Andrea Ghira, uno dei tre responsabili del massacro del Circeo, assieme a Angelo Izzo e Gianni Guido, è morto da latitante nel 1994 in Marocco, per la precisione a Melilla. Fatale un’overdose di droga. Tuttavia, negli anni sono state avanzate diverse ipotesi riguardanti una sua possibile sopravvivenza.
In particolare, ad avanzare dubbi sulla sua morte sono state sia Donatella Colasanti, unica sopravvissuta alle torture del trio, che Letizia Lopez, sorella di Rosaria, che invece al Circeo morì il 30 settembre del 1975. Durissima la presa di posizione di Donatella Colasanti, scomparsa nel 2005 dopo una lunga malattia. “Fa comodo far credere che sia morto, invece devono continuare a cercarlo. Come spiegare allora la foto del 1995 che lo ritraeva a Roma? Chiunque in questi anni ha favorito la latitanza di Ghira deve essere chiamato a rispondere delle sue responsabilità”, ha spiegato.
Secondo Letizia Lopez, intervenuta alla trasmissione di Rai3 Chi l’ha visto, sarebbe stato difficile che un uomo come Ghira, abituato da sempre a vivere in ambienti dell’altissima borghesia, potesse essersi arruolato nella Legione Straniera Spagnola, come invece era stato diffuso. Per avvalorare la tesi, la famiglia Lopez chiese aiuto alla dottoressa Marina Baldi, genetista forense, per esaminare la salma, sepolta nel cimitero di Melilla. Come si legge nel sito ufficiale della dottoressa Baldi:
“Nel 2007 su incarico dell’avvocato Chiriatti ho preparato un parere pro-veritate per tentare di ottenere una nuova autorizzazione ad esaminare la salma. La precedente identificazione, che era stata effettuata con le tecniche dell’epoca, non aveva però raggiunto la certezza che quel corpo fosse proprio di Andrea Ghira. In quanto si era potuto esaminare solo il DNA mitocondriale che corrispondeva a quello della madre di Ghira, ma che, come e noto, non è utilizzabile per una identificazione precisa. Oggi infatti si riesce ad analizzare il DNA nucleare anche da campioni degradati. E quindi l’identificazione è molto più precisa”.
Nel gennaio 2016 la Procura della Repubblica di Roma ha disposto quindi un nuovo accertamento sulla salma, stavolta su campioni del midollo osseo. Secondo gli esami, il corpo è davvero quello di Andrea Ghira.
Ghira non si presentò mai davanti al giudice nel processo per il massacro del Circeo. Ricevette la condanna all’ergastolo da latitante. Nel giugno del 1976 si arruolò nella Legión Española con il nome di Massimo Testa de Andrés.
Dopo alterne vicende che lo portarono in Francia e Israele, riparò nella città marocchina, ma sotto autorità spagnola, di Melilla, assieme alla fidanzata Maria Rodriguez Valverde, sorella di un commilitone. Qui morì il 2 settembre del 1994 a causa di un’overdose. Gli agenti, allertati dai vicini di casa, trovarono il cadavere solo il 9. L’11 settembre, infine, si celebrarono i funerali.
Degli altri due assassini del massacro del Circeo, Gianni Guido guido oggi è libero, mentre Angelo Izzo è ancora in carcere.