Non sono pochi i film horror che trasformano la tecnologia nel “mostro” che perseguita i protagonisti: uno degli esempi più calzanti di questo spunto narrativo è Unfriended, il film del 2014 diretto da Levan Gabriadze. La premessa del film è molto semplice: un gruppo di amici, durante una video chiamata Skype, inizia ad essere perseguitato da una misteriosa entità. Che cosa rende questo film così speciale? Tutto quello che accade ci viene mostrato attraverso lo schermo del computer del suo personaggio principale (in una particolarissima variazione del genere horror found footage, a cui abbiamo dedicato un approfondimento sui migliori titoli in circolazione), Blair (Shelley Henning), da cui assistiamo a tutto ciò che di terribile accadrà ai personaggi.
Al centro di questa storia troviamo Blaire Lilly (Shelley Hennig), il suo ragazzo Mitch Roussel (Moses Storm) ed i loro amici Val Rommel (Courtney Halverston), Ken Smith (Jacob Wysocki), Adam Sewell (Will Peltz), e Jess Felton (Renee Olstead). Qualcuno con il nickname billie227 si intromette nella loro video chiamata senza essere stato invitato, non mostrando il proprio volto: i ragazzi inizieranno a sospettare che si tratti di qualcuno che conosceva Laura, una loro amica toltasi la vita un anno esatto prima, e che ora vuole costringerli a confessare la loro responsabilità nel terribile gesto da lei compiuto. La ragazza, infatti, si è suicidata dopo che qualcuno aveva anonimamente postato un video di lei molto ubriaca ad una festa.
Gli insulti e il bullismo che ne era derivato l’aveva spinta a togliersi la vita. L’intruso nella chat, dietro la cui identità si nasconde lo spirito vendicativo di Laura, sembra prendere il controllo dei computer e dei social media dei ragazzi, costringendoli a confessare i loro più terribili segreti. Nel corso del film i personaggi vengono spinti a togliersi la vita: Val ingerisce della candeggina, Ken si tritura la mano ed il collo nel frullatore, Adam si spara alla testa, Jess si infila in gola una piastra per capelli accesa e Mitch si accoltella. Alla fine rimane solo Blaire, che si scopre essere stata l’autrice del video che ha poi spinto Laura al suicidio: lo spirito della ragazza, infine, si presenta nella stanza di Blaire e la uccide. Nell’articolo che segue ci soffermeremo sulla conclusione del film, approfondendone il significato, nella nostra spiegazione del finale di Unfriended vi parleremo dei segreti dei protagonisti, che li hanno portati ad una violentissima morte e della responsabilità di Blaire in tutto quello che accade.
La morte dei personaggi
Le tematiche più importanti del film sono la ricerca della popolarità a tutti i costi e gli eccessi di crudeltà a cui gli adolescenti possono arrivare, scatenandosi contro i propri coetanei. Laura e Blaire, scopriamo durante il film, sono state amiche per molti anni, la seconda, però, si è volutamente allontanata dalla prima ed è diventata con il tempo più popolare. Ognuno dei personaggi principali di Unfriended ha trattato in qualche modo male Laura, ma Blaire è quella che l’ha tradita maggiormente, filmando un video che poi l’ha spinta al suicidio, è lei la principale responsabile dell’ondata di bullismo che l’ha colpita. La vendetta di Laura è quindi indirizzata ad ognuno dei membri del gruppo di amici, culminando con Blaire, colei che ha compiuto l’atto più crudele in assoluto nei suoi confronti.
Il film si chiude con la morte di tutti i personaggi, una mossa piuttosto azzardata per un film dell’orrore, che così si chiude senza un eroe o un’eroina capace di salvarsi dal villain: tutti i personaggi di questa storia, la protagonista in primis, sono però figure negative, nessuno di loro è innocente. Hanno tutti compiuto atti terribili e si tirano per questo addosso la vendetta di Laura. Chi di loro si sarebbe quindi meritato di essere salvato?
I segreti dei personaggi
Durante il corso del film vengono alla luce i più terribili segreti dei personaggi, che Laura, prima di ucciderli nei modi più crudeli, li costringe a confessare. Jess aveva rubato 800 dollari ad Adam; Blaire era stata infedele a Mitch e aveva distrutto in un incidente d’auto la macchina di Jess; Jess, dal canto suo, aveva messo in giro la voce che Blaire avesse un disturbo alimentare; Val aveva pubblicato il video di Laura, filmato, come vi dicevamo, dalla stessa Blaire. Infine scopriamo anche che Mitch aveva violentato una compagna di classe, che aveva poi costretto ad abortire dopo essere rimasta incinta. La rivelazione di tutti questi segreti è fondamentale per mostrare allo spettatore i lati negativi dei personaggi, “giustificando” così la persecuzione da parte dello spirito di Laura.
Il sequel, Unfriended: Dark Web
Non ci sono collegamenti tra Unfriended e il suo sequel del 2018, Unfriended: Dark Web, se non la particolarissima struttura narrativa: anche il secondo film, infatti, è tutto narrato attraverso lo schermo del computer del protagonista Matias. Il villain di questo sequel non è uno spirito vendicativo, ma un gruppo di persone che, tramite il dark web, cercheranno di fare del male a lui e ai suoi amici. A differenza del primo film i personaggi, Matias e i suoi amici, non hanno segreti nascosti e lati negativi, sono persone essenzialmente buone e allo spettatore empatizza con loro e con quello che gli succede.
Cambiare così tanto strada per un sequel è una scelta a nostro parere particolarmente azzeccata, il primo film non dava spazio per continuare (i protagonisti sono morti tutti) e sarebbe risultato piuttosto ripetitivo raccontare un’altra storia con un’entità sovrannaturale che perseguita i protagonisti.