Angelo Izzo, uno dei tre responsabili del massacro del Circeo, sta attualmente scontando due condanne all’ergastolo nel carcere di Velletri, vicino a Roma, per tre omicidi. Il primo, per la morte di Rosaria Lopez, una delle due ragazze, con Donatella Colasanti, torturate e stuprate nel 1975, assieme ad Andrea Ghira e Gianni Guido. Il secondo per il duplice omicidio nel 2005 di Maria Carmela Linciano e Valentina Majorano.
Classe 1955, nato a Roma in una famiglia molto agiata, Izzo provò a evadere di prigione almeno due volte. Nel 1993, complice un permesso premio, si allontanò dal carcere per lasciare l’Italia. Dopo qualche settimana di soggiorno a Parigi fu estradato e mandato in Italia.
Nel 2004, poi, sfruttò il regime di semilibertà, durante il quale, nell’aprile del 2005, uccise a Ferrazzano, in provincia di Campobasso, Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, rispettivamente moglie e figlia di un suo ex compagno di cella, Giovanni Majorano, affiliato alla Sacra Corona Unita e pentito.
Angelo Izzo, dunque, è attualmente l’unico responsabile del massacro del Circeo a essere in carcere. Gianni Guido, infatti, è libero e lavora come traduttore, e Andrea Ghira, invece, è morto nel 1994.
Izzo, inoltre, ha sposato nel marzo del 2010 la giornalista Donatella Papi, la quale lottò duramente affinché i processi fossero riaperti. I due però divorziarono, poco dopo. E Izzo intraprese per due anni una relazione epistolare con una giovane donna, anch’essa finita.
“Ci siamo scritti per un paio di anni e io me ne sono innamorato. Forse era tutta una fantasia visto che era un rapporto virtuale. Ma lei ha fatto breccia nel mio cuore. Poi la cosa è finita. E io sono stato malissimo, anche fisicamente”.
In un’intervista concessa qualche giorno fa al Corriere della Sera, Angelo Izzo ha affermato che uccidere donne per lui equivaleva a rubare. “Odio la società patriarcale. Chiunque mi conosce sa che non ho niente del misogino. Detto questo forse in un’età della mia vita sono stato un predatore”. Izzo ha poi aggiunto di essere prossimo alla laurea in Giurisprudenza.