La fiction di Rai 1, La lunga notte: La caduta del Duce, sta riportando in auge la figura di Dino Grandi , il gerarca fascista che di fatto ratificò l’esautorazione del Duce. I figli di Dino Grandi, Franco e Simonetta, gli diedero dei nipoti. Non tutti hanno scelto di esporsi pubblicamente, ma due di loro, figli di Simonetta – Marco e Luca Andrea Bufferli – lo hanno fatto, raccontando aspetti molto interessanti.
In particolare quest’ultimo, in un’intervista rilasciata al quotidiano bolognese Il Resto del Carlino, nel luglio del 2013, in occasione dei 70 anni dalla caduta del Fascismo, ha spiegato come secondo lui, alcuni elementi della storia siano ancora sotto silenzio. Bufferli quindi ha parlato delle lunghe conversazioni del nonno con Renzo De Felice, noto storico specializzato in studi sul Fascismo.
“Si chiudeva in salotto con Renzo De Felice, stavano ore e ore a parlare. Penso che mio nonno abbia portato con sé grandi segreti“, ha detto. De Felice raccolse i colloqui con Grandi in un libro pubblicato nel 1983. Un testo che racconta la verità di Grandi, a partire da quel 25 luglio 1943. “Volli bene a Mussolini anche quando, nella notte del 25 luglio, durante il Gran Consiglio, sentii il dovere di agire contro di lui… con la nostalgia di un Mussolini che ormai non esisteva più“, si legge nel volume.
Dei figli di Simonetta Grandi, tutti nati a San Paolo del Brasile, Luca Andrea Bufferli è l’unico a risiedere in Italia. Per la precisione a Bologna, dove lavora come manager in un’azienda che si occupa di biogas.
L’altro, Marco Bufferli, vive invece in Brasile assieme alla sorella e si occupa dell’azienda agricola di famiglia. Il Brasile è parte integrante della storia di Dino Grandi che, ormai ai margini della vita diplomatica internazionale, proprio nel paese sudamericano si trasferì a guerra finita.
“Il mio arrivo in Brasile è dipeso da mio nonno materno, Dino Grandi di Mordano. Gerarca fascista, da cui il 25 luglio del ’43 parti l’ordine del giorno che provoco la caduta di Mussolini. Come è noto, tutti i gerarchi che votarono a favore della ‘mossa’ di mio nonno sono stati fucilati. L’unico a fuggire fu lui che, con la sua famiglia, raggiunse il Portogallo. E successivamente, nel 1946, il Brasile per cominciare una nuova vita“, ha spiegato Bufferli a Il nuovo diario, qualche anno fa. Bufferli ha anche aggiunto che riteneva importante che la famiglia trascorresse del tempo in Italia, a Imola, dove risiedono le origini della loro famiglia, così qualche anno fa sua moglie e i suoi figli si trasferirono per un breve periodo in zona.
Dino Grandi, politico e diplomatico di grande fama all’epoca, fu il mezzo attraverso cui si realizzò il piano voluto da re Vittorio Emanuele III, per porre fine alla partecipazione dell’Italia alla Seconda Guerra Mondiale. Sposato con Antonietta Brizzi, dopo la guerra si trasferì in Portogallo, poi in Brasile e infine fece ritorno in Italia dove rimase fino alla morte.