Fabrizio Frizzi è morto il 26 marzo del 2018 a causa di un’emorragia cerebrale dovuta ad un tumore al cervello, un glioblastoma che si era evoluto in metastasi. Un calvario, il suo, affrontato sempre con grande coraggio e passato attraverso molte fasi. Il primo segnale della malattia comparve il 23 ottobre 2017. In quell’occasione un’ischemia colpì il popolare presentatore della Rai, durante la registrazione del programma L’eredità. Per Fabrizio Frizzi si impose il ricovero d’urgenza al Policlinico Umberto I, che durò qualche giorno.
Nonostante il massimo riserbo della famiglia Frizzi con i media, la gravità delle sue condizioni di salute era lampante. Ed era connessa alla presenza di una forma molto aggressiva e rara di cancro cerebrale, con ogni probabilità un glioblastoma. Dopo essere stato sostituito da Carlo Conti, che ne prese il posto durante la degenza, Frizzi tornò in televisione il 15 dicembre. Prima con l’affiancamento dello stesso Conti, poi da solo.
Qualche giorno dopo in un’intervista a Vincenzo Mollica del Tg1 ammise come l’affetto del pubblico e la gioia di condurre L’eredità fossero state, in quel frangente, le medicine più efficaci. Tuttavia lo stato generale di salute di Fabrizio Frizzi era sempre molto precario. Anche se faceva di tutto per mascherare il suo malessere. Supportato dalla moglie, la giornalista di Sky Carlotta Mantovan, e dalla figlia Stella, all’epoca cinquenne.
In una serie di dichiarazioni rese al settimanale Gente del 17 marzo, quindi pochi giorni prima di morire, lo stesso Frizzi raccontò che le sue condizioni fossero complicate. Pur senza mai rinunciare alla speranza di guarire. «Non è ancora finita, lotto come un leone, e se guarirò racconterò tutto nei dettagli, perché diventerò testimone della ricerca scientifica, la stessa ricerca che ora mi sta aiutando».
Il 25 marzo del 2018, sempre durante una registrazione del suo programma, Frizzi fu colpito da un’emorragia cerebrale e ricoverato d’urgenza all’Ospedale Sant’Andrea. Non riuscì a superare la crisi, spirando il mattino successivo. Oltre 10.000 persone resero omaggio alla sua salma nella camera ardente allestita in viale Mazzini, sede storica dell’emittente di Stato. I funerali, trasmessi in diretta televisiva su Rai 1, si svolsero il 28 marzo nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, a Piazza del Popolo.