Alisa Toaff, nata nel 1977, è una giornalista attualmente impiegata presso l’agenzia AdnKronos nella redazione Spettacoli, dopo naver conseguito una laurea umanistica alla Sapienza; il suo profilo FB, in parte pubblico, mostra un gran quantità di reel spensierati e divertenti, in compagnia anche di grandi nomi come Albano o Gerry Scotti.
La donna, professionista da circa 30 anni, si è vista d’improvviso catapultata al centro dell’opinione pubblica, a causa della sua intervista con Rocco Siffredi, che da semplice incontro di lavoro, si è trasformato in uno sgradevolissimo turbinio di polemiche, accuse e contro accuse. Secondo quanto riportato dalla donna, infatti, l’ex pornodivo l’avrebbe violentemente insultata via messaggio (vocale e scritto) per via della pubblicazione di contenuti non autorizzati; di contro, la giornalista accusa Siffredi di averla vilipesa sul piano personale, mettendone in dubbio le capacità professionali.
A peggiorare le cose, l’intervento di Alberto Dandolo, reporter di Dagospia, il quale avrebbe divulgato senza consenso, sul proprio profilo Instagram, il nome della giornalista, fino a poche ore fa non noto all’opinione pubblica. Messa all’angolo, Toaff ha dunque deciso di replicare, attraverso le colonne di Repubblica, biasimando fortemente l’operato del collega e censurando la condotta di alcune testate, le quali a suo dire, avrebbero pubblicato sue dichiarazioni non autorizzate, spacciandole per interviste (difficile non leggere, in questa frase, un riferimento a questo articolo del Corriere uscito nella mattinata del 22 marzo, di cui vi abbiamo parlato qui).
Toaff, insomma, si difende ancora una volta e chiarisce la sua posizione una volta per tutte: “Sto molto male, soprattutto per le dichiarazioni uscite senza il mio benestare. L’unica intervista che volevo fare è con Repubblica. Alberto Dandolo mi ha sovraesposta e sarà denunciato. Siffredi lo ha anche ringraziato. Mi ha offeso, ha messo in mezzo le mie origini e la mia famiglia. C’è un’aggravante: quello di odio religioso. Anche lui mi ha molestata. Sono arrabbiata.”. Dandolo, infatti, in un commento al post, successivamente cancellato, aveva fatto riferimento, in maniera del tutto superflua e strumentale, alle origini ebraiche di Toaff.
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Continua Toaff: “Lui (Siffredi, ndr) dopo aver riletto l’intervista, mi aveva chiesto di togliere la parte su Alessandro Borghi. Mi aveva detto che Borghi era cupo nel film, che non si riconosceva nel sesso e nell’interpretazione. Poi mi ha fatto cambiare, allora abbiamo deciso in redazione di levare tutta la parte attinente alla serie tv come lui aveva chiesto. Proprio per evitare problemi, lui aveva chiaro anche il titolo.
![Alessandro Borghi è Rocco Siffredi in Supersex](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/03/Alessandro-Borghi-e-Rocco-Siffredi-in-Supersex-1.jpg)
Ma all’improvviso, la reazione scomposta: “Quella stessa sera, era il 18 marzo, e l’intervista era stata pubblicata sul nostro sito, sono iniziati gli insulti. Ha continuato a scrivermi tutta la sera dalle 19 alle 22, una vera persecuzione. Poi ha ammesso che l’intervista alla fine andava bene. Prima mi offende e poi mi chiede scusa con parole che mi sono sembrate di una persona che in quel momento non stava bene. Mi diceva: ‘Alisa, lo so che penserai che sono pazzo, ma tanto già lo pensi. Ho appena letto tutta l’intervista e niente. Non c’è nulla di tutto quello che avevo in testa e che mi ero immaginato. Non lo so perché ho queste allucinazioni, che vedo tutto male. Probabilmente dai, non lo so, scusami. Non hai scritto nulla di sbagliato. Mi dispiace’. Gli ho detto chiaramente che lo avrei denunciato per quelle parole“