Pierfrancesco Villaggio, detto Piero, nato a Genova il 16 novembre 1962 è il figlio secondogenito di Maura Albites e di Paolo Villaggio, celebre comico ed attore genovese che è diventato celebre in tutta Italia grazie al personaggio di Fantozzi. Il figlio ha avuto anche lui una breve ma meno fortunata carriera al cinema ed in televisione, anche se la sua vita è stata segnata da problemi di tossicodipendenza iniziati a circa 17 anni e causati, tra le altre cose, dall’assenza del padre in casa nella fase dell’adolescenza e dello sviluppo. Pierfrancesco ha una sorella maggiore, Elisabetta, ed è il nipote di Piero Villaggio, il gemello di Paolo, che fu un professore universitario.
Nella sua vita Pierfrancesco ha cercato di seguire le orme del padre attore e comico, scomparso all’età di 85 anni il 3 luglio 2017, facendo alcuni piccoli ruoli per il cinema e la tv, fino ad approdare nel mondo della fotografia. La vita di Piero però non è mai stata facile, vissuta sin da bambino all’ombra ingombrante di un padre che spesso era emotivamente e fisicamente assente in famiglia. Un’assenza che Pierfrancesco ha sofferto molto soprattutto nella fase dell’adolescenza, cadendo nel tunnel dell’eroina e poi della tossicodipendenza.
A raccontare questo baratro in cui era cascato è stato lo stesso Pierfrancesco nel 2023 in occasione di un’ospitata a Domenica Live, come spiega True News: “Ho iniziato nella maniera più stupida, più banale. Mi sentivo in una situazione di disagio, mi sentivo sempre un pesce fuor d’acqua, ero molto timido. Ero con un mio amico che mi ha detto se volevo provare. Lui mi ha fatto l’iniezione. Lì per lì mi è piaciuta molto, di botto i miei problemi di inadeguatezza erano superati. Purtroppo è un paradiso che nasconde un inferno”.
Un tunnel da cui non è uscito fino al 1984, quando ha deciso di farsi curare seriamente entrando nella comunità di San Patrignano, allora gestita da Vincenzo Muccioli. Un’esperienza terribile che ha raccontato nel libro autobiografico Non mi sono fatto mancare niente, uscito nel 2016. La sua storia viene accennata anche nel documentario SanPa, attualmente in streaming, che racconta luci e ombre di San Patrignano e del suo fondatore. A proposito del documentario Netflix, Piero disse a Repubblica:
“È difficile spiegare San Patrignano, se non l’hai vissuto. La ragione non sta solo da una parte: può essere bianca, nera o grigia, dipende dalla prospettiva. Glielo avevo detto, a quelli di Netflix. Mi avevano contattato, perché raccontassi tutto: va bene, ma prima spiegatemi esattamente cosa ne volete fare. Non li ho più sentiti”.
Sulla sua esperienza a SanPa, Piero Villaggio racconta che all’epoca aveva 22 anni e si drogava da sette. “Era l’84. Io, un tossico. Mi hanno messo davanti a quel gigante col vocione e per stanchezza gli ho detto: facciamo come dici tu. In realtà pensavo che sarei scappato, per andare a drogarmi. È finita che sono rimasto fino all’87”
Vincenzo Muccioli era sì, violento, ma anche carismatico ed empatico. “Era un bestione di un metro e 90 per un quintale, un leone: faceva paura. Tirava certi schiaffoni. Ma aveva anche un carisma, una sensibilità, un’empatia incredibili: gli passavi accanto e lui aveva già capito cosa ti girava nella testa”. Piero spiega anche che molte accuse rivolte a Muccioli erano pretestuose, ma dentro San Patrignano “sono successe anche cose orribili”. Nell’87 decide di andarsene e ha un confronto con il fondatore della struttura.
“L’ho odiato e gli ho voluto bene, anche se quel giorno dell’87 sono andato da lui e gli ho detto che non mi piacevano troppe situazioni. San Patrignano era un microcosmo, con le sue invidie, gelosie, miserie. ‘Se dopo 3 anni non hai capito e te ne vuoi andare, vattene’: così mi ha detto. Il giorno dopo ho preso la valigia, lui ha rifiutato di salutarmi. Però quando sono entrato lì ero all’inferno, e Vincenzo mi ha reso un uomo libero”
Tornando al libro di memorie pubblicato da Pierfrancesco nel 2016, l’uomo non parla solo della sua dipendenza dalla droga ma anche del rapporto conflittuale con il papà Paolo: “Relazionarsi con lui è molto difficile. È una persona molto invadente ed egocentrica, come quasi tutti quelli che fanno il suo mestiere. La prima volta che sono riuscito a parlargli liberamente risale all’incirca a dieci anni fa, prima di allora non avevamo mai avuto una relazione padre-figlio canonica. Oggi il nostro rapporto è facilitato perché lui ha quasi 84 anni, ha il diabete e, avendo condotto una vita molto sregolata, i segni della vecchiaia sono tutti visibili. La rabbia che ho nutrito per anni si è quasi trasformata in tenerezza.”, ha affermato Pierfrancesco a Domenica Live nel 2023. Ricordiamo che la madre di Pierfrancesco è Maura Albites, la donna che Paolo incontrò da giovanissimo e con la quale ha trascorso tutta una vita insieme.
La vita e la carriera di Paolo Villaggio sono protagoniste di Mostruosamente Villaggio, docufilm co-prodotto da Rai Documentari e 3D Production e che andrà in onda in prima serata su Rai 3 venerdì 22 marzo 2024 a partire dalle ore 21.20.