L’edizione di Venezia 80 si chiude ufficialmente oggi, il 9 settembre 2023. Ma per gli accreditati – una fetta non indifferente degli avventori della Mostra, fra addetti ai lavori, studenti e cinefili – l’esperienza è giunta al termine, per certi versi, già cinque giorni prima, il 4 settembre. Quello, infatti, era il giorno in cui si prenotavano i posti per gli ultimi tre giorni di festival tramite il portale VivaTicket, un’autentica piaga per chi frequenta il Lido veneziano dal 2022, quando ha preso il posto di Boxol che era il sito di riferimento per le prenotazioni durante le due edizioni pandemiche, con obbligo di tracciamento, mascherina in sala e capienza limitata al 50%. Un sistema talmente difettoso, soprattutto nei primi giorni in cui lo si usava, che Joana Fresu De Azevedo, giornalista e programmatrice, ha commentato che la copertura mediatica della Mostra non la decidono più le testate o i giornalisti, bensì VivaTicket, dopo quelle che a volte sono diverse ore passate ad aspettare che il sito conceda l’accesso al singolo utente.
In principio fu Boxol
Fino al 2019, come per la maggior parte dei festival maggiori, a Venezia la prassi era di accedere direttamente alle proiezioni con il proprio accredito, in base alla priorità a seconda che si trattasse di un’anticipata per la stampa o di uno spettacolo per tutti gli accreditati. Solo per determinate proiezioni in Sala Grande, aperte sia al pubblico pagante che agli accreditati, per questi ultimi era disponibile la prenotazione gratuita del posto tramite il già menzionato Boxol, sito poi divenuto fondamentale per accedere alla Mostra nella sua interezza nel 2020, complice il Covid che ha reso obbligatorio il contact tracing. Un sistema a tratti faticoso, poiché era necessario prenotare 72 (o 74) ore prima per il singolo film, e di conseguenza c’era chi smanettava in sala durante le proiezioni per non rischiare di perdere questo o quel titolo, ma tutto sommato efficace.
Rimasto in vigore anche nel 2021, nel 2022 è stato soppiantato da VivaTicket, e lì sono iniziati i veri problemi, legati soprattutto alle attese molto lunghe per entrare nel sistema: Alonso Duralde, critico del sito The Film Verdict e residente a Los Angeles, si è lamentato della scarsa considerazione nei confronti di chi, nei giorni precedenti l’inizio della Mostra, doveva collegarsi a orari non proprio comodi (col fuso orario, per lui erano le 2 di notte, e non ha potuto accedere alle prenotazioni per cinque ore). L’azienda ha millantato un potenziamento del sistema per le ultime due sessioni di prenotazione, l’1 e il 4 settembre, ma è più probabile che si sia semplicemente trattato di una diminuzione delle persone che dovevano prenotare, poiché a partire dal lunedì il Lido comincia a svuotarsi (in parte perché c’è chi si reca a Toronto, che inizia durante la parte finale della Mostra).
Una comunità spezzata
Al di là dei problemi tecnici che rendono quello veneziano il sistema più faticoso per chi al Lido viene per lavoro (Berlino e Cannes, per quanto quest’ultimo non sia esente da difetti, sono molto più rapidi ed efficaci, anche perché non hanno l’obbligo del posto assegnato che, nel caso di Venezia, rende di fatto impossibile tentare di accedere alle proiezioni tramite le file dell’ultimo minuto), VivaTicket ha anche eliminato il senso di comunità che era solito crearsi ai festival. È sensibilmente diminuito il fenomeno del passaparola, dello scambio di pareri tra colleghi e cinefili che poteva portare alla visione di qualche titolo inizialmente non preso in considerazione, perché con la necessità di prenotare con largo anticipo diventa anche più rigoroso il calendario, senza troppe possibilità di deviazione. Anche perché a differenza di Berlino, che i film li propone anche con svariati giorni di distanza fra una proiezione e l’altra, a Venezia ogni titolo esiste in una finestra di circa 36 ore.
Ritorno al passato?
Archiviata – si spera – l’emergenza sanitaria, sarebbe auspicabile, se non una rimozione totale, almeno un ripensamento del sistema di prenotazione. Ha senso, per esempio, mantenere la regola del posto assegnato, che penalizza chi ha la sfortuna di accedere alla pagina dopo un’attesa più lunga rispetto ad altri? Ed è proprio necessario ricorrere a VivaTicket – o chi per lui – per le proiezioni stampa della Selezione Ufficiale, alle quali, da diversi anni, riescono a entrare tutti senza troppi problemi (rimangono eventualmente esclusi i detentori dell’accredito culturale, i quali però per regolamento possono accedere alle anticipate solo se rimangono posti non occupati dagli addetti ai lavori)? In ogni caso, se tale sistema deve rimanere in vigore, che lo si renda meno faticoso, perché con i ritmi festivalieri che sono quello che sono, se chi deve scrivere dei film in programma arriva alla proiezione mattutina con l’ulteriore sballamento fisiologico e umorale della levataccia per collegarsi a un sito che non ne vuole sapere di essere user-friendly, questo danneggia soprattutto ciò che dovrebbe essere la missione primaria della Mostra: dare il giusto risalto a ciò che considera parte del meglio della produzione cinematografica degli ultimi dodici mesi.