Il presupposto di ogni buon thriller che si rispetti è che nulla debba essere come sembra. E Reptile di Grant Singer, con Benicio Del Toro e Justin Timberlake rispetta in pieno questa regola aurea del crime. E lo fa con un film, disponibile in Italia su Netflix dal 6 ottobre (qui trovate la nostra recensione), in cui l’omicidio di una giovane e bella agente immobiliare scoperchia verità seppellite di una tranquilla città del New England. Chi ha ucciso Summer Elswick? Lo scopriremo nella spiegazione del finale di Reptile.
C’era una volta
La città in cui è ambientato Reptile sembra un borgo da fiaba, con case ordinate e gente felice. Summer (Matilda Lutz) e il suo compagno Will Grady (Justin Timberlake), erede di una dinastia di agenti immobiliari, lavorano insieme cercando di realizzare i sogni di tutte e tutti. Eppure, c’è qualcosa che rovina la loro intimità. La ragazza respinge palesemente il corteggiamento di Will e non sembra serena. Nasconde forse un segreto che ne mette a rischio la vita. Lo confida all’amica del cuore, che però non può aiutarla.
Quando la ragazza viene trovata brutalmente uccisa all’interno di una casa che avrebbe dovuto vendere, tutta la città è scossa. A indagare sull’omicidio sarà Tom Nichols (Del Toro), un detective trasferitosi da Philadelphia che con modi sornioni e apparentemente sotto tono, cerca di rimettere a posto i pezzi del puzzle. Vive con l’amata moglie Judy (Alicia Silverstone), circondato dall’affetto sincero degli amici e colleghi Allen (Eric Bogosian), Wally (Domenick Lomberdozzi) e Graeber (Mike Pniewski).
Un segreto inconfessabile
Per riuscire a far luce su un omicidio bisogna seguire tutte le piste possibili. Il primo sospettato è proprio Will, che però si dimostra molto collaborativo con gli agenti. Il secondo a finire sotto la lente degli inquirenti è Sam Gifford (Karl Glusman), ex marito di Summer, con cui la donna ancora si frequentava. Un uomo respingente che sembra nascondere più di un segreto. E che parrebbe essere stato l’ultimo a vedere viva la ragazza. Quando Tom lo avvicina, l’uomo resta sulla difensiva. E durante un successivo incontro, Sam, che crea discutibili opere d’arte con capelli di donna, minaccia i poliziotti.
Tom lo uccide per legittima difesa. A questo punto Allen preme su Tom affinché il caso venga subito chiuso, avendo individuato il possibile colpevole che, oltretutto, aveva con sé una grande quantità di eroina da smerciare. Tom, che nel frattempo viene insignito della Medaglia al valore, crede tuttavia che la verità sia ancora distante. Controllando le foto della vittima, note sulle sue mani un morso. Suggerisce di fare il calco dentale di Sam per vedere se corrisponde, ma l’esito è inconcludente. Qualcosa sfugge.
Il terzo uomo
Spunta un terzo uomo coinvolto nella storia, Eli Philips (Michael Pitt), un giovane disadattato che sembra avere un conto in sospeso con Will. Sono tanti i fattori che rendono Eli il colpevole perfetto. L’odio nemmeno tanto nascosto per Will, il suo aspetto trasandato. E soprattutto il fatto che il ragazzo sia entrato nell’ufficio di Grady per prelevare una cosa molto importante. A completare il quadro, va inserita anche l’effrazione di casa di Tom, dove Eli si presenta nottetempo, prontamente respinto da Judy, per dare al poliziotto ciò che ha prelevato nello studio di Will. Si tratta di una chiavetta USB, contenente dei documenti compromettenti. Il cerchio attorno a Grady piano piano si stringe.
Durante le indagini emergono le azioni di una misteriosa società immobiliare dei Grady, la White Fish, specializzata nella compravendita di case confiscate. Summer si occupava della loro vendita, senza però prendere alcun tipo di commissione. Ciò insospettisce e non poco Tom che, lavorando sulle fonti, collega la presenza di Wally alla scena del delitto. La sua Chrysler, infatti, è stata vista da una testimone uscire fuori dalla casa dov’era stata uccisa la ragazza.
La spiegazione del finale di Reptile
Tom arriva alla verità esaminando nel dettaglio il contenuto della chiavetta trafugata da Eli (anche lui ucciso). Grady e gli agenti corrotti della polizia agivano in sinergia da anni controllando il traffico di droga che Wally piazzava sul mercato. E che veniva impiegata per far requisire case a povere famiglie, tra cui quella di Eli. A questo punto la White Fish comprava a prezzo irrisorio le abitazioni confiscate, rivendendole a un costo superiore.
Summer quindi era una parte essenziale dell’ingranaggio, ma, ormai stanca della truffa, era intenzionata a parlarne con l’FBI. Per questo è stata uccisa da Wally, con il beneplacito di Will e la copertura di Allen e Graeber. Tutti complici e tutti parte di un meccanismo criminale, fatto per guadagnare. La resa dei conti è drammatica. Nichols consegna la chiavetta a Graeber, ignorando che anche il collega sia coinvolto nella storia. Poi si presenta a casa di Allen, con l’idea di chiedere all’amico perché stesse conservando nel suo garage la macchina di Wally. Allen, che a Tom è comunque molto legato, visto che ha sposato la nipote Judy, tenta di mettere in guardia l’uomo.
Gli dice quindi di scappare, perché ormai la situazione è irreversibile. Poco dopo Allen viene ucciso da Wally. Faccia a faccia con Graeber, Nichols prova a farlo desistere, ma lo colpisce prima di essere a sua volta colpito. L’ultimo con cui si confronta è Wally. Nichols non se la sente di sparargli, ma casualmente un frisbee lanciato da alcuni bambini colpisce la finestra dove sta avvenendo il duello. Parte quindi un colpo a caso che ferisce gravemente Wally. Anche Tom è sconvolto, ma resta in vita. Al termine della storia, Tom, acciaccato ma liberato da quel fardello, può godersi l’amore di Judy e la casa con la cucina nuova. Will viene arrestato dai federali, mentre gioca a golf.