Pierdante Piccioni è un medico nato nel 1959 a Levata, nella provincia di Cremona, che attualmente lavora presso gli ospedali di Lodi e Codogno. Soprannominato Dottor Amnesia, ha ispirato il personaggio principale di Doc – Nelle tue mani perché il 31 maggio 2013, dopo un incidente stradale, è stato in coma per poco tempo ed il danno al cervello gli ha letteralmente cancellato 12 anni di memoria della sua vita e della sua famiglia. Ecco la sua incredibile storia vera.
Tutto è iniziato in quell’infausto 31 maggio 2013. Pierdante Piccioni stava guidando sulla tangenziale di Pavia quando è uscito di strada e in seguito all’incidente è stato in coma circa sei ore. Come raccontato da Il Corriere della Sera, quando si è risvegliato, poche ore dopo, a causa di una lesione ai lobi temporali e alla corteccia prefrontale – laddove gli eventi che ci accadono nell’immediato vengono “convertiti” in memoria a lungo termine – aveva come ultimo ricordo, il momento in cui, nel giorno dell’ottavo compleanno del figlio Tommaso, stava uscendo dalla scuola dove lo aveva appena accompagnato. La data però è quella del 25 ottobre 2001 e quindi Pierdante non ha memoria dei suoi ultimi 12 anni di vita, che riesce a ricostruire solo attraverso foto e i racconti della moglie e degli amici. Segue lo stesso percorso per quanto riguarda l’attività professionale, tanto che poco alla volta ricomincia a studiare e ricostruisce i rapporti con i colleghi.
“Quando mi hanno spiegato dove mi trovavo e cosa mi era capitato, ho chiesto di avvisare l’Ospedale di Crema: “Oggi sono in servizio, se non mi vedono arrivare si preoccupano”. Con mia grande sorpresa mi dissero che non lavoravo più a Crema già da diversi anni”
La cosa più sconcertante, scrive Repubblica, è che Piccioni memoria di sua moglie e i suoi figli come erano nel 2001. Quindi, quando li incontrò dopo l’incidente, riconobbe sua moglie, sebbene la trovasse diversa, ma non riconobbe i figli Filippo e Tommaso, che erano grandi. “A un certo punto nella stanza è entrata mia moglie, che aveva gli stessi occhi azzurri di sempre, ma appariva più vecchia, e poi due ventenni alti e titubanti, che non conoscevo. Erano Filippo e Tommaso, i miei figli. “Impossibile!”, pensai. Per quel che ricordavo io, avevano ancora otto e undici anni. Non provavo nessuna emozione nei confronti di quei due sconosciuti”
Rimettere insieme i pezzi della sua vita non è stato affatto semplice, come si può immaginare: “Incontrare persone che mi conoscevano senza sapere chi fossero era angosciante. Ormai, dopo la convalescenza, mi spostavo non più a piedi ma in bicicletta, così mi era più facile sottrarmi all’incontro con gli altri”
Come scrive il Giorno, nche il rapporto con sua moglie Maria Assunta Zanetti, che è una psicologa, è stato messo fortemente alla prova, dall’incidente e dalla successiva perdita di memoria, ma ne è uscito rafforzato. Pierdante spiega che è come se avesse scelto nuovamente di stare con sua moglie, innamorandosi nuovamente di lei. “Dico spesso di essere l’unico uomo che ha tradito la moglie sempre con la moglie. Come psicologa, lei mi ha messo a disposizione i suoi migliori colleghi per aiutarmi a recuperare la mia memoria, ma se l’avessi scelta solo per questo sarebbe riconoscenza e così non è. L’innamoramento è un’altra cosa. Ho visto mia moglie e ho detto: “Questa donna mi piace“. Ci sono coppie che si prendono e si lasciano ripetutamente e altre che si reincontrano dopo 20 anni e stanno bene insieme, meglio di prima. A noi è accaduta una cosa simile”
Nel dramma di non riuscire a recupare i dodici anni di memoria perduta, tuttavia, Piccioni ha fatto una scoperta sensazionale: la sua memoria a breve termine, al contrario, era più efficiente e ha sfruttato questa opportunità per studiare e recuperare le conoscenze mediche perdute. “Mi bastava leggere un testo per ricordarlo meglio e più a lungo di quanto avessi mai fatto prima. Questo mi ha incoraggiato a buttarmi a capofitto nello studio per riacquisire le conoscenze mediche che avevo acquisito nei dodici anni perduti” … “Nel mio caso era come se il vuoto del passato volesse essere riempito, sia con lo studio che con la pianificazione del futuro. Mi sono scoperto molto più capace di pianificare e fare progetti rispetto a una volta.
“Chissà che un giorno i miei dodici anni di ricordi tornino a farmi visita con tutti i loro colori e sapori, grazie ai progressi sulle staminali”
Oggi Pierdante Piccioni è docente universitario all’Università degli Studi di Pavia e consulente del Ministero della Salute. Predentemente, Piccioni è stato primario del pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Lodi e poi del nosocomio di Codogno. L’incredibile storia del “Dottor Amnesia” ha ovviamente ispirato la popolarissima fiction Rai Doc- Nelle tue mani, a sua volta basata sul libro autobiografico Meno dodici, scritto dallo stesso Piccioni assieme a Pierangelo Sapegno.
Doc – Nelle tue mani, fiction di carattere medical andata in onda per la prima volta nel marzo 2020 su Rai Uno, è interpretata da Luca Argentero e diretta da Jan Maria Michelini e Ciro Visco; in tutte e tre le stagioni televisive, Pierdante Piccioni ha vestito i panni di un collega medico del protagonista, riuscendosi a ritagliare un piccolo ma significativo cameo in ogni stagione di Doc – nelle tue mani. Fiction di grande successo di pubblico, nei suoi episodi contiene alcune frasi molto belle, che ancora adesso vengono ripetute e ricordate con affetto dai fan più accaniti.