Non tutti sanno che Rainer Hoss, classe 1965, il nipote de Rudolf Hoss, ex-direttore del campo di concentramento di Auschwitz, è ancora vivo, è un ex-cuoco ed è attualmente un fervente studioso dell’Olocausto, tanto che ha rinnegato quasi tutta la sua famiglia, ma al tempo stesso ha suscitato controversie ed è stato al centro di procedimenti giudiziari. Il personaggio del nonno di Rainer, Rudolf, è tornato alla ribalta grazie al film La zona d’interesse di Jonathan Glazer, dove è interpretato dall’attore tedesco Christian Friedel.
Come racconta Il Fatto Quotidiano, Rainer Hoss è nato nel 1965 a Ludwigsburg, Germania, da Hans-Jürgen Höss, il secondo dei cinque figli di Rudolf Hoss e sua moglie Edwig Hensel ; all’età di 12 anni il piccolo Rainer riesce a rompere il tabù che aleggia intorno al nonno paterno, morto proprio ad Auschwitz durante l’esecuzione per impiccagione nel 1947. Quando ha scoperto di essere quindi il nipote di uno degli artefici della morte di milioni di ebrei nel campo di concentramento a 60 km da Cracovia, ha cercato di allontanarsi una volta per tutte dai membri restanti della sua famiglia e dall’ingombrante eredità che portava il suo cognome.
Prima ex-cuoco, poi autore nel 2013 del libro L’eredità del Comandante, adesso Rainer Hoss che ha 59 anni è non soltanto uno strenuo sostenitore del progressimo e studioso dell’Olocausto, ma vigila anche sulla nascita e lo sviluppo attuale dei partiti politici di estrema destra in tutta Europa. Nel suo libro autobiografico del 2013, Rainer raccontava il suo rapporto con il nonno paterno Rudolf con queste parole molto forti: “E’ stato durante la mia seconda visita ad Auschwitz nell’ottobre del 2010 che una ragazzina di un gruppo di studenti israeliani mi chiese: ‘Se tu incontrassi tuo nonno oggi, cosa faresti?’. ‘Lo ucciderei’, risposi immediatamente. Alcuni degli studenti applaudirono.”
Ma Rainer è stato anche oggetto di un’indagine piuttosto controversa negli ultimi anni. Secondo quanto sostiene Deutsche Welle, nel 2020 è stato condannato per frode dopo che il giornalista israeliano Eldad Beck aveva denunciato il fatto che Hoss si stesse arricchendo vendendo cimeli, fotografie e documenti appartenuti al nonno, oltre al fatto che degli otto mesi di reclusione stabiliti non ne ha fatto nemmeno uno scegliendo di scontare la pena facendo servizi sociali. Nonostante Rainer sia un rinnegatore perfetto della sua tenebrosa eredità famigliare, pare però che non si sia fatto scrupoli nell’arricchirsi grazie ad oggetti legati ad un passato che sostiene di combattere tutti i giorni.