Genere: animazione, fantascienza, azione. Durata: 30 minuti ca./ 9 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Disney+, in lingua originale.
Trama: L’Osservatore presenta nuovi scenari alternativi all’interno del vasto Multiverso della Marvel.
E se le cose fossero andate diversamente? Una domanda che la Marvel si pone da decenni con le varie incarnazioni della testata che propone scenari alternativi per eventi importanti del suo universo fumettistico (il primo numero, datato 1977, immaginava cosa sarebbe accaduto se Spider-Man fosse diventato uno dei Fantastici Quattro, dopo aver rifiutato nel primissimo The Amazing Spider-Man cartaceo nel 1963). E dal 2021 quella domanda fa parte del Marvel Cinematic Universe, che grazie a Disney+ ha potuto adattare la premessa multiversale in forma animata, con alcune limitazioni – gli autori non possono usare personaggi non ancora apparsi sullo schermo al momento della realizzazione della stagione in corso – ma anche con un potenziale infinito per variazioni sul tema che possono divertire senza richiedere una conoscenza troppo approfondita del franchise. Un’idea che al secondo giro ha sfruttato le festività natalizie come una sorta di calendario dell’avvento, presentando giornalmente dal 22 al 30 dicembre i nove episodi di cui parliamo nella nostra recensione di What If…? 2.
Osservando le varianti
Come nella prima stagione, è l’Osservatore a guidarci nei nuovi mondi nati da modifiche agli eventi dei film che conosciamo. Queste le premesse dei nove episodi della seconda annata: Nebula viene reclutata dai Nova Corps dopo che Ronan ha ucciso Thanos all’epoca del primo Guardiani della Galassia; Peter Quill viene consegnato a Ego da bambino e poi mandato sulla Terra per dare il via all’Espansione, causando il reclutamento dei supereroi attivi negli anni Ottanta; Happy Hogan deve difendere la Avengers Tower quando viene presa di mira da criminali la sera di Natale e J.A.R.V.I.S. è offline per manutenzione; Tony Stark rimane intrappolato nello spazio dopo aver distrutto l’armata dei Chitauri e finisce sul pianeta Sakaar (questo è un episodio che doveva far parte della prima stagione, ma fu posticipato a causa di ritardi di post-produzione legati alla pandemia); Captain Carter ritrova Steve Rogers in circostanze complicate; il Tesseract finisce sulla Terra dopo la distruzione prematura di Asgard ed entra in contatto con la giovane Kahhori; Hela viene punita da Odino ed esiliata sulla Terra, dove si imbatte in Wenwu e i suoi seguaci; gli Avengers esistono già nel 1602 (adattamento libero della celebre miniserie scritta da Neil Gaiman); e Doctor Strange Supreme recluta Captain Carter e Kahhori per un’altra missione in difesa del Multiverso.
Voci familiari
Anche a questo giro il cast è eterogeneo, un miscuglio di attori del MCU che tornano per doppiare i loro personaggi e professionisti dell’animazione che sostituiscono quelli assenti per vari motivi (tra questi Josh Keaton nel ruolo di Steve Rogers e Fred Tatasciore in quello di Groot). Jeffrey Wright è la presenza fissa come voce dell’Osservatore, figura autoritativa e onnisciente che monitora i vari mondi e sporadicamente interagisce con eroi come Captain Carter e Doctor Strange Supreme, interpretati rispettivamente da Hayley Atwell e Benedict Cumberbatch. Tra le nuove entrate c’è Cate Blanchett, che si diverte a tornare nei panni di Hela dopo Thor: Ragnarok, e nel sesto episodio fa il suo ingresso nel franchise Devery Jacobs, nota per Reservation Dogs, nella parte di Kahhori, guerriera indigena e creazione originale per la serie, con la possibilità di apparire anche in live-action (dove l’attrice è anche nel cast della miniserie Echo, sull’omonima vigilante sorda che ha dato del filo da torcere a Hawkeye). Un personaggio forte e carismatico, nuovo esempio di come il Marvel Cinematic Universe sia in grado di introdurre figure nuove senza che siano prima apparse nei fumetti (basti pensare a Phil Coulson).
Almeno tu nel Multiverso
Laddove sul grande schermo il Multiverso non ha sempre generato risultati entusiasmanti (al punto che si parla di rimandare ulteriormente la conclusione della Multiverse Saga per aggiustare il tiro dopo film come Ant-Man and the Wasp: Quantumania), su Disney+ è tutt’altra storia, e questo soprattutto nel contesto di What If…? che, pur esistendo all’interno del MCU (il finale di stagione lo ribadisce in maniera molto forte), si muove essenzialmente per conto proprio, sfruttando le possibilità dell’animazione – come il poter usare personaggi i cui interpreti in carne e ossa sono restii a tornare davanti alla macchina da presa, o il non doversi preoccupare eccessivamente del budget per certe scene spettacolari – per approfondire aspetti e dettagli che al cinema a volte restano in superficie, o anche mettere in scena elementi che, per un motivo o l’altro, difficilmente troverebbero spazio in un contesto live-action (gli zombie, personaggi come Freak, l’intero universo del 1602), anche solo per una questione di tempo e titoli a disposizione. Il formato antologico è forse l’intuizione più felice dei Marvel Studios dopo la conclusione della Infinity Saga: il mondo e i personaggi sono quelli che conosciamo, ma la sorpresa è sempre dietro l’angolo, ogni volta con una nuova porta aperta dall’Osservatore.
La recensione in breve
La serie animata della Marvel continua a esplorare in modo imprevedibile e divertente le potenzialità del Multiverso, approfondendo dettagli curiosi dei film usciti finora.
- Voto CinemaSerieTV