Cosa Nuova – L’ultimo attacco andrà in onda stasera alle 21:00 su Sky TG24, che torna a puntare i riflettori su uno dei periodi più bui dell’Italia repubblicana, il biennio stragista del 1992-1993 che culminò con gli attacchi terroristici di Roma, Firenze e Milano. Lo speciale dal titolo Cosa Nuova – L’ultimo attacco è condotto da Fabio
Vitale col coordinamento di Max Giannantoni. Trent’anni fa, tra maggio e luglio 1993 la mafia colpisce con attentati a Firenze, Roma e Milano. Poi il cambio di strategia, ma la lotta con le istituzioni continuerà per anni, fino all’arresto di Bernardo Provenzano prima, e poi ai giorni nostri con la cattura di Matteo Messina Denaro.
Cosa Nuova – L’ultimo attacco racconta la stagione delle stragi del 93, la successiva svolta e il lavoro delle forze dell’ordine per disinnescare la minaccia delle cosche. A raccontare i retroscena dei lunghi anni di lotta sono il colonnello Lucio Arcidiacono, capo reparto investigativo del ros dei carabinieri; Renato Cortese, direttore dell’ufficio centrale ispettivo al ministero dell’Interno e Maurizio De Lucia, procuratore capo di Palermo. Ai microfoni di Sky TG24 il procuratore capo di Palermo si è anche soffermato sul dibattito, di grande attualità, sull’ipotesi di riforma del reato di concorso esterno in associazione mafiosa: “Si tratta di un dibattito che va avanti dal 1930” ha dichiarato De Lucia “pensare di non perseguire più determinate condotte con questo strumento mi pare difficile da ipotizzare. Per fare un esempio specifico: in un omicidio punisco chi spara. Ma se c’è un soggetto che fornisce la pistola, sapendo che servirà per uccidere, anche lui risponde di omicidio”. Tra gli ospiti, anche il procuratore di Firenze Luca Tescaroli, titolare dell’inchiesta sui mandanti occulti delle bombe del 1993.
Recentemente, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza hanno annunciato le riprese di un film su Matteo Messina Denaro che sarà interpretato da Elio Germano. Il progetto si intitola Lettere a Catello e sarà interpretato anche da Toni Servillo e Filippo Luna. L’opera è stata girata quasi interamente all’interno di una dimora antica nel centro storico di Trapani.
Il boss di Castelvetrano è stato assicurato alla giustizia il 16 gennaio 2023 nei pressi di una clinica privata di Palermo. Nel 1993 era stato inserito nella lista dei dieci latitanti più ricercati al mondo, rimanendo tale per quasi 30 anni fino al giorno del suo arresto. Uomo chiave del biennio stragista 1992-1993, l’uomo era ritenuto vicinissimo a Totò Riina e, quindi, conoscitore di oscuri ed importanti pezzi della trattativa Stato-mafia.