I dieci episodi della nuova serie horror diretta da Mike Flanagan sono da poco disponibili su Netflix: a differenza degli show precedenti – Hill House, Bly Manor e Midnight Mass, sempre distribuiti dal colosso dello streaming – Midnight Club, che è tratta da un romanzo dello scrittore per ragazzi Christopher Pike, è destinata a un target diverso, teenagers e giovani adulti. Come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione di Midnight Club, oltre a una non indifferente dose di brividi, la serie tocca temi importanti, come il lutto e la depressione, l’accettazione della morte, l’importanza dei legami familiari e d’amicizia.
La serie, che come vedremo si conclude con un colpo di scena inaspettato, è ambienta al Brightcliffe Hospice, una struttura che accoglie giovani malati terminali. Gli ospiti di Brightcliffe trovano nell’edificio un luogo sicuro dove passare in pace i loro ultimi mesi di vita, accolti dalle competenti cure della dottoressa Stanton. Il passato della grande casa, però, nasconde numerosi segreti, da una setta pagana che cercava di curare i mali più gravi – il culto di Paragon – a una delle sue pazienti che – negli anni Sessanta – pare essere miracolosamente guarita da una malattia terminale. Inoltre, tra i corridoi della vecchia magione, si aggirano due spiriti, anziani e terrificanti, che prendono di mira in particolare due dei giovani protagonisti.
Ogni sera a mezzanotte gli otto ospiti di Brightcliffe, che fanno parte del cosiddetto Midnight Club, si incontrano in biblioteca per raccontarsi storie di paura, storie che ci aiutano a conoscerli meglio perché ci parlano di loro, delle loro paure e dei traumi che stanno cercando di affrontare e superare.
In questo articolo, concentrandoci in particolare su quello che accade nell’ultimo episodio di Midnight Club, cercheremo di mettere in luce il vero significato della serie e di fare chiarezza su quanto accede nei suoi ultimi minuti, nel sorprendente finale che ha ribaltato la carte in tavola (e ci ha lasciato con la voglia che la storia continui in una seconda stagione!).
Che cosa succede nell’ultimo episodio?
L’ultimo episodio si apre con Ilonka (Iman Benson) costretta ad affrontare le conseguenze di quanto accaduto con Shasta (Samantha Sloyan). La ragazza – che ha scoperto la vera identità della misteriosa vicina di casa, in realtà l’ex paziente di Brightcliffe Julia Jayne – prova a salvare senza successo Anya con un rituale della setta di Paragon (appreso in un diario lasciato dalla figlia della sacerdotessa). Pur non riuscendo ad aiutare l’amica, Ilonka non si da per vinta, ed è ancora convinta che le credenze della setta possano guarire lei ed i suoi amici. Per questo motivo si fa convincere da Shasta a farla entrare a Brightcliffe, dove insieme ad alcune altre donne cerca di portare a termine un altro rituale. Rituale che però si dimostra ben più mortifero e pericoloso: le donne che Shasta ha portato con sé crollano avvelenate, ma visto che Ilonka si rifiuta di bere l’intruglio che le viene offerto, il cerimoniale non viene portato a termine. Nel frattempo vengono scoperte dalla Stanton, che è arrivata nel seminterrato da alcune scale nascoste.
Il decimo episodio di Midnight Club ruota attorno alla necessità di Ilonka, ma anche dei suoi amici, di venire a patti con il fatto che non possono guarire dalle loro malattie, e che presto arriverà anche per loro il momento di lasciare questo mondo. Ilonka, che fin dall’inizio è stata quella con la più forte e inscalfibile speranza di riuscire a tornare sana e di poter andare avanti con la propria vita, si trova costretta ad affrontare la dura realtà: non esistono cure miracolose, e l’importante è godersi anche il poco tempo che ci resta.
Per questo, proprio nel finale dell’episodio, decide di cedere all’attrazione che prova per Kevin (Igby Rigney) e di dichiarargli i propri sentimenti. Sia lei che il ragazzo si rendono conto che, anche se per poco, l’importante per loro è essere onesti nei confronti di quello che provano e godersi la presenza dell’altro nelle proprie vite. Questo momento molto dolce condiviso dai due sottolinea il vero significato della serie: per vivere la nostra vita al meglio dobbiamo accettare che prima o poi moriremo, perché quindi perdere tempo a cercare di ottenere l’impossibile quando così facendo potremmo perderci le cose belle della vita?
Il messaggio dall’Aldilà
Il Midnight Club è nato con diversi obiettivi: raccontarsi storie con cui passare il tempo, scacciando la solitudine a cui la malattia può obbligare, tenere vivo il ricordo dei propri amici scomparsi e farsi una promessa molto importante. Quando giunge l’ora di qualcuno, questa persona dovrà, una volta passata oltre, fare di tutto per comunicare con i propri compagni, rivelandogli così che l’Aldilà esiste e che, anche per loro, andrà tutto bene.
Nell’ultimo episodio uno dei loro amici scomparsi, Anya, trova il modo di mettersi in comunicazione con loro. Mentre Ilonka sta dando a Rhett, l’amico di infanzia di Anya, le ultime cose dell’amica, scopre che la gamba della sua ballerina di ceramica non è più rotta. Quella ballerina rappresentava l’essenza di Anya, che aveva profondamente amato la danza, e in uno scatto d’ira dopo aver perso la gamba (cosa che vediamo anche nel racconto della ragazza, Le due Dana, nel secondo episodio) l’aveva rotta. Quando Ilonka ritrova la ballerina come nuova, intatta, capisce che si tratta di un messaggio di Anya dall’Aldilà, che sta cercando di dire a lei e agli altri che sta bene, che non soffre più e che è tornata ad essere “intera”, come la statuetta.
La scena finale
La storia si conclude in maniera agrodolce, lasciando i protagonisti con una nuova consapevolezza e pronti ad accettare il proprio destino.
Molti dei misteri aperti durante la serie, però, sembrano essere lasciati irrisolti: in questa spiegazione del finale di Midnight Club non possiamo che soffermarci sulla chiusura dell’ultimo episodio. Stanton è nella sua stanza, e ascoltiamo in sottofondo la stessa musica che Ilonka sentiva durante le sue visioni sul passato della casa. La canzone è Come Where My Love Lies Dreaming, composta nel 1855 da Stephen Foster. Mentre la donna cammina vediamo anche un vecchio ritaglio di giornale, dove leggiamo che il nuovo Freelan Estate viene completato nel 1898 (cosa che contraddirebbe le ricerche di Ilonka, la ragazza aveva infatti affermato che la casa era stata costruita nel 1901) e vediamo una coppia in piedi (l’industriale Stanley Oscar Freelan e sua moglie) e una vecchia foto di Brightcliffe.
Poco dopo Stanton si leva la parrucca che indossava e mostra il proprio cranio pelato: sul collo spicca il tatuaggio della clessidra, simbolo del culto di Paragon. Chi è la dottoressa Stanton in realtà e chi sono i due fantasmi che popolano la casa?
Chi sono i fantasmi della casa?
Cominciamo proprio da loro, i due fantasmi che, come scopriamo nei credits, vengono chiamati l’uomo dello specchio (infatti appare ad Ilonka sempre attraverso uno specchio) e la donna con le cataratte (l’anziana signora ha gli occhi bianchi e sembra quasi del tutto cieca). I due, come fa intendere il ritaglio di giornale, potrebbero essere i primi proprietari della casa, Stanley Oscar Freelan e sua moglie.
Una delle ipotesi più probabili sul perché i due si trovano ancora nella grande casa – oltre che infestarla ovviamente – è che si nutrino delle energie dei suoi inquilini, in particolare dei giovani pazienti. Nell’episodio 5, Ci vediamo, mentre i ragazzi festeggiano il fatto che Amesh (Sauriyan Sapkota) sia sopravvissuto al giorno in cui sarebbe dovuto morire, Natsuki (Aya Furukawa) si chiede se Stanton abbia fondato Brightcliffe per sottrarre ai ragazzi malati le loro ultime energie vitali, trasferendole dentro delle bambole. E se invece i “destinatari” di questi energie fossero proprio i due fantasmi, che si nutrono della forza vitale dei pazienti di Brightcliffe?
Spence sottolinea che nessuno sa dove finiscano i corpi dei ragazzi e, soprattutto, Ilonka spiega come, tutte le volte che ha visto il fantasma dell’anziana signora, questa le ha detto di avere fame e di volersi nutrire. Subito dopo Natsuki racconta una vecchia leggenda, di cui le ha parlato sua madre, in cui una creatura che “si nutre di anni”, dall’aspetto proprio di una vecchia signora, viene vista in luoghi dove le persone vanno per morire, nutrendosi degli anni che gli rimangono. Brightcliffe, come nota la stessa Natsuki, è proprio uno di quei posti.
Potrebbe essere quindi che Stanton dia in pasto i ragazzi di Brightcliffe ai fantasmi della casa? Che cosa potrebbe ricevere in cambio?
Chi è la dottoressa Stanton?
Quali sono le vere intenzioni della dottoressa Stanton? Le ipotesi sono molteplici. La scena finale ci rivela che, almeno in una fase della sua vita, la donna è stata un membro del culto di Paragon. Potrebbe addirittura essere Athena, la figlia di Aceso, che ci viene detto aver tradito la madre e abbandonato la setta. Una possibilità, a nostro parere tra le più probabili, è che la donna abbia cercato, dopo essere tornata a Brightcliffe, di compiere il riturale della setta per salvare il figlio malato, Julian.
Di conseguenza, dato che sappiamo che Julian non è più in vita, dopo il fallimento del rito potrebbe aver perso fiducia nelle credenze del culto, decidendo poi di dedicare la vita alla cura dei ragazzi meno fortunati.
Al contrario, invece, potrebbe essere che Stanton sia ancora parte del culto, e in qualche modo sfrutti le vite degli ospiti di Brightcliffe a suo beneficio: il fatto che la vediamo calva, potrebbe indicare che lei stessa è malata e che in qualche modo allunghi la propria vita grazie a quelle dei suoi giovani pazienti. E se – ovviamente si tratta di un’ipotesi estrema, ci piace giocare di fantasia – Julian fosse ancora vivo, nascosto da qualche parte, e Stanton lo tenesse in vita sfruttando l’energia vitale dei suoi giovani pazienti? Potrebbe addirittura essere che l’ombra che tutti i ragazzi vedono quando si avvicina il momento della loro morte sia proprio Julian, trasformatosi negli anni in una creatura mostruosa che si nutre delle vite altrui.
Ci sarà una seconda stagione?
Non possiamo che concludere chiedendoci se, visto il finale decisamente aperto, Midnight Club potrebbe avere una seconda stagione. Per ora non è stato confermato nulla ma – come dichiarato da Variety – il team dietro la creazione della serie (che includendo Mike Flanagan è lo stesso di Bly Manor) si è lasciato sfuggire che le fonti per lo show non si sarebbero limitate al solo romanzo Midnight Club di Christopher Pike.
Per questo, visto che questa stagione copre per intero il romanzo, è possibile che se ne venissero realizzate altre si potrebbero adattare altre opere della vasta bibliografia dell’autore. Resta quindi da chiedersi se i personaggi resteranno gli stessi, e si proseguiranno quindi le vicende dei protagonisti della prima stagione, oppure se cambieranno completamente personaggi e trama, come è stato fatto per Hill House e Bly Manor.