Elisabetta Villaggio ha raccontato nel suo libro Fantozzi – Dietro le quinte come nacque l’amicizia e il lungo sodalizio professionale tra suo padre Paolo Villaggio e la sua controfigura, Clemente Ukmar. I due si conoscevano da tempo, ma il loro rapporto iniziò sul set del primo film di Fantozzi. Un dettaglio curioso è che le controfigure di Fantozzi e Filini erano fratelli, perché appartenevano a una famiglia di stunt. Fu proprio Franco Ukmar, la controfigura di Gigi Reder, a chiamare suo fratello Clemente perché affiancasse Villaggio nelle scene d’azione.

Sul set del film di Luciano Salce, di cui quest’anno ricorrono i 50 anni dall’uscita nelle sale, accadde che la prima controfigura di Fantozzi si fece male durante le riprese della scena del tennis (quella della famosa battuta “Batti lei”). Così la controfigura di Reder, che aveva cinque fratelli che lavoravano nel settore, si mise in contatto con Clemente. Villaggio e Ukmar, in realtà, si erano già incontrati nel ’68, sul set di un film precedente, I quattro del Pater Noster, ma sul set di Fantozzi approfondirono la loro conoscenza.

Come scrive Noi degli anni ’80, Clemente ha raccontato che all’inizio lui e Villaggio erano fisicamente simili e, per somigliargli, si limitava a indossare parrucche o ad aggiustare il colore dei capelli (anche perché tra loro c’erano 11 anni di differenza e Clemente era più giovane) Quando però l’attore genovese iniziò a mettere su peso, Clemente dovette indossare dei costumi integrati con pance finte, realizzati in sartoria.
Il legame tra Villaggio e Ukmar fu così stretto che, pur non frequentandosi al di fuori del contesto lavorativo, l’attore genovese preferiva pranzare e cenare con lui, durante le riprese. A loro, spesso, si univa la sarta Stella Battista, con la quale Villaggio ebbe un rapporto altrettanto stretto e sincero. Nel libro di Elisabetta Villaggio, Stella ha raccontato:
“(Villaggio) checché ne dicano, è sempre stato un uomo generoso e portava spesso me e Clemente fuori a pranzo o a cena. La gente non l’ha mai conosciuto per com’era veramente, con il suo carattere particolare (…) non sopportava le persone lecchine, non le poteva proprio vedere (…) un’altra cosa che odiava erano i pettegolezzi, infatti amava me e Clemente, proprio perché non ne facevamo, e quando ne capitavano, li risolvevamo per conto nostro”

Quando Paolo Villaggio smise di girare film, racconta Elisabetta, lui e Clemente si persero di vista. Si ritrovarono nel 2015, alla Festa del Cinema di Roma, per i 40 anni di Fantozzi.
“Papà camminava lungo il red carpet, e quella è stata l’ultima volta nella sua vita che è riuscito a farlo da solo, anche se io e mio fratello gli eravamo accanto. Improvvisamente, al di là della barriera che divideva il pubblico e il tappeto rosso, è apparso Clemente col suo sorriso dolce e accattivante. Quando mio padre l’ha visto si è commosso, lo ha fatto avvicinare, hanno camminato insieme e lo ha voluto accanto, in sala. Erano entrambi emozionati e si percepiva l’affetto reciproco. In fondo hanno trascorso tantissimo tempo insieme. Erano qualcosa di più che un attore e la sua controfigura”
Due anni dopo quell’apparizione alla Festa del Cinema di Roma, Villaggio è morto a causa di complicazioni del diabete. L’attore era sposato con Maura Albites, che gli aveva dato due figli, Elisabetta e Pierfrancesco Villaggio.