Chiara Valerio ha tenuto un lungo e profondo discorso ai funerali di Michela Murgia, celebrati nella chiesa degli Artisti a Roma, alla presenza di centinaia di persone. Le sue parole hanno commosso tutti i presenti che hanno risposto con applausi a scena aperta. Ecco il testo del discorso e il video.
“Una delle cose più difficili da bambini è coniugare i verbi, dividere passato dal presente e dal futuro. Così è difficile adesso parlare di Michela Murgia al passato. Così ne parlerò al futuro. Michela Murgia anche oggi prenderà le uova strapazzate e dirà che sono della giusta consistenza o meno. Michela Murgia telefonerà ancora raccontando un fatto chiedendomi cosa ne dovevamo fare e io risponderò che faremo quello che facciamo sempre, niente. Michela Murgia essendo cresciuta in una delle tante province italiane porta il profilo del nerd, vedendola al futuro Michela Murgia ha sempre vissuto sé stessa come una adolescente appassionata di tecnologia e musica pop. Chiamerò una volta Michela Murgia per darle ragione che in effetti sì, il futuro è l’unico tempo che esiste perché i desideri sono al futuro e mi dirà che sono una sciacquetta intellettuale chiedendomi cosa mi hanno fatto studiare a fare. Michela Murgia dirà che questo posto è troppo piccolo, ci hanno sottovalutato ancora una volta, sussurrerà torva, parlando di sé stessa al noi. E del noi, noi tutti, come sé stessa, come se la società sia un problema suo. Spoiler. Avrà ragione Michela Murgia anche domani, la società è un problema di ciascuno di noi. E in questo consiste il gesto politico di Michela Murgia. Michela Murgia sarà una performer anche dopo domani e il mese prossimo, dopo la copertina su Vanity Fair sul queer. Le dirò che ha fatto diventare la parola queer appassionante come la parola resilienza. Michela Murgia non sgrasserà ancora una volta il brodo di carne, così nessuno il giorno dopo l’avrà ancora digerito. Michela Murgia dirà che pronuncio male il sardo”. E poi Chiara Valerio conclude: “In italiano abbiamo la parola tempo, gli inglesi, oltre a time hanno tense e weather. Allora siccome Michela Murgia se ne andrà prima del tempo, perché non c’è tempo, e perché come sappiamo tutti, essendo stati bambini, è difficile coniugare i verbi, allora oggi per Michela Murgia usiamo il tempo atmosferico: così domani pioverà Michela Murgia o splenderà Michela Murgia o Michela Murgia sarà ventosa o nebbiosa spesso afosa o fresca e ventilata. C’è tanto weather per Michela Murgia e per tutti noi. Vabbé Miche’ tutte e tutti e tuttu, facciamo che una volta l’ho detto”.
La scrittrice Chiara Valerio fa parte della famiglia queer di Michela Murgia, così come i figli d’anima della scrittrice e intellettuale sarda, scomparsa all’età di 51 anni a causa di un tumore ai reni. Ai funerali di Murgia, tenutisi il 12 agosto nella Chiesa degli Artisti a Roma, ha preso la parola anche Roberto Saviano, scrittore e giornalista, autore di Gomorra.
Qualche mese fa Murgia aveva annunciato di avere un carcinoma del rene al quarto stadio e che le restavano mesi di vita. In realtà, all’inizio della diagnosi, come ha confermato suo marito Lorenzo Terenzi, le avevano dato 4 anni di vita, poi la situazione è precipitata rapidamente e non le è rimasto molto tempo per sistemare le sue cose e fare ciò che desiderava (e ne ha fatte tante).