Anna Mazzamauro, negli ormai storici panni della signorina Silvani, ha rappresentato il sogno proibito del Ragionier Fantozzi, creatura indimenticabile e tragicomica creata da Paolo Villaggio. Un rapporto che sul set si è sempre tradotto in un grande rispetto professionale ma che, nel privato, ha mantenuto le distanze.
Ricordando quell’esperienza, infatti,, oggi la Mazzamauro precisa come Paolo Villaggio fosse sempre molto attento durante le riprese. Un buon compagno di lavoro che incitava il regista Luciano Salce, ad esempio, a riprendere Anna nel migliore dei modi. Peccato, però, che dal punto di vista personale, i due non hanno mai legato, per volontà dello stesso Villaggio.
“Quando gli chiesi perché non ci frequentavamo fuori dal set, mi rispose: “Io frequento solo le persone ricche e famose” – ricordò Anna Mazzamauro in alcune intervista – “Oggi gli avrei detto: “Ma vaff…”, allora, rispettosa, ho taciuto. Soffrivo di questa mancanza di amicizia. Sembravamo due attori della commedia dell’arte, inventavamo. Era bello. Che poi alla fine sbagliavo perché passare le giornate insieme è amicizia. Ma io la intendevo in altro modo. Lo vedevo frequentare Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi. Forse soffrivo un po’ di invidia: perché loro sì e io no? DI fatto non sapevo mai quando scherzava o quando mostrava il lato più duro del suo carattere. Come tutte le persone straordinariamente intelligenti, Paolo sapeva essere crudele”
Una relazione umana, dunque, complicata che, però, solo verso la fine della vita di Villaggio è riuscita a risolversi lasciando nella Mazzamauro, probabilmente, uno dei ricordi più belli ed intensi.
“Poco prima di morire, con lui che era già sulla sedia a rotelle, andammo nel salotto televisivo di Barbara D’Urso a raccontare Fantozzi. Quando la conduttrice gli chiese come mi aveva scelta, lui non si scompose e rispose: “Come si sceglie un cesso”. Io allora ribattei secca: “Ma con quel cesso hai guadagnato molto”. Non replicò. Uscimmo dagli studi televisivi. Io mi avvicinai, tirai fuori il libretto di assegni e gli dissi: “Adesso possiamo essere amici?”. Lui non parlò per qualche minuto. Poi mi guardò e mi disse: “Quanto sei bella“
Che poi in realtà, quella di Villaggio sul “cesso” era una battuta con un fondo di verità, perché non tutti sanno che Anna Mazzamauro si presentò al casting di Fantozzi per il ruolo di Pina, la moglie del ragioniere, ma lei si presentò ben vestita e curata che il regista, Luciano Salce, le disse “Perdonami Anna, ma ti ricordavo più brutta. Ti darò il ruolo della donna dei sogni di Fantozzi”. A quel punto, ricordò Mazzamauro, intervenne Paolo Villaggio, che disse: “Luciano, è brutta pure lei ma uno come Fantozzi non può che sognare una così”
Nella realtà Paolo Villaggio fu sposato molti anni con Maura Albites, ed ebbe due figli – tra cui Pierfrancesco, segnato da gravi problemi di tossicodipendenza – ma ammise di essersi concesso molte avventure con diverse amanti. Quello tra Villaggio e sua moglie infatti fu un rapporto longevo, ma libero.