal Lecter, per il quale Thomas Harris si ispirò ad un serial killer realmente esistito. Tra questi ricordiamo Hannibal, diretto da Ridley Scott nel 2001, e la serie tv con Mads Mikkelsen, prodotta dalla NBC per tre stagioni.