L’infermiera, nuova serie attualmente su Netflix, sta avendo un grande successo di pubblico, ma quanto è realistica? Ne abbiamo parlato con un’infermiera ADI, Alessandra Roma, che ci ha anche spiegato qualche dettaglio su come funziona il rapporto tra paziente e infermiere negli ospedali danesi.
Innanzitutto, L’infermiera è tratto da una storia vera, anche i nomi dei personaggi sono gli stessi delle persone coinvolte nei fatti di cronaca avvenuti nell’ospedale Nykøbing Falster. Le dinamiche all’interno dell’ospedale però, hanno degli aspetti realistici, altri meno.
Innanzitutto il rapporto con i pazienti, corrisponde a quello che effettivamente si instaura nelle strutture sanitarie danesi. “Ne ho parlato poco tempo fa con un infermiere che lavora lì che mi ha descritto l’ambiente lavorativo” – spiega Alessandra – “E mi sembra pertinente a quello che si vede nella serie. Ai pazienti si da del tu ed è un rapporto molto confidenziale. Da noi, in ospedale, è un po’ diverso”.
Anche il pronto soccorso descritto ne L’Infermiera corrisponderebbe a quelli danesi: “I pazienti sono ricoverati tutti in stanze singole, e sono tutti pazienti da subintensiva, attaccati ai monitor e con patologie diverse. Non sembra un pronto soccorso reale, a meno che non sia situato in un piccolo paesino, con pochi accessi”. Inoltre, sottolinea, “I pazienti critici andrebbero poi seguiti nei reparti di competenza. Diciamo che un posto in cui i pazienti arrivano in ambulanza e vengono seguiti come ricoverati dagli infermieri, non sembra realistico, almeno per la realtà italiana, considerato che il pronto soccorso è di passaggio. I pazienti della serie sono ricoverati per giorni, questo mi è sembrato irreale”. Alessandra Roma ha poi sottolineato la qualità delle attrezzature utilizzate dal personale sanitario nella serie Netflix: “Sono anni luce rispetto a noi”
Nella serie Netflix Pernille, un’infermiera brava, ma ancora inesperta, entra nello staff di un ospedale e fa la conoscenza di Christina Aistrup Hansen, una collega stimata e molto più esperta di lei. Christina sembra carismatica e generosa nel condividere la propria esperienza la collega più giovane, ma nel giro di poco tempo, inizia a svelare un lato oscuro. Quando c’è lei di turno, i pazienti muoiono in circostanze sospette e Pernille si trova costretta ad intervenire. “La protagonista è stata coraggiosa a denunciare” – conclude Alessandra Roma.