Gina Carano racconta la sua verità senza compromessi, e regala un retroscena inedito sui momenti precedenti al suo drammatico allontanamento da Disney, riferendo di aver ricevuto un consiglio da Pedro Pascal su come gestire i (difficili) rapporti con la comunità LGBT.
La campionessa di MMA e attrice di The Mandalorian, in una lunga intervista rilasciata a The Hollywood Reporter, affronta in lungo e in largo la questione del suo licenziamento dal franchise di Star Wars, a seguito di comportamenti inappropriati reiterati nel tempo, specie per quanto concerne la comunicazione via social.
Carano, in particolare si sofferma sul primo grande inciampo, quello legato al rapporto con la comunità LGBT; la donna, infatti, fu accusata da molte persone trans di non rispettare adeguatamente i loro diritti, visto il rifiuto di inserire nella propria bio social i pronomi identificativi della propria identità sessuale.
Per tutta risposta, allora, Carano, inserì nella bio delle onomatopee sonore, come atto di ribellione al sistema.
Una mossa accolta con comprensibile sdegno dai vertici Disney, che, stando a quanto racconta la stessa Carano, avrebbero poi chiesto all’attrice di partecipare ad alcuni incontri di sensibilizzazione. La donna riferisce di aver accettato malvolentieri l’incombenza, ma di aver trovato un’insospettabile spalla in Pedro Pascal. L’uomo, infatti, che ha una sorella trans, le avrebbe consigliato, già prima dell’incidente delle onomatopee, di apporre l’hashtag #transrights su tutti i propri profili social. L’attrice, tuttavia, decise di non accettare il consiglio, come spiega lei stessa nell’intervista raccontando la vicenda:
Ne venne fuori un casino pazzesco. Tutti volevano che mettessi un pronome nella bio, in solidarietà alla comunità trans; la cosa era diventata opprimente, non ne potevo più, e allora mi sono detta ‘Va bene, metto qualcosa anche io”. E ho scritto ‘boop/bop/beep. Pensavo fosse carino, suonava un po’ come R2D2.
[Pedro Pascal] mi aveva detto che se avessi messo l’hashtag #transrights nel mio feed, tutto si sarebbe sistemato da solo. [Non l’ho fatto] perché non è nel mio stile mettere hashtag di alcun tipo. Per dire, non metterei nemmeno #TrumpsRights”(Carano è sostenitrice della teoria secondo cui le elezioni presidenzili del 2020, che videro Trump sconfitto, siano state truccate, ndr]
Queste e altre, successive controversie, come quella sulle vaccinazioni obbligatorie antiCovid o alcuni tweet considerati “antisemiti”, avrebbero poi portato al licenziamento in tronco di Carano e alla conseguente cancellazione di tutti i progetti in cui il suo personaggio, Cara Dune, era coinvolto. Per la prima volta, Carano rivela di essere venuta a sapere del licenziamento dalla stampa, e di non averla presa affatto bene: “Ho pianto per ore, in posizione fetale; non è che non me lo aspettassi. Il problema è stato quell’orrendo comunicato stampa. Come potevano scrivere quelle cose di una persona che aveva lavorato con loro?“.
Al dolore, segue la reazione, concretizzatasi in una causa di risarcimento danni che Carano ha intentato a Disney, con l’appoggio di Elon Musk; un procedimento in cui, in alternativa alla compensazione economica, Carano chiede il reintegro lavorativo: “Voglio solo togliermi questa scimmia dalla schiena, voglio stare meglio, e ripulire una volta per tutte il mio nome“