Ad arricchire il già vastissimo catalogo Netflix, che ha da sempre dato grande spazio ai prodotti di genere thriller, è appena arrivata Una famiglia quasi normale, tratta dall’omonimo bestseller di Mattias Edvardsson (che è anche autore della serie!). Una famiglia quasi normale è una serie TV ben sviluppata e fin da subito estremamente coinvolgente: come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione, Edvardsson non punta a scioccare lo spettatore, il colpo di scena finale risulta infatti piuttosto prevedibile, ma a trascinarlo nella storia di una famiglia costretta ad affrontare il peggiore degli incubi, una storia emozionante, tragica e, purtroppo, estremamente attuale. Il tema centrale di quest’opera è infatti la violenza nei confronti delle donne e più nello specifico come determinati traumi possano influenzare l’esistenza di una persona e di chi le è vicino.
Al centro di Una famiglia quasi normale troviamo la famiglia Sandell: la vita della giovane Stella (la splendida esordiente Alexandra Karlsson Tyrefors) viene irrimediabilmente stravolta da una violenza sessuale subita quando ha solo quindici anni. Quattro anni dopo ne lei ne i suoi genitori sono riusciti ad affrontare né a superare il trauma subito, le traiettorie esistenziali dei tre sono invece deviate radicalmente: Stella ha abbandonato gli studi, la madre Ulrika (Lo Kauppi) si è data all’alcol (e hai tradimenti) mentre il padre, Adam (Björn Bengtsson), si è gettato anima e corpo nella Chiesa. Pastore della Chiesa di Svezia lui e avvocato lei hanno affrontato la violenza subita dalla figlia in modo diverso, hanno però deciso di non denunciare l’assalitore, convinti che Stella avrebbe subito l’ulteriore trauma di un processo e lui sarebbe stato alla fine comunque assolto. È da questa mancanza di azione che dipende la crisi nel rapporto tra i tre, che quando la serie si apre sono più distanti che mai. Le così, però, vengono ulteriormente stravolte con la morte di Chris (Christian Fandango Sundgren), il fidanzato di Stella. Tutte le prove condurrebbero alla colpevolezza della ragazza, che è stata vista da un vicino sul luogo del delitto: Ulrika e Adam questa volta però non sono disposti a restarsene con le mani in mano, sono disposti a mentire, ad insabbiare e manipolare le prove perché Stella venga scagionata. Ma è stata davvero lei ad uccidere Chris? Che cosa è successo veramente quella notte? In questa spiegazione del finale di Una famiglia quasi normale ripercorreremo i momenti conclusivi della serie, estrapolandone il significato ed i dettagli più interessanti.
Che cosa succede alla fine della serie?
Stella si trova in carcere in attesa del processo per l’omicidio di Chris, Urlika e Adam, intanto, hanno fatto di tutto per proteggerla: la madre ha nascosto e poi distrutto i vestiti insanguinati che la ragazza indossava la notte dei fatti, il suo cellulare e soprattutto il coltello sporco che aveva trovato; il padre ha mentito sull’orario in cui lei è tornata a casa. Le prove a carico di Stella sembrano però schiaccianti: un’impronta delle sue scarpe da tennis è stata trovata nel parco in cui è morto Chris, dove la ragazza dichiara di non essere passata; il suo DNA era in casa di Chris e un vicino l’ha vista sul luogo del delitto, attorno all’orario in cui Chris è stato ucciso. Anche se nel racconto di Stella lei afferma di essere passata a casa di Chris quella sera, cosa che giustificherebbe il perché sia stata vista, l’accusa è convinta della sua colpevolezza ed è pronta ad incastrarla.
A ribaltare la situazione arriva però la testimonianza di Amina: la ragazza, che inizialmente si era chiusa nel silenzio per proteggere l’amica, era presente quella sera e sa tutto ciò che è accaduto. Furbamente, però, racconta tutto prima ad Ulrika che, essendo un avvocato esperto, riesce a prevedere come si potrà evolvere la situazione con la testimonianza di Amina. Il suo consiglio, che si risulterà quello giusto, è quello di non andare dalla polizia ma di aspettare il processo per rivelare tutto.
Che cosa racconta quindi Amina durante il processo? La sera dell’omicidio avrebbe dovuto incontrare Stella, ma prima che l’amica potesse arrivare è raggiunta da Chris. Il ragazzo – infastidito dal fatto che Stella abbia dato priorità ad Amina piuttosto che a lui – decide di drogare il suo drink (da quanto dichiarato dalla sua ex fidanzata e dai medicinali trovati da Stella in casa sua sappiamo che era una sua terribile abitudine) e di portarla in quelle condizioni a casa sua. Lì la violenta e la minaccia con un coltello. Quello che non si aspetta è che Stella, preoccupatissima per l’amica, si sia introdotta in casa: la ragazza lo colpisce alla teste e gli spruzza negli occhi lo spray al peperoncino. Le due riescono così a scappare, lasciandosi alle spalle un Chris decisamente arrabbiamo ma senza dubbio vivo. Questa testimonianza di Amina cambia completamente l’esito del processo, rimescola i fatti e conferma che le prove a carico di Stella non dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio che la ragazza abbia compiuto l’omicidio. La giovane viene scagionata e può finalmente tornasene a casa nella commozione generale.
Perché Stella ha ucciso Chris?
Ma è veramente questo quello che è accaduto quella fatidica notte? Negli ultimi minuti della serie, quando vediamo i protagonisti ricostruirsi finalmente una vita (Stella sta finalmente realizzando il suo sogno di viaggiare per il mondo), tramite l’ennesimo flashback scopriamo la realtà dei fatti.
Amina e Stella sono scappate dalla casa di Chris, questo è vero, ma lui le ha poi inseguite per strada e nel parco vicino, sempre armato di coltello. Lì il ragazzo, quando stava per raggiungerle, è inciampato e le è caduta l’arma di mano. In quel momento, accecata dalla rabbia e dalla paura, Amina ha afferrato il coltello e lo ha accoltellato con violenza diverse volte, uccidendolo.
Perché Stella, che comunque sarebbe riuscita a scappare insieme ad Amina, decide di tornare indietro ed ucciderlo? Questo è il modo di Stella di fare i conti con il suo passato, di vendicarsi di quello che aveva subito dal suo stupratore, quando aveva solo quindici anni. Se prima non aveva potuto fare niente ora invece prende in mano la situazione e risponde con violenza, vendicando la se stessa del passato (per cui nessuno aveva fatto nulla) e al contempo la sua migliore amica Amina (che ha subito anche lei un terribile abuso). È probabile, poi, che Stella abbia deciso uccidere Chris anche perché, ricordandosi di quanto le avevano detto i suoi genitori subito dopo il suo stupro, che lui sarebbe stato assolto, che Amina avrebbe dovuto subire il trauma di un processo inutile, dello scrutinio dei media e l’accusa dell’opinione pubblica.