Dopo la morte di Diana Pifferi, abbandonata da sua madre Alessia per sei giorni, nel luglio del 2022, molti si sono chiesti perché la bambina di 18 mesi non avesse pianto, o almeno perché nel vicinato nessuno l’avesse sentita mentre moriva di fame e di sete. Un’ipotesi degli investigatori è che a Diana siano stati somministrati dei sedativi, ma anche su questo vi sono dei punti che non tornano. Un’altra teoria invece riguarda il carattere di Diana, che secondo i vicini di casa era sempre molto tranquilla, tanto che nessuno la sentiva mai piangere.
Come riporta Repubblica nel luglio del 2022, pochi mesi dopo la morte della piccola Diana – di cui si parla oggi nella trasmissione Un giorno in pretura, con la messa in onda del processo ad Alessia Pifferi – i primi esiti dell’esame tossicologico sulla bambina riportarono tracce di benzodiazepine nei capelli ma non nel sangue, questo perché poteva aver espulso il farmaco attraverso le urine. Considerato che accanto alla culletta della bambina fu trovato un flacone di EN (un farmaco che contiene delorazepam) era stato ipotizzato che la bambina non avesse pianto perché sedata. Tuttavia il Corriere, mesi dopo riportò che non erano state trovate tracce di benzodiazepine nel biberon e nella bottiglietta d’acqua che la Pifferi aveva lasciato a Diana prima di partire.
La donna, dal canto suo, aveva affermato di non aver mai dato tranquillanti alla figlia, ma solo poche gocce di Tachipirina perchè la vedeva “irrequieta, forse a causa del caldo o dei primi dentini”. Pifferi ha poi spiegato che il flacone di EN presente in casa era del suo compagno, ed era lui a farne uso. Più volte, nel corso del processo Pifferi ha tentato di attribuire varie responsabilità dell’accaduto al suo ex compagno, Angelo Mario. Al link che segue, i profili psicologici di Alessia Pifferi secondo diversi psichiatri che si sono occupati del caso.
![Una foto di Diana Pifferi](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/diana-pifferi-2.jpg)
Un’altra possibile ipotesi, più debole, sul perché nessuno abbia sentito Diana piangere in quella lunga settimana di agonia trova un riscontro nelle dichiarazioni dei vicini, riportate al Corriere, secondo i quali la piccola non piangeva praticamente mai ed era sempre molto calma, una cosa che poi avrebbe confermato anche sua madre Alessia Pifferi. Ancora più agghiacciante invece è lo scenario ipotizzato da Fanpage, secondo cui la bambina, già abbandonata per lunghi weekend in passato, resasi conto che sua madre non sarebbe tornata in tempi relativamente brevi, come le altre volte, abbia tentato di sopravvivere, arrivando a ingerire parti del suo cuscino, per poi lasciarsi andare, anche a causa del caldo asfissiante di luglio.
Tornando brevemente alla questione del possibile utilizzo delle benzodiazepine per sedare Diana, ricordiamo che furono utilizzate anche in un altro caso di cronaca che riguardava una bambina, la morte della piccola Asunta Basterra, in Spagna. Ne parliamo approfonditamente nella spiegazione del finale di Asunta, la nuova serie Netflix incentrata sul caso.