Inside Man è la nuova serie di Steven Moffat, l’autore dietro al rilancio di Doctor Who, della serie cult Sherlock e di Dracula, arrivata su Netflix lo scorso 31 ottobre. Fin dal suo annuncio l’interesse dietro a al progetto è stato molto. Un’attesa dovuta alla meritata fama che Moffat si porta dietro a cui si è aggiunto il peso dei nomi coinvolti. D’altronde una serie che si presenta con Stanley Tucci e David Tennant come protagonisti non può certo passare inosservata.
Le alte aspettative, come abbiamo visto nella nostra recensione di Inside Man si sono scontrare con la realtà di una serie che non sempre riesce a mantenere le premesse ma che è in grado di regalare allo spettatore vari momenti di ottimo livello. La mano di Moffat si sente in ogni passaggio con tutti i suoi pregi e difetti. È ben presente anche negli ultimi minuti che richiamano apertamente una seconda stagione. Approcciamoci quindi alla spiegazione del finale di Inside Man, cercando di capire cosa ci ha voluto raccontare e in che modo vuol proseguire il suo racconto Steven Moffat. Come ovvio seguiranno spoiler.
Il destino del Vicario Harry
La trama di Inside Man è divisa in due filoni principali destinati, con lo scorrere dei minuti e degli episodi, a intrecciarsi sempre più. Uno di questi è dedicato a Harry, il vicario di un piccolo paese inglese, interpretato da David Tennant. In una domenica qualsiasi un parrocchiano gli consegna una chiavetta, chiedendogli di tenerla nascosta dalla madre. Il vicario la porta quindi a casa, dove però finisce per errore nelle mani di Janice, la tutor di matematica del figlio Ben. Il contenuto della chiavetta è però inaspettato: si tratta di materiale pedo-pornografico. Da questo punto in poi inizia una sequenza di eventi che porteranno Harry a rinchiudere Janice nel suo seminterrato, cercando di trovare la soluzione più indolore possibile. Il corso degli eventi porterà Ben a rischiare di uccidere Janice. Harry, preoccupato per il futuro del figlio, deciderà di assumersi le responsabilità dell’atto ponendo fine alla vita della donna salvo poi venir interrotto prima dell’irreparabile. La narrazione si interrompe in quel momento e vediamo solo successivamente in una videochiamata con Grieff che il vicario si trova in carcere. Non sappiamo il destino che ha avuto Ben, ritrovatosi senza madre e col padre incarcerato. Non siamo neanche a conoscenza dell’esatta pena comminata a Harry ma siamo piuttosto certi, visto il dialogo con Grieff, che il personaggio di David Tennant possa tornare in una seconda stagione, visto il possibile rapporto che sembra essersi creato tra i due.
Grieff e l’omicidio di sua moglie
L’altra macro-trama di Inside Man è dedicata a Jefferson Grieff. Il personaggio di Stanley Tucci è un ex criminologo molto stimato che si ritrova condannato a morte per l’omicidio della moglie. In attesa dell’esecuzione cerca di risolvere casi, ben selezionati secondo un personale filtro morale, grazie alla sua grande capacità deduttiva. Tra questi vi è anche la sparizione di Janice che come sappiamo fungerà da collegamento tra lui e Harry. La vicenda del vicario è sfruttata da Grieff (e dalla sceneggiatura) come una sorta di dimostrazione della tesi dell’ex criminologo: chiunque, in una pessima giornata, può diventare un assassino. Il lato più misterioso del personaggio interpretato da Stanley Tucci è però proprio l’omicidio della moglie, trattato come una sorta di mcguffin. Grieff si assume più volte la responsabilità totale dell’accaduto e dimostra ferrea volontà nel voler rispondere delle proprie colpe. La serie però aggiunge note di chiaroscuro, mostrandoci il personaggio sempre sotto una luce ambigua e mai totalmente colpevole. Dello stesso omicidio sappiamo poco. Nel corso dei quattro episodi ci vengono dati via via più dettagli sull’accaduto. Sappiamo che l’ha strangolata. Successivamente ci viene detto che l’ha decapitata ma che la testa della donna non è mai stata ritrovata. Facciamo la conoscenza del padre della donna, una sorta di membro del crimine organizzato. Infine Grieff, proprio nel dialogo finale con il vicario, gli rivela che potrebbe proprio essere lui il primo a cui racconterà quanto accaduto. Insomma un ulteriore mistero, forse il principale, in attesa della seconda stagione chiamata a portare avanti la trama orizzontale legata al personaggio di Stanley Tucci.
L’esecuzione di Grieff e il colloquio con Janice
Altro focus centrale di Inside Man è la sentenza della pena di morte comminata a Grieff. Nel terzo episodio gli viene comunicata la data definitiva dell’esecuzione: avverrà da lì a tre settimane. Da quel momento in poi ha le ore contate. Nonostante fino a quel momento Grieff avesse sempre detto di voler scontare la massima pena senza discussioni in merito qualcosa cambia. In un primo momento cerca di utilizzare l’informazione dell’ubicazione della testa della moglie come carta di scambio per allungarsi la vita. Il tutto è però un raggiro utile a risolvere il caso di Janice e di conseguenza possiamo pensare che l’esecuzione non sia stata spostata. Dubbi in merito che ci vengono tolti dalla scena a metà dei titoli di coda, forse la più importante in ottica di una seconda stagione non ancora annunciata. Avevamo lasciato Janice in fin di vita nello scantinato di Harry ma a sorpresa eccola apparire davanti a Grieff e Dillon. Proprio in quel frangente l’ex criminologo chiede come può esserle utile prima di morire, lasciando intendere che l’esecuzione non è stata cancellata o spostata. Janice chiede il suo aiuto per l’omicidio di suo marito. Salvo poi scoprire che non si tratta di risolvere un caso ma effettivamente di aiutarla a uccidere l’uomo in quanto “lo merita”. Grieff, con sorriso quasi soddisfatto, le chiede come può esserle utile.
Questo rappresenta a tutti gli effetti il maggior gancio a una seconda stagione di Inside Man. Visto le informazioni lasciateci da questi primi quattro episodi possiamo pensare che il caso principale della season 2 sarà appunto l’operazione legata all’omicidio del marito di Janice con Grieff a supportarla. A latere avremo tutta la vicenda interna al carcere sulla pena di morte e sulle rivelazioni legate alla moglie del personaggio interpretato da Stanley Tucci. In quest’ottica è probabile che David Tennant si limiterà a rivestire i panni di Vicario Harry solo per un cameo.
Queste sono però solo supposizioni e siamo certi che ancora una volta Moffat saprà sorprenderci, che questo ci piaccia o no.