Dal regista Emanuele Crialese al film Monica, a Venezia 2022 sempre più film e personalità accendono i riflettori su cosa significhi essere trans, tema che oggi non rappresenta più un elemento “scandaloso” del festival, come poteva essere in passato, ma che offre invece visibilità e spunti di riflessione.
Quando il Festival di Venezia 2022 è ormai giunto a metà corsa, tante sono le opere presentate in anteprima all’interno della kermesse cinematografica. Tra queste anche L’immensità di Emanuele Crialese e Monica di Andrea Pallaoro. Cosa hanno in comune questi due film? Sicuramente la delicatezza con cui raccontano la transizione di genere, tema che Emanuele Crialese conosce in prima persona, avendo affrontato l’esperienza in passato. “Per cambiare la A con la E del mio nome ho dovuto lasciare un pezzo del mio corpo, il pegno che mi ha chiesto la società, sennò non avrei potuto cambiare nei documenti“, ha dichiarato il regista in un’intervista rilasciata al Corriere. Prima della presentazione del film, Emanuele Crialese ha fatto coming out come uomo trans in un’intervista a Variety.
L’immensità è ambientato nella Roma degli anni Settanta e vede protagonista Penelope Cruz nel ruolo di Clara. Il suo matrimonio con Felice è ormai finito ma i due non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli, su cui Clara riversa tutto il proprio desiderio di libertà. Adriana, la più grande, ha appena compiuto dodici anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. La ragazza rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare a un punto di rottura. Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall’alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia.
Al Festival di Venezia 2022, il tema della transessualità è affrontato anche in Monica. L’attrice transessuale Trace Lysette, protagonista dell’opera, ha dichiarato in conferenza stampa: “L’esperienza della mia vita di trans mi ha aiutato ad interpretare questo ruolo. Ho sofferto per la scelte della mia vita e questo mi ha permesso di calarmi perfettamente nel ruolo di Monica. Andrea (Pallaoro, ndr) mi ha ripetuto spesso sul set, ‘Non c’è nessuno che conosce Monica meglio di te’, e questo mi ha dato una forte motivazione e sicurezza in me stessa”.
Come riporta la sinossi di Monica, il film segue la protagonista mentre ritrova sua madre e il resto della sua famiglia, da cui si era allontanata da adolescente, ed intraprende un percorso nel suo dolore e nelle sue paure, nei suoi bisogni e nei suoi desideri fino a scoprire dentro di sé la forza per guarire le ferite del proprio passato.