Edoardo Leo è ingrassato 22 chili per interpretare il ruolo di Iago nel suo prossimo film, il cui titolo è Non sono quello che sono, rilettura dell’Otello di William Shakespeare ambientata a Roma. L’impresa lo ha portato a mangiare pasta a pranzo e cena tutti i giorni. Un vero tour de force gastronomico che nonostante la bellezza del concedersi qualche abbuffata, però, si è rivelato più duro del previsto, anche perché Leo ha 51 anni. In tre mesi è stato possibile guadagnare peso, ma ce ne sono voluti 12 per perderlo tutto. “È stato un inferno“, ha spiegato.
Romano, classe 1972, attore e regista apprezzato, Edoardo Leo ha sempre legato la sua attività artistica all’immagine del bravo ragazzo delle commedie. Questo ruolo, dunque, lo allontana un po’ da quelli tradizionali. E lo farà confrontare con un personaggio malvagio. Non sono quello che sono, presentato all’ultimo Festival di Locarno, infatti, trasporterà la tragica storia di Otello, Desdemona e Iago negli ambienti criminali di Ostia.
“La trasformazione fa parte del mio mestiere. È bello diventare un altro. Psicologicamente è stato faticoso e doloroso, ma rivedendomi non mi sono riconosciuto, quindi è andata bene”
Una scelta ben ponderata, fatta non a cuor leggero per un’esigenza ben precisa. “Volevo liberarmi dall’immagine del bel ragazzo con le spalle larghe che fa le foto glamour con lo smoking, volevo disintegrarla“, ha raccontato Leo in un’intervista al quotidiano Il Messaggero. Tornare in forma però, è stato complicato. Le dichiarazioni di Leo trovano riscontro in quelle, altrettato recenti, di Charlize Theron, la quale ha annunciato che non accetterà più copioni in cui è previsto che metta su peso, perché alla sua età tornare in forma non è più una passeggiata.
Una vicenda, quella del Moro di Venezia, che rimanda anche a un tema delicato come quello della violenza sulle donne. Ingannato dal perfido Iago, infatti, Otello uccide la compagna Desdemona, credendo a una falsa notizia di tradimento. “Nel 2023 finora siamo arrivati a 79 donne ammazzate, quindi viviamo un’emergenza. In qualche modo ho sempre fatto così: anche nelle commedie più divertenti ho affrontato temi come lavoro, crisi economica, fallimento personale“, ha aggiunto.
Dal buffo conduttore radiofonico di Un medico in famiglia, al cleptomane dal cuore d’oro innamorato di Ambra in Ti ricordi di me?, Edoardo Leo ha sempre vestito i panni dell’eroe positivo, goffo e sfortunato. Fino ad ora. “L’etichetta del bello e simpatico se la ritrovano addosso tutti quelli che hanno successo. Non voglio restare confinato nel recinto dorato delle commedie che, sia chiaro, continuo ad amare“, ha spiegato. Aggiungendo che ogni tanto il pubblico vada anche un po’ deluso.
Leo, che ha compiuto 51 anni lo scorso 21 aprile, e che recentemente è stato al Festival di Venezia per presentare il film di Liliana Cavani, L’ordine del tempo, ha voluto sottolineare l’importanza di giocare con il proprio fisico per dar corpo e anima a un personaggio così unico. “La trasformazione fa parte del mio mestiere. È bello diventare un altro. Psicologicamente è stato faticoso e doloroso, ma rivedendomi non mi sono riconosciuto, quindi è andata bene“, ha poi chiosato.