La serie: The Regime – Il palazzo del potere, 2024. Creata da: Will Tracy. Genere: Commedia, Satirico. Cast: Kate Winslet, Matthias Schoenarts, Andrea Riseborough, Guillaume Gallienne. Durata: 6 episodi/50 minuti circa. Dove l’abbiamo vista: Su NOW TV, in anteprima stampa.
Trama: In un fittizio Paese dell’Europa centrale vige una stringente autocrazia, focalizzata sulla figura di una potente Cancelliera, che però si trova minacciata da un dissenso interno sempre più forte. Con l’aiuto del suo braccio destro, tenterà di assicurarsi il potere mentre le cose cominciano a sgretolarsi intorno a lei.
Avete presenti le grandi biografie di donne al potere che tanto stanno andando per la maggiore sia al cinema che in tv negli ultimi decenni? Non solo The Queen con Helen Mirren, The Iron Lady con Meryl Streep e la recente serie di culto Netflix The Crown di Peter Morgan, ad inserirsi in questo percorso di racconti per grande e piccolo schermo di figure femminili storiche e al contempo enigmatiche ci pensa l’esilarante The Regime – Il palazzo del potere. Ideata, scritta e prodotta da Will Tracy (aveva curato l’horror culinario The Menu ed alcuni episodi di Succession), la miniserie con Kate Winslet è in arrivo su Sky Atlantic e NOW TV a partire da lunedì 4 marzo con il primo episodio, i restanti con appuntamento settimanale fino ad aprile.
Nella nostra recensione di The Regime – Il palazzo del potere, vi racconteremo in dettaglio questo progetto televisivo di stampo smaccatamente satirico, che fa tesoro della grande lezione di comedy televisiva della pluripremiata serie targata HBO Veep e che racconta luci ed ombre dell’assetto politico occidentale di ieri e di oggi; il tutto attraverso il ritratto volubile ed imprevedibile della Cancelliera Elena Vernham, interpretata da una Kate Winslet in forma semplicemente smagliante.
L’autocrazia che (non) esiste
Centro Europa, giorni attuali. L’azione della miniserie ideata da Will Tracy prende il via a partire dall’anniversario dell’insediamento al potere della Cancelliera Elena Vernham (Kate Winslet), a distanza di un anno dalla morte del padre e leader quest’ultima di un sistema autoritario in progressivo declino.Dopo non aver lasciato il palazzo per un bel po’ di tempo, la cancelliera diventa sempre più paranoica e instabile e si rivolge ad un soldato altrettanto mentalmente disturbato, Herbert Zubak (Matthias Schoenarts), come improbabile confidente. Man mano che l’influenza di Zubak sulla cancelliera cresce, i tentativi di Elena di espandere il suo potere alla fine portano alla frattura del palazzo, del suo devoto marito francese (Guillaume Gallienne), dell’entourage politico che la circonda e del paese intorno a lei.
Queste le premesse di The Regime – Il palazzo del potere, caustica ed intelligentissima satira politica destinata al piccolo schermo e creata dalla stimolante mente di Wil, Tracy, qui al suo debutto da showrunner televisivo. Perché a guardar bene la miniserie con Kate Winslet ci si accorge infatti di stratificazioni di lettura e di livelli occulti di ambizione artistica capaci di parlare con sconvolgente urgenza ad uno status prettamente geopolitico di grande attualità. Dietro al tono consapevolmente esilarante e grottesco, in The Regime c’è molto di più.
Intrighi di palazzo
La miniserie con l’attrice premio Oscar è innanzitutto uno show di ambientazione, dove location e spazi di manovra per i vari personaggi che ne costellano la narrazione diventano personaggi nascosti a tutti gli effetti (e non è un caso che il working title della serie era inizialmente The Palace). A partire dallo sfarzoso palazzo del potere della fantasiosa autocrazia del Centro Europa; un luogo di grande fascino eppure allo stesso tempo vetusto e trasandato, in ironica contrapposizione architettonica tra la reggia di Schoenbrunn di austro-ungarica memoria viennese e il più discreto e “pop” Buckingham Palace di Londra. All’interno delle camere e dei corridoi del palazzo del potere da cui il sottotitolo italiano della serie, Elena Vernham non esce mai, troppo spevantata ed insicura, vittima di un fobia di stampo presumibilmente psicosomatico che la tiene arroccata contro il suo volere all’intero della mura dell’edificio dell’autorità politica.
Un’autorità messa costantemente in discussione dal suo enigmatico entourage, da un marito fin troppo assente e narcisista e dall’arrivo di un caporale di nome Zubak con il quale stringerà un rapporto morboso e distruttivo; per lei e per gli equilibri di una nazione intera. Chiaro dunque che la leva di forza maggiore dello show HBO di Will Tracy sia nell’imprevedibile e nevrotico ritratto della Cancelliera Vernham che ne fa l’attrice britannica vincitrice dell’Oscar, qui ancora una volta al massimo delle sue note capacità recitative.
Kate Winslet si è ispirata a Vladimir Putin?
In The Regime – Il palazzo del potere, Kate Winslet veste i panni di una leader autoritaria paradossalmente debole e pericolosamente volubile, governata a sua insaputa da una parte da una classe dirigente polverosa, avida e vetusta, dall’altra dal violento caporale Zubak, soldato dal passato disturbante che travierà progressivamente la mente e le azioni pubbliche e private della leader politica, tanto da plasmare il volto di una rinnovata autocrazia ad immagine e somiglianza del complesso personaggio interpretato da Matthias Schoenarts. Un po’ come voler suggerire che il bersaglio principale della farsa televisiva di Will Tracy è quella di colpire ed affondare vizi, virtù, tic, stranezze e susseguenti debolezze dei totalitarismi europei di ieri e di oggi.
Con un occhio di riguardo verso la complicata e drammatica situazione geopolitica attuale, in particolare quella di un’Europa assoggettata ai pericolosissimi capricci e le minacce di Vladimir Putin, leader della Russia al quale la stessa Kate Winslet sembra essersi dichiaratamente ispirata nel dare vita ad Elena Vernham, enigmatica protagonista di un racconto di fantasia incentrato su una tiranna paranoica, ipocondriaca ed egocentrica, che cerca rassicurazioni dialogando con il corpo imbalsamato del padre. Specchio a riflesso di un’ipotetico totalitarismo imperfetto di cui The Regime si fa carico contenutistico attraverso un’acuta narrazione tra intrigo politico, gusto per il grottesco e la falsa struttura di biopic contemporaneo.
Il totalitarismo imperfetto di The Regime
Non è difatti un caso che tre degli episodi della miniserie in arrivo su Sky Atlantic e NOW TV a partire dal 4 marzo 2024 siano diretti nientepopodimeno che dal regista britannico Stephen Frears, che nel 2006 aveva realizzato dietro la macchina da presa il seminale The Queen assieme al drammaturgo Peter Morgan, da cui qualche anno dopo la serie Netflix The Crown. Le stesse musiche originali della miniserie sono state curiosamente affidate ad Alexandre Desplat, che con Frears aveva per l’appunto curato temi e melodie del film dedicato ad Elisabetta II con Helen Mirren.
The Regime -Il palazzo del potere è a conti fatti narrazione satirica e farsesca che solca la struttura classica del racconto biografico di matrice contemporanea (facile rivedere nella Elena Vernham della Winslet echi grotteschi dell’ultima sovrana inglese, o della controversa Lady di Ferro Margaret Thatcher) per farsi infine esilarante ed irresistibile prodotto per piccolo schermo che sbeffeggia con sapiente ironia non solo la fascinazione della donna di potere, ma l’intero sistema burocratico dei totalitarismi di ieri e di oggi, mostrandone le crepe.
La recensione in breve
La miniserie ideata da Will Tracy ed in parte diretta da Stephen Frears sembra la parente satirica e sfacciata di racconti biografici quali The Queen e The Crown, anche se al contempo sbeffeggia con sapiente ironia non solo la fascinazione della donna di potere, ma l'intero sistema burocratico dei totalitarismi di ieri e di oggi, mostrandone le crepe.
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