Hanno il potere di trasportarci in epoche storiche lontanissime e di farci sognare con le loro atmosfere così particolari. Per questo motivo (ma la lista potrebbe allungarsi) i film in costume emanano ancora oggi un fascino incontrovertibile. Che sia il ‘700 francese, l’epoca Regency o l’età romana non importa. Ciò che conta è che queste pellicole ci spingono al confronto con modi di fare ed essere che possono sembrarci assurdi, ma che ci danno gioia. Noi abbiamo provato a stilare la classifica dei 26 migliori film in costume della storia del cinema. A voi il commento.
1. Barry Lyndon (1975)
Risulta stucchevole appellare ogni singolo film di Stanley Kubrick come capolavoro, eppure questo è. Non c’è opera in cui il Maestro di New York non abbia lasciato il suo marchio inconfondibile, spaziando oltretutto da un genere all’altro senza soluzione di continuità. Nel 1975 adatta per il grande schermo il romanzo Le memorie di Barry Lyndon di William Thackeray e dà vita, anche grazie ai meravigliosi costumi di Milena Canonero e Ulla-Britt Soderlund, a un film spettacolare. Un tripudio di eleganza visiva che ci riempie gli occhi di bellezza.
La storia quella di un giovane irlandese squattrinato (Ryan O’ Neal) che per vari rovesci di fortuna si ritrova ad attraversare l’Europa nel bel mezzo della Guerra dei Sette anni. Un conflitto, avvenuto tra il 1756 e il 1763, che coinvolse le principali potenze continentali, dall’Inghilterra alla Prussia. Barry offre i suoi servigi al migliore offerente, diventa un bandito e poi sposa una nobildonna (la radiosa Marisa Barenson). L’epilogo della sua storia sarà infelice. A noi restano gli ambienti fotografati in maniera sublime da John Alcott utilizzando negli interni le luci delle candele. E degli abiti sontuosi. Saremo banali, ma è un capolavoro.
2. Via col vento (1939)
La guerra di Secessione, la nascita degli Stati Uniti, lo schiavismo. Ma anche gli amori e le passioni di un’indomita eroina come Rossella O’Hara. Avremmo mai potuto dimenticare Via col vento in questa graduatoria tutta particolare? Il classico di Victor Fleming è l’adattamento del celebre romanzo di Margaret Mitchell. Un affresco, a volte impietoso, di un’epoca di grandi contraddizioni, con una protagonista assoluta, Scarlett, l’incredibile Vivien Leigh. Una ragazza del sud capricciosa e volubile, ma anche piena di coraggio. Una donna imperfetta e piena di contrasti. Semplicemente deliziosa. I costumi di Walter Plunkett restano ancora nella memoria. Tra corsetti e trine, le donne di Via col Vento sembrano ingabbiate in un mondo di convenzioni e regole assurde, ma riescono a risplendere a loro modo. Una delle opere in costume più sfolgoranti di sempre.
3. Ragione e sentimento (1995)
Impossibile non tener conto dell’adattamento del classico di Jane Austen firmato da Ang Lee nella nostra classifica. Un film, quello diretto dal regista taiwanese, che restituisce in pieno la dolcezza di un periodo storico, il Regency, feroce nelle sue dinamiche sociali, ma pieno di bellezza ed eleganza. La storia delle tre sorelle Dashwood, Elinor, Marianne e la piccola Margaret, è raccontata in maniera impeccabile anche grazie alla sceneggiatura firmata da Emma Thompson (interprete di Elinor), premiata per lo script con l’Oscar. Tra passioni che in realtà si rivelano solo fuochi di paglia e veri sentimenti, la saggia Elinor e l’ardente Marianne (Kate Winslet) trovano alla fine il vero amore. E noi restiamo incantate davanti a quei dialoghi fitti in cui l’eros resta sotto traccia e a quei costumi sfavillanti. Da vedere.
4. Marie Antoinette (2006)
Prendere una storia del passato, contaminarla con canzoni rock, per restituirci la complessità di certi personaggi, è oggi operazione frequentissima. Eppure negli anni 2000 si trattava di qualcosa di fuori dall’ordinario. Prendiamo Marie Antoinette di Sofia Coppola, biopic sui generis del 2006, in cui la regista mette in scena vita e miracoli di una delle regine più iconiche della storia. Maria Antonietta è da sempre simbolo di bellezza ed eleganza e ha incarnato il senso profondo della regalità. Con luci e tante ombre. La sovrana, moglie di Luigi XVI di Francia, perita assieme al marito al culmine della Rivoluzione Francese, è nel film un’adolescente scriteriata che non fa mistero della sua vita divertente e anche un filo dissoluta. Un’opera pop affascinante e godibile, con una colonna sonora favolosa e un cast bomba. Capitanato da Kirsten Dunst ma arricchito da Asia Argento e Marianne Faithfull.
5. Lezioni di piano (1993)
Quando nel 1993 uscì Lezioni di piano, che conquistò la Palma d’Oro a Cannes, il mondo conobbe la grandezza di una regista come Jane Campion. L’autrice neozelandese comparirà altre due volte in questa classifica. Segno del suo interesse per epoche storiche lontane. E per figure femminili spesso imprigionate da una società arcaica. Come la splendida Ada interpretata da Holly Hunter, vincitrice dell’Oscar come migliore attrice protagonista. Muta e madre di una bambina, la donna sposa per procura un ricco proprietario neozelandese. Si trasferisce dall’altra parte del mondo con il suo piano, lo strumento che le permette di esprimersi.
Arrivata in questo luogo selvaggio e inospitale stringe amicizia con il rude George Bains, un uomo legato alla cultura maori che subito si invaghisce di quella donna particolare. La passione esplode durante le lezioni di piano che Ada impartisce a George. E quando la relazione viene scoperta dal di lei marito, l’uomo ferisce quasi a morte la moglie. Romantico, appassionato, sostenuto da una colonna sonora da brividi, firmata da Michael Nyman, il film è una delle migliori opere in costume degli anni ’90. I modelli di Janet Patterson sono perfetti per delineare un mondo misterioso e affascinante. Una delle “impalcature” delle gonne di Ada fa da rifugio a lei e alla figlia Flora (Anna Paquin, premiata anch’ella con l’Oscar) in una delle sequenze più belle.
6. Anna Karenina (2012)
Ennesimo adattamento del classico di Lev Tolstoj, Anna Karenina di Joe Wright è un film di grande impatto, in cui la storia d’amore tragica tra l’eroina interpreta da Keira Knightley e il conte Vronskij (Aaron Taylor-Johnson), viene narrata con piglio moderno. Strizzando l’occhio ai musical. Un film che se di affanno soffre non è certamente nell’impianto visivo. A partire dai meravigliosi costumi disegnati da Jacqueline Durran.
7. La favorita (2018)
Una regina, la sua favorita, e una serie di dinamiche umane legate al potere e alla sottomissione. Questo è La favorita di Yorgos Lanthimos, film in costume del 2018 che ruota attorno alle vicende della regina d’Inghilterra Anna, splendidamente interpretata da Olivia Colman, premiata con l’Oscar. Siamo nel 1708 e la monarca britannica amministra il regno con l’aiuto della sua fidata consigliera Sarah Churchill (Rachel Weisz), con cui intreccia anche una relazione sentimentale. Almeno fino a quando a corte non arriva Abigail (Emma Stone), la cugina di Sarah che tenta disperatamente di recuperare la nobiltà perduta. E lo fa insinuandosi nella vita della regina.
8. L’età dell’innocenza (1993)
Ennesimo gioiello nella produzione artistica di Martin Scorsese, L’età dell’innocenza è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Edith Warton. Un melodramma incantevole in cui i rapporti di forza tra i personaggi vengono mostrati quasi come una danza. Nella società newyorchese di fine ‘800 l’avvocato Newland Archer (un magnifico Daniel Day Lewis) si prepara a sposare la dolce May Welland (Winona Ryder), perfetta rappresentante delle donne dell’epoca. Tutto sembra destinato a un matrimonio perfetto, ma quando Newland conosce Ellen Olenska (Michelle Pfeiffer), cugina della moglie, e considerata una reproba per aver divorziato dal marito, la vita dell’uomo cambia. La passione per quella creatura fragile lo consuma. Sceglierà di non viverla e di essere un bravo padre di famiglia. Tra desideri mai espressi e amori brucianti, L’età dell’innocenza è un capolavoro di erotismo. Costumi di sua maestà Gabriella Pescucci, premiata con l’Oscar. Da vedere obbligatoriamente.
9. Amadeus (1984)
Ovvero, vita di un genio. Biopic dedicato a Mozart, Amadeus di Milos Forman è un cult movie a tutti gli effetti, sostenuto dalle meravigliose interpretazioni di Tom Hulce (Mozart) e soprattutto Frank Murray Abraham (Salieri). Proprio il rivale del musicista austriaco è l’innesco della storia. Salieri infatti tenta il suicidio e implora il perdona di Mozart che lui ha ucciso. Un’opera ricca di pathos ed emozione, tutta giocata sul rapporto tra i due formidabili protagonisti, il genio e l’artista invidioso. Emblemi di un mondo intriso di potere.
10. Ritratto della giovane in fiamme (2019)
Nella Francia del XVIII secolo si consuma l’amore tra due donne: una pittrice, Marianne, ed Héloïse, la ragazza che l’artista deve immortalare nel quadro destinato al futuro sposo della giovane. Ritratto della giovane in fiamme di Céline Sciamma è un melò in piena regola con due magnifiche protagoniste che cercano di vivere quel sentimento potente, proteggendolo da una società violenta. Attraverso piccoli e grandi riti che solo loro possono comprendere. Premiato a Cannes per la miglior sceneggiatura nel 2020, il film è un miscuglio sapiente di erotismo e poesia. Fin troppo algido e controllato in certi momenti, ma pur sempre splendente. Che la Sciamma sia debitrice di Jane Campion e di Lezioni di piano è chiaro come il sole. Ed è un grande merito per l’autrice francese.
11. Piccole donne (2019)
Piccole donne diretto da Greta Gerwig nel 2019 è a suo modo un film rivoluzionario. Perché prova a raccontare l’immortale romanzo della Alcott da un punto di vista nuovo, sovrapponendo cioè lo sguardo della vera scrittrice a quello della protagonista Jo (Saoirse Ronan). Così facendo cambia forse un po’ troppo il mito delle sorelle March, consegnandoci però una storia più moderna e “femminista”. Come altri adattamenti del libro (quelli di Mervyn LeRoy del 1949 e di Gillian Armstrong del 1994 ad esempio), grande attenzione viene data alla ricostruzione storica e ai costumi (firmati da Jacqueline Durran), eleganti e ricchi. Da vedere per il suo messaggio innovativo e la bellezza della ricostruzione dell’America dell’800.
12. Elizabeth (1998)
Film del 1998 che consacrò Cate Blanchett come regina assoluta (in questo caso regina più che mai), Elizabeth di Shekhar Kapur è il biopic dedicato alla sovrana inglese Elisabetta I, tra le sovrane più illuminate e potenti del ‘500, figura complessa e sfaccettata. Un’opera sicuramente ricca e lussuosa che si fa apprezzare per una messa in scena accurata e per dei costumi memorabili, disegnati da Alexandra Byrne (nominata all’Oscar). Il film si chiude con il giuramento di fedeltà all’Inghilterra fatto da Elisabetta che si “sposa” con la sua nazione, diventando la Regina Vergine. Nel 2007 il sequel, sempre diretto da Kapur, Elizabeth: The Golden Age.
13. Coco avant Chanel (2009)
Ammettiamolo, un biopic dedicato a Coco Chanel non può non essere in questa graduatoria. Anche perché la storia raccontata da Anne Fontaine in Coco avant Chanel del 2009, copre un arco lunghissimo della vita della leggendaria stilista. Dall’infanzia in totale povertà, all’adolescenza passata tra i costumi da café chantant e le divise da sartina. Fino a un’età adulta in cui la protagonista, la sempre affascinante Audrey Tautou, sboccia come donna e come artista.
Rivoluzionando di fatto il mondo della moda e liberando le donne dalla schiavitù del corsetto. In favore di vestiti più audaci, eleganti, comodi, dal taglio maschile. Abiti perlopiù in bianco e nero, ispirati alle mise dei marinai, fatti con tessuti poco nobili, ma ugualmente chic. Il film, quindi, pur con qualche pausa, ci mostra ogni aspetto della vita di Coco. Le sue ombre, le passioni, gli amori. Da vedere per capire quanto tutte noi donni di oggi dobbiamo essere debitrici alla regina di Rue Cambon.
14. Emma (2020)
Sempre Jane Austen. Può essere solo lei l’ispiratrice di alcuni dei film in costume più belli della storia del cinema. Come il riuscito Emma, opera del 2020 che adatta l’omonimo romanzo della Austen, con un cast eccezionale. A interpretare la giovane che gode nel combinare matrimoni, nonostante qualche pasticcio di troppo, Anya Taylor-Joy. Volto modernissimo, il suo, per un personaggio che sembra uscito da una fiaba. Eppure molto più complesso di così.
15. Cleopatra (1963)
Signore e signori, ecco il film che nel 1963 quasi fece fallire la Fox. Sembra assurdo, ma in quegli anni di fermento e della rivoluzione della Nuova Hollywood, il kolossal firmato da Joseph L. Mankiewicz e interpretato dalla regina Liz Taylor, dall’amore della sua vita Richard Burton e da Rex Harrison, non colpì il pubblico dell’epoca. Nonostante i soldi a palate investiti per raccontare la storia della viziosa e bellissima sovrana d’Egitto, compagna di Giulio Cesare prima e Marco Antonio dopo. Tutto è stato bigger than life nella produzione, dall’amore tra la Taylor e Burton, con le foto dei due rubate dai paparazzi, fino ai costumi maestosi e alla messa in scena. Oggi lo rivediamo con quel sottile piacere che si prova nel vedere un’opera troppo grande per reggere a sé stessa.
16. Schindler’s List (1993)
Tra i film in costume quelli ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale riescono a essere emotivamente coinvolgenti. Difficile, allora, ignorare il capolavoro di Steven Spielberg, Schindler’s List, splendido biopic dedicato alla figura dell’imprenditore che salvò numerosi ebrei deportati creando delle finte fabbriche di pentolame prima e armi poi. Una figura, la sua, interpretata da Liam Neeson, affatto perfetta, ma incredibilmente umana e affettiva. Da vedere e rivedere per capire quanto possa essere profonda la ferocia umana. E quanto ci sia sempre qualcuno in grado di rifiutarla.
17. Le relazioni pericolose (1988)
Stephen Frears dirige nel 1988 un cult assoluto, un’opera in costume magnifica in cui brillano per perfidia i personaggi della marchesa de Merteuil e di Valmont (Glenn Close e John Malkovich: favolosi), due nobili che si divertono a giocare col fuoco e con la passione nella Francia prerivoluzionaria. La marchesa, infatti, sfida l’amico/amante a sedurre la giovane Cécile (Uma Thurman) e Madame de Tourvel (Michelle Pfeiffer), per rovinare la loro reputazione. Ma l’amore segue vie imprevedibili, così Valmont finisce davvero per innamorarsi, ricambiato, della de Tourvel, che muore di crepacuore quando scopre che l’amato è stato ucciso in duello. Anche la marchesa cede alla disperazione alla notizia.
18. 300 (2006)
I costumi sono in effetti piuttosto ridotti, ma il fascino di 300 di Zack Snyder, adattamento dell’omonima graphic novel di Frank Miller, è inalterato nel tempo. Il film racconta le vicende del re spartano Leonida (Gerard Butler) e del manipolo di valorosi che combatterono alle Termopili. Nonostante la sconfitta contro i Persiani, quella battaglia riecheggia ancora oggi per il valore mostrato dai militari di Leonida. Uno spirito che emerge in ogni sequenza di quest’opera epica, muscolare e coinvolgente.
19. Braveheart (1995)
Seconda opera registica di Mel Gibson, autore che non ha mai avuto paura a imbarcarsi in operazioni bigger than life come La passione di Cristo e Apocalypto, Braveheart del 1995 racconta la storia dell’eroe scozzese William Wallace che provò a guidare la rivolta contro il sovrano inglese, morendo però in battaglia. Un film epico, pieno di colpi di scena, con costumi bellissimi disegnati da Charles Knode. Così, a fianco degli outfit regali del re Edoardo I, del figlio, il principe di Galles e della sua sposa Isabella, la splendida Sophie Marceau, vediamo kilt e armature. Volti sporchi o segnati dal bianco e azzurro, i colori della Scozia.
20. Colette (2018)
Un biopic dedicato a una donna dalla tempra assoluta, la scrittrice Colette (Keira Knightley), una figura dalla brillante intelligenza che seppe imporsi come autrice di romanzi licenziosi a cavallo tra ‘800 e ‘900. Un’artista a tutto tondo che combatté strenuamente contro un marito che all’inizio decise di firmare i libri al posto suo. Il film mostra perfettamente la vitalità di quel periodo storico, soprattutto il desiderio delle donne di essere sé stesse, nella sessualità come nel lavoro e perché no, anche nel look “scandalosamente” androgino.
21. Il Gattopardo (1963)
Forse uno dei film più iconici degli anni ’60, premiato con la Palma d’oro come miglior film a Cannes nel 1963. Il Gattopardo, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, è un affresco sontuoso che narra il momento di transizione dal Regno Borbonico al Regno d’Italia, attraverso le vicende di una nobile famiglia siciliana, incarnata dal patriarca Fabrizio (Burt Lancaster). Un racconto, giocato sui nuovi equilibri tra aristocrazia e borghesia, immortalato in maniera straordinaria da Luchino Visconti. Memorabile, anche grazie ai costumi di Piero Tosi.
22. Dracula di Bram Stoker (1992)
Cult assoluto del 1992, Dracula di Francis Ford Coppola diventa quasi un melodramma fiammeggiante nelle mani dell’autore di Detroit. Una storia d’amore che oltrepassa i tempi e resta immortale. Il romanzo di Bram Stoker è adattato in maniera piuttosto fedele e con un’attenzione al decor e ai costumi quasi maniacale (la scenografia è di Tom Sanders, i costumi di Eiko Ishioka). Da vedere senza remore.
23. Ritratto di signora (1996)
Che Jane Campion abbia un’affinità speciale con i film in costume è acclarato. Ma l’autrice neozelandese non si trincera dietro alla bella messa in scena e alla ricostruzione storica precisa. Perché i suoi film parlano sempre dell’oggi. Non è un caso che il bellissimo Ritratto di signora, adattamento del 1996 dell’omonimo romanzo di Harry James, parta proprio con un gruppo di ragazze dei giorni nostri, impegnate in una danza fatta sulle note di My Life Before Me di Wojciech Kilar. Un’opera eccellente, interpretata da Nicole Kidman, che racconta attraverso la vicenda dell’ereditiera americana Isabel Archer il desiderio di ogni donna di essere felice, appagata, realizzata. Isabel è un personaggio tragico, legato a un uomo che non la ama (il mefistofelico John Malkovic, sempre lui), destinata forse a una solitudine che però potrebbe essere libertà. Il finale aperto, a differenza di quello del libro, non lo dice.
24. The Danish girl (2015)
Raccontare il viaggio di trasformazione di un uomo in donna. Quello di Tom Hooper è stato un tentativo ambizioso, premiato dal pubblico e non solo considerati gli Oscar a Eddie Redmayne e Alicia Vikander. Ambientato nella Danimarca degli anni ’20, il film racconta la vera storia del pittore Einar Wegener e della compagna Gerda Wegener. Quando l’uomo le confida di riconoscersi come donna, la moglie asseconda questo suo desiderio e pur con alti e bassi, si ritrova ad affiancare Einar. Einar prima crea un alter ego femminile, poi decide di sottoporsi a un intervento chirurgico avveniristico per l’epoca, per cambiare sesso. Le conseguenze però saranno mortali.
25. Bright star (2009)
Terza opera di Jane Campion in questa classifica, Bright Star narra la storia d’amore tra il poeta inglese John Keats e Fanny Brawne, una giovane donna dalla grande personalità. Un amore, il loro, vissuto intensamente fino alla morte di Keats (sepolto a Roma). La Campion dirige un melodramma in costume passionale e delicato al tempo stesso su due protagonisti impossibilitati a vivere alla luce del sole la loro relazione. Bello e struggente.
26. La principessa Sissi (1955)
Anni e anni di visioni del biopic di Ernst Marischka dedicato a Elisabetta d’Austria, l’indimenticabile Romy Schneider, ci hanno fatto il lavaggio del cervello, spingendoci a dimenticare che gli Asburgo sono stati una iattura per l’Europa intera e per noi italiani in particolare. La romanticizzazione dell’energica principessa bavarese, diventata, poi Imperatrice d’Austria, non ha contribuito certo al ritratto realistico di questo personaggio controverso (in questo senso, meglio Il corsetto dell’imperatrice di Marie Kreutzer. Favola doveva essere e favola è stata il film del 1955, con i costumi multicolore dalle gigantesche gonne ampie firmati da Gerda Gottstein, la fotografia super brillante e gli sguardi languidi tra i due protagonisti, Sissi, e Francesco Giuseppe, l’elegante Karlheinz Böhm. Ogni passaggio televisivo del film, e dei sequel Sissi, la giovane imperatrice e Sissi, destino di un’imperatrice è sempre salutato con grande partecipazione dal pubblico.