Adam Driver ha respinto al mittente le critiche, sollevate da più parti negli ultimi tempi, relative alla sua interpretazione di personaggi italiani. Ospite del podcast Smartless, Driver ha chiarito come questa sorta di “appropriazione culturale”, come da qualcuno è stata definita, non sia stata voluta, bensì semplicemente frutto del caso, facendo anche notare come gli italiani da lui interpretati (ovverosia Maurizio Gucci in House Of Gucci ed Enzo Ferrari in Ferrari), siano, alla prova dei fatti, solamente due.
Ecco le parole di Driver, riportate da People: “Un sacco di gente mi dice che faccio tanti italiani, e io rispondo che è andata così! Stiamo parlando di Ridley Scott e Michael Mann, probabilmente due dei registi più importanti del momdo! Ma chi cazzo se ne frega se ho interpretato due italiani uno dopo l’altro? Che poi continuano a dirmi: “Ormai fai solo quello!”. Insomma sono solo due personaggi, due!”
Continuando il discorso, Driver ammette che col senno di poi, probabilmente avrebbe potuto essere più “strategico” nella scelta dei ruoli: “Forse avrei dovuto attuare una strategia diversa, non ho ragionato in questi termini!”.
Questa, però, è solo l’ultima critica in ordine di tempo mossa al film di Mann dedicato al grande imprenditore; lo stesso Driver, infatti, ospite al CamerImage Film Festival in Polonia, aveva risposto malamente a un’osservazione del pubblico riguardo alcune sequenze legate ad incidenti automobilistici nel film, ritenute “dure, tagliate con l’accetta e dozzinali”. “Ma che cazzo ne so, vaffanculo. Prossima domanda”, aveva tagliato corto Driver.
La sequenza dell’incidente finale, che ripercorre la tragedia di Guidizzolo del 1957, quando durante la Mille Miglia persero la vita il pilota De Portago e alcuni spettatori, è in effetti una delle più controverse del film, e lo stesso Mann ha raccontato nel dettaglio alla stampa tutta la sua meticolosa preparazione: “Ho voluto girarla come se fossi un cineoperatore che si trovava lì quando tutto è successo; volevo riportare esclusivamente i fatti, anche se in un paio di circostanze ho edulcorato qualcosa. Ma ho evitato un montaggio serrato, con troppi tagli; sarebbe stata decisamente un’inutile esibizione gratuita“