Da pochi giorni ha debuttato su Netflix Hot Skull, serie televisiva di produzione turca dall’impostazione decisamente distopica; nonostante all’interno dello show ci siano elementi tipicamente fantascientifici, Hot Skull dipinge un mondo contemporaneo assoggettato a una pandemia globale che non è poi così dissimile dalla realtà che stiamo vivendo tutti quanti da tre anni a questa parte. Inoltre, la serie tv creata da Mert Baykal e di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione, è stata capace anche di fare una profonda riflessione sullo stato attuale della società e dell’assetto politico della Turchia, centrando perfettamente il bersaglio.
Chi ha già divorato la serie Netflix in otto episodi vorrà senza dubbio condividere l’entusiasmo della visione, ma soprattutto avrà una voglia spropositata di discutere l’adrenalinico e teso finale dello show creato da Baykal. Nella nostra spiegazione del finale di Hot Skull ci addentreremo nella trama narrativa della serie cercando di capire cosa è successo ai suoi personaggi e rispondendo alle domande più pressanti.
Un virus che porta al delirio
Per capire cosa accade nel finale di Hot Skull, proviamo per un attimo a fare un passo indietro e a riavvolgere il nastro della narrazione. Lo show Netflix creato da Mery Baykal parte dalla città turca di Istanbul e dai suoi protagonisti. Nonostante il setting sia circoscritto alla metropoli europea, il virus che sta contagiando milioni di persone si è espanso in tutto il globo terrestre; l’origine del ceppo infettivo non è chiara, l’unica certezza è che si manifesta come un disturbo del linguaggio che colpisce le ignare vittime: se una persona inizia a pronunciare frasi sconnesse e senza apparente senso logico, è probabile che sia stata infettata; le vittime di questo temibile virus vengono ribattezzate “deliranti”. Per tale motivo chi non vuole farsi contagiare dal virus sonoro indossa con estrema frequenza delle cuffie, perché il solo contatto uditivo con un delirante potrebbe propagare il contagio agli altri.
In questo contesto distopico (ma assolutamente realistico) si muove Murat Siyavus, un ex linguista ricercato dall’IBE, un’istituzione preposta alla ricerca di una cura che dallo scoppio della pandemia uditiva in Turchia ha tenuto e continua a tenere sotto scacco la popolazione, assumendo sempre più potere tirannico. Perché Murat è ricercato così incessantemente dagli agenti dell’ordine dell’IBE? Semplicemente perché è immune alla malattia; la sua curiosa immunità ha però delle conseguenze fisiologiche importanti: difatti, ogni volta che viene in contatto con un delirante, la sua temperatura corporea si innalza immediatamente, la sua testa si surriscalda mentre le altre parti del suo corpo non vengono interessate da questa strana patologia.
Alla ricerca di una cura
Si viene a scoprire che questa è una delle tante conseguenze fisiologiche di cui Murat soffre dopo essere stato curato in passato da Özgür, suo ex collaboratore e linguista che stava studiando un antidoto al virus. Tra le altre conseguenze della sua immunità indotta, la tendenza a sognare a occhi aperti, a vivere vere e proprie allucinazioni, a sperimentare crisi epilettiche e a risolvere con estrema facilità codici ed enigmi numerici e linguistici in poco tempo. Una merce rara che è ricercata non soltanto dalle alte gerarchie dell’IBE, ma anche dall’organizzazione Più Uno, convinta che per abbattere il sistema totalitario dell’IBE occorra manifestare pacificamente.
Ormai rinchiuso nella casa della madre per evitare di uscire e soffrire degli effetti della “testa calda”, Murat viene braccato dagli agenti dell’ordine dell’IBE capitanati da Anton, che lo vogliono con loro per studiare il suo DNA e trovare l’antidoto, ma non prima di essere stato rapito dal fascino della bellissima ed enigmatica Sule, una studentessa di psicologia che lavora per la Più Uno e che lo vorrebbe dalla sua parte. Innamoratosi di lei, Murat la segue, dopo però aver stretto un patto reciproco: lei lo avrebbe aiutato a trovare il suo ex collega Özgür dato per morto, mentre lui gli avrebbe garantito una cura. A continuare a dargli la caccia l’enigmatico Anton, anche lui toccato in prima persona dal virus, visto che la moglie e il figlio sono diventati dei deliranti che vivono rinchiusi dentro un seminterrato; il suo superiore, l’ambizioso Fazil Eryilmaz, ha però per i nostri protagonisti un terribile paino in serbo, le cui conseguenze verranno svelate soltanto alla fine…
Chi delira meglio, vince
Alla ricerca di Özgür, Murat e Sule si addentrano all’interno della pericolosissima Zona 6, un’area della città di Istanbul particolarmente pericolosa e abitata da un gran numero di deliranti; dopo aver risolto moltissimi enigmi e indovinelli con grande facilità, Murat e Sule incontrano Yasmina, fidanzata di Özgür; quest’ultima li conduce nel cuore del “regno” dell’ex collega di Murat, ora tossicodipendente che gestisce assieme alla sua partner un’arena di deliranti: qui i contagiati si “sfidano” a suon di parole biascicate e senza senso; il migliore ovviamente favorisce la vittoria di chi aveva scommesso su di lui. L’incontro con l’ex collega spinge Murat a cercare una soluzione alla sua patologia e alla messa in produzione di un antidoto da affidare alla Più Uno.
Per fare ciò, Özgür decide di scansionare il cervello di Murat per capire la sua particolarità e se da esso si può trarre una cura; per fare questo viene aiutato da un team di ricercatori della Più Uno e dalla presenza di Haluk, un delirante di livello sei, il più alto mai registrato. Come rivela Özgür, Haluk è stato colui che in passato ha infettato Murat, anche se a quanto pare il suo organismo ha reagito al contagio in maniera completamente inaspettata: Haluk difatti è stato uno dei primissimi casi registrati di virus del linguaggio ed è riuscito autonomamente a controllare le sue facoltà di comunicazione nonostante l’infezione, mentre Murat ha semplicemente sviluppato immunità al ceppo e conseguenze da “testa calda”.
Come scopriamo con il procedere degli episodi, Murat aveva già visto Haluk in uno dei suoi sogni lucidi o allucinazioni, facendoci intendere che i due in passato si erano già incontrati; scopriamo inoltre che non soltanto Haluk era stato colui che aveva infettato il nostro protagonista, ma che Derya, la moglie di Murat, era stata a sua volta contagiata, ma non aveva retto le conseguenze, tanto che era poi stata trovata morta con i polsi tagliati e distesa sul tapis roulant di casa.
Cosa succede nel finale di Hot Skull?
Rivelazioni sconvolgenti sul passato del protagonista di Hot Skull, tanto che è lo stesso Özgür a suggerire che il corredo genetico dei due potrebbe essere simile e che potrebbero condividere lo stesso DNA; e se Haluk fosse il padre di Murat, mai menzionato effettivamente dalla madre? Una risposta che però non viene fornita alla fine della serie e che potrebbe essere materia per una seconda stagione. Arriviamo quindi agli accadimenti del finale di stagione, ancor più scioccanti del passato di Murat. Quando l’IBE decide di inaugurare il nuovo laboratorio in occasione dell’anniversario della tragedia di Kocaeli, Più Uno si mette in moto per iniziare una commemorazione pacifica dell’accaduto; come viene spiegato nella serie, difatti, tre anni dopo lo scoppio della pandemia l’IBE decise di mettere in atto omicidi di massa di persone infette per ripulire le aree cittadine e proteggere così la popolazione ancora non contagiata; per fare “pulizia” trascinarono i primi deliranti fuori dalle loro case e li isolarono oltre una barriera che li divideva dalla città ancora immune, senza cibo né acqua; da quella tragedia, nacque l’organizzazione pacifica Più Uno.
Dopo essere stato convinto da Murat tramite uno scambio di informazioni, Fazil acconsente alla commemorazione pacifica in occasione dell’inaugurazione del laboratorio, ma una serie di colpi di scena nell’episodio finale chiudono la prima stagione di Hot Skull con grande tensione. Poco dopo la commemorazione, Fazil riceve una soffiata riguardante l’intenzione di una frangia estremista della Più Uno di far saltare in aria il nuovo laboratorio, tentativo che viene sventato all’ultimo minuto; ed è qui che entra in gioco il piano diabolico del leader della IBE. Per sbarazzarsi di quello che era stato appuntato come suo successore e di altri funzionari, Fazil fa saltare in aria il laboratorio dando la colpa del disastro alla Più Uno; questi ultimi sono così costretti a lasciare la città turca per evitare di essere catturati e uccisi; dopo aver rastrellato le basi e gli edifici sede dell’organizzazione pacifica con il consenso degli altri membri dell’IBE, Fazil si assicura di non avere più rivali interni ed esterni e di poter governare su Istanbul con poteri pieni. Un finale agghiacciante che promette una seconda, attesissima stagione di Hot Skull.