Roberto Perrone, firma de Il Corriere della Sera ed apprezzato scrittore di gialli, è morto nel 2023 a soli 65 anni a seguito di una malattia tanto breve quanto senza scampo. Nulla di più è stato specificato riguardo la condizione che ha afflitto il giornalista e che, a detta dell’amico Ivan Zazzaroni, lo ha costretto ad affrontare un grande dolore. Perrone ha lasciato una moglie, Emanuela, e tre figli, Cecilia, Rachele e Giovanni.
Di fronte alla sua morte improvvisa, dunque, il mondo del giornalismo ha reagito con reale dolore. Perrone, infatti, è stato ricordato da tutti soprattutto per la sua natura garbata e, soprattutto, per quella naturale propensione alla scrittura che lo ha portato a raccontare in modo del tutto personale lo sport sulle pagine di diversi quotidiani. Tra questi L’Avvenire, Il Giornale e Corsera .
Lo sport, però, non è stata la sua sola passione. Nel corso degli anni, infatti, si è dedicato anche alla scrittura di romanzi gialli come, ad esempio, Zamora, La Lunga e Un odore di toscano. Quest’ultimo, in particolare, lo ha impegnato in un lungo giro promozionale in Italia fino a poco tempo prima della sua scomparsa. Di Zamora invece è appena uscito un film, che è anche l’esordio alla regia di Neri Marcorè (Ne parliamo nella nostra recensione di Zamora)
La scrittura, dunque, è stata la grande compagna della sua vita che ha messo al servizio anche di racconti per bambini e, soprattutto, di un libro di ricette per tifosi di calcio. la cucina, infatti, è stata un’altra grande passione che è riuscito ad esprimere pienamente attraverso la rubrica Scorribande, appuntamento fisso sulle pagine del sabato del Corriere della Sera.
Definita una perla del giornalismo eno-gastronomico, ha ottenuto nel 2011 il Premiolino-Premio Birra Moretti con la seguente motivazione:
La rubrica Scorribande, appuntamento fisso sulle pagine del sabato del Corriere della Sera, è ormai una perla del giornalismo eno-gastronomico. Nell’accompagnare i lettori alla scoperta di angoli gourmand rappresentativi dell’Italia a tavola, esperienze e sapori scaturiscono dalle righe dei suoi pezzi, apportando contributi puntuali e sinceri alla diffusione della cultura alimentare nel nostro Paese.
Per finire, poi, nel 2022 riesce a raggiungere la finale in due categorie differenti del Premio Bancarella, con Averti trovato ora e La cucina degli amori impossibili.