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Home » Serie TV » Recensioni serie TV » Liaison, la recensione della miniserie di Apple Plus

Liaison, la recensione della miniserie di Apple Plus

La recensione di Liason: Vincent Cassel ed Eva Green sono due agenti segreti in un'Europa divisa e minacciata dal cyberterrorismo.
Paolo RiberiDi Paolo Riberi24 Febbraio 20237 min lettura
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Liaison
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La serie: Liaison, del 2023. Creata da: Virginie Brac. Cast: Eva Green, Vincent Cassel. Genere: Thriller, spionaggio. Durata: 55 minuti/6 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Apple Tv Plus.

Trama: Due hacker siriani entrano in contatto con un pericoloso segreto e Gabriel, un mercenario sotto copertura, viene incaricato di portarli al sicuro in Francia. La missione fallisce, e per rintracciarli dovrà recarsi a Londra, dove incrocerà il cammino della sua ex, Allison. Nel frattempo, un gruppo di anonimi cyberterroristi mette sotto scacco l’intera città…


Tra thriller, spionaggio e love story, la miniserie anglo-francese Liaison è la prima coproduzione internazionale di Apple Plus.
Diretto da Stephen Hopkins (Predator 2) e scritto da Virginie Brac, il telefilm vanta come protagonisti due star di alto profilo come Vincent Cassel (Irréversible, Il Cigno Nero) ed Eva Green (007: Casino Royale, Penny Dreadful), e affronta tematiche di grande attualità come il cyberterrorismo, i flussi migratori provenienti dalla Siria, le debolezze dell’Unione Europea e soprattutto le conseguenze a lungo termine della Brexit.
Come recita la stessa sinossi pubblicata dalla piattaforma streaming, l’obiettivo delle sei puntate è però soprattutto quello di esplorare “l’impatto devastante degli errori del passato sul futuro”, facendo incontrare spionaggio e intrighi politici con “una lunga e appassionata storia d’amore”.
Un progetto molto ambizioso, ma non privo di zone d’ombra: ecco la nostra recensione di Liaison.

L’amore ai tempi del cyberterrorismo: la trama di Liaison

LiaisonI giovani hacker siriani Samir e Walid violano i server governativi di Damasco e finiscono nel mirino del regime a causa di un segreto che avrebbe dovuto rimanere nascosto.
L’ambizioso e spregiudicato responsabile dei servizio di sicurezza francese Didier Taraud, deciso a provare al presidente la propria bravura, utilizza i propri canali sotterranei per offrire loro asilo politico a Parigi in cambio delle informazioni, e incarica della missione il mercenario Gabriel Delange.

Qualcosa, però, va davvero storto, e Gabriel si trova costretto a seguire le loro tracce fino a Londra, in una corsa contro il tempo per evitare che il segreto cada nelle mani degli inglesi.
I servizi segreti britannici, intanto, sono messi a dura prova dal cyberterrorismo: qualcuno è riuscito a introdursi nel sistema di sicurezza nazionale, e sta scatenando una serie di attacchi contro la capitale.
Una mano misteriosa disattiva le barriere anti-alluvione di Tower Bridge, sabota i canali della metropolitana e lascia senza luce l’intera Londra: i segnali sono sempre più preoccupanti, e una minaccia ancora peggiore sembra essere sul punto di abbattersi sulla città.

Da qualche anno la Gran Bretagna non fa più parte dell’Unione Europea, e dopo una lunga trattativa è venuto meno anche il sistema informatico comune: ora Londra è davvero sola di fronte al pericolo, e deve stipulare al più presto un nuovo trattato con Bruxelles se vuole superare la crisi.
Nel frattempo, per completare la propria missione e recuperare le informazioni sull’attacco, Gabriel è costretto a rivolgersi alla sua ex, Allison, che lavora per i servizi segreti britannici.
In passato i due erano amanti, ma la donna ha ormai spezzato ogni rapporto ed è sul punto di sposarsi con Albert, un avvocato e attivista dei diritti civili.
Soltanto unendo le forze Gabriel e Allison potranno provare a salvare le proprie nazioni…

L’ombra lunga della Brexit: un thriller quanto mai attuale

Liaison
Nel corso delle sue sei puntate, Liaison getta un lucido sguardo sull’attualità, giocando sia sul piano letterale che su quello metaforico: così come Allison e Gabriel si sono allontanati e si trovano ora sulle sponde opposte della Manica, anche il Regno Unito ha drasticamente spezzato i suoi legami con l’Europa.
Entrambe le parti ne sono uscite vulnerabili e indebolite, e si trovano ora in ginocchio di fronte all’ombra lunga di una nuova forma di terrorismo.
La minaccia non è più rappresentata da esplosivi e attentati suicidi, bensì dalla mano di misteriosi hacker senza volto, capaci di violare i sistemi informatici britannici e gettare nel caos l’intera città di Londra.

Su tutto, significativamente, aleggia una regia che sembra raccontare le vicende attraverso l’occhio elettronico di una telecamera di sicurezza o un altro dispositivo di registrazione.
Il problema – come afferma un personaggio nel corso del terzo episodio – è che “l’Unione Europea non è certo un self service“: ripristinare una rete informatica di sicurezza comune non è certo un processo immediato, e tra Francia e Regno Unito sembra ormai essere venuta meno ogni fiducia.
A tratti la serie sembra persino delineare alcune dinamiche da guerra fredda, tra estradizioni forzate, segreti e minacce: al momento attuale è fantascienza, ma chi può dire che non sia proprio questo il futuro della politica sulle sponde della Manica?
E se “l’impatto devastante degli errori del passato sul futuro” di cui parla la sinossi fosse proprio quello della Brexit?
Le vicende della liaison romantica di Allison e Gabriel, per quanto autentiche e genuine, finiscono così per diventare anche un emblema di un problema molto più vasto, riflesso anche nel dualismo linguistico tra inglese e francese che permea l’intera serie.

Una sceneggiatura troppo piatta

Non c’è niente da fare: se state cercando su Apple Plus un’ottima serie di spionaggio, emozionante e mozzafiato, tocca continuare a rimandarvi all’eccellente Slow Horses (qui la nostra recensione), dal momento che Liaison non è affatto in grado di reggere il paragone con le avventure di Jackson Lamb e soci.
È un vero peccato, dal momento che il presupposto di cui vi abbiamo parlato poco fa è decisamente affascinante, e l’avventura spazia tra Damasco, Parigi, Londra e Bruxelles.
A tradire le attese è però soprattutto la sceneggiatura di Virginie Brac, che fa continuo affidamento su un gran numero di cliché, forzature e passaggi illogici: la sua scrittura, decisamente poco incisiva, appiattisce le vicende e rende davvero troppo bidimensionali i personaggi secondari.

I ritmi sono quelli veloci e intensi di un thriller, e non certo quelli compassati di una spy story alla Homeland e The Americans. Ciò nonostante, il telefilm non riesce neppure a trasmettere fino in fondo il senso di minaccia e di mistero che vorrebbe comunicare, né a rendere davvero interessanti gli intrecci politici tra Londra, Parigi e Bruxelles.
I colpi di scena ci sono, i fatti si dipanano con la giusta gradualità e la backstory dei due protagonisti viene sapientemente dosata di episodio in episodio, ma manca quella scintilla di originalità capace di animare la narrazione e connotarla in maniera univoca rispetto agli altri titoli del genere.
Non a caso, la storyline più riuscita è quella dedicata alla storia del rapporto tra Gabriel e Allison, che resta avvolta dal mistero fino alle ultime puntate: paradossalmente, a discapito del tono adottato dal regista, Liaison funziona decisamente molto meglio come love story che come thriller!

Vincent salva tutto

LiaisonVietato, però, parlare di flop o di occasione mancata: Liaison riesce comunque a offrirci un piacevole intrattenimento grazie soprattutto al contributo di un inossidabile Vincent Cassel, che ancora una volta si trova a dar vita a un mascalzone cinico, affascinante e sensibile, colmando con il proprio carisma naturale e la propria formidabile presenza scenica le pecche di una sceneggiatura non sempre all’altezza.
Nei panni del contractor francese Gabriel Delange, Cassel domina l’intera serie e magnetizza la nostra attenzione, facendoci subito capire senza alcuna ombra di dubbio come quel mercenario tuttofare sia il personaggio con cui dobbiamo immedesimarci.

A conti fatti, la trama di Liaison finisce per risultare molto più avvincente e memorabile di quanto non meriterebbe la mera somma delle sue battute e delle sue scelte registiche grazie proprio alla maestosa performance della star francese, che in questo caso sostiene davvero sulle sue spalle il peso dell’intero telefilm.
Buona è anche la prova di Eva Green, che risulta però decisamente meno incisiva della sua controparte maschile: la sua espressività è come sempre intensa e impeccabile, ma queste capacità risultano decisamente sottoutilizzate dalla narrazione, che finisce per limitare parecchio le enormi potenzialità dell’interprete di Allison.

La recensione in breve

6.5 Attuale

Grazie al carisma naturale di Vincent Cassel e a una premessa narrativa molto avvincente, Liaison getta uno sguardo lucido sull'attualità ed esplora le conseguenze a lungo termine della Brexit. Purtroppo la sceneggiatura non sorregge adeguatamente la storia, che resta comunque godibile.

  • Voto CinemaSerieTv 6.5
  • Voto utenti (0 voti) 0
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