Michela Murgia, è morta oggi 10 agosto 2023 a causa di un carcinoma renale al quarto stadio. Scrittrice, opinionista e drammaturga, aveva comunicato tramite i social nei mesi scorsi la diagnosi, per poi documentare periodicamente il progressivo avanzare del tumore, con costanti aggiornamenti. Nel luglio 2023 si è sposata con rito civile con Lorenzo Terenzi, con il quale conviveva, insieme al resto della sua famiglia queer, nella natia Sardegna. Dopo aver rivelato all’opinione pubblica, con un’intervista al Corriere della Sera del 6 maggio 2023 di essere malata di tumore allo stadio terminale, Murgia non ha mai mancato di aggiornare i sui molti follower sull’evolversi della sua situazione sanitaria, tramite post sui social, come Instagram
Nata a Cabras (Oristano) il 3 giugno del 1972, Michela Murgia, dopo gli studi presso un istituto tecnico commerciale, svolge diverse professioni; professoressa di religione, dirigente amministrativo di una centrale termoelettrica, operatrice fiscale, portiera notturna, e altre. Nel 2006 pubblica il suo primo romanzo, Il mondo deve sapere, in cui si rivisita in chiave satirica l’esperienza degli operatori di telemarketing. Il volume farà da ispirazione per Tutta la vita davanti, di Paolo Virzì. Nel 2008, Murgia inizia la prolifica collaborazione con la casa editrice Einaudi, presso cui pubblicherà svariate opere, a cominciare da Viaggio in Sardegna, una sorta di guida turistica sui luoghi meno conosciuti dell’isola. Del 2009 invece è Accabadora, che si aggiudica il Premio Dessì, il Premio SuperMondello e il Premio Campiello. Seguiranno, sempre per Einaudi, L’incontro (2012) e Chirù (2015).
Nell’ultimo romanzo, Tre Ciotole, edito da Mondadori nel 2023, Michela Murgia racconta a modo suo la grave malattia che l’ha colpita. Murgia, peraltro, aveva già affrontato un tumore, con esito positivo, nel 2014, mentre si trovava impegnata nella campagna elettorale per le Regionali sarde del 2014, alle quali ottenne il 10% delle preferenze totale. All’epoca Murgia disse, dell’esperienza con la malattia: “È stato un bene che fossi presissima dal progetto politico di Sardegna Possibile, perché se non avessi avuto altro pensiero che la malattia, mi sarebbe successo quello che succede a molti malati: tu non hai il cancro, tu diventi il cancro. E parli solo di quello, di come ti senti, del fatto che stai perdendo i capelli per la chemio. Io, invece, mi alzavo la mattina e pensavo al comizio, alla gente da incontrare, alla sintesi politica da fare, all’aereo da prendere“.
Da sempre in primo piano per quanto riguarda le questioni legate ai diritti delle donne, Murgia pubblica nel 2011 per Einaudi il saggio Ave Mary. E la chiesa inventò la donna; dell’anno successivo è L’ho uccisa perché l’amavo (falso!), pamphlet contro il femminicidio scritto a quattro mani con Loredana Lipperini. Nel 2019 pubblica per Mondadori, insieme a Chiara Tagliaferri, Morgana, serie di racconti biografici tratti dal podcast omonimo condotto dalle due artiste e prodotto dalla piattaforma Storieliberefm, Ricordiamo anche Stai zitta, pubblicato nel 2021, e, nello stesso anno, God Save The Queer – catechismo femminista.
Fra le altre attività, ricordiamo la conduzione del Tg Zero, di Radio Capital, nella stagione 2019-2020, accanto al giornalista Edoardo Buffoni, e una prolifica produzione teatrale, tra opere in italiano e altre in lingua sarda. Ha partecipato, in veste di ospite, a programmi tv come Le invasioni barbariche, Quante storie e il recente Ghost Hotel. Per conto della casa di produzione di audiolibri Emons, Murgia ha letto il proprio romanzo Accabadora, oltre ad aver inciso una versione audio di Canne al vemto, di Grazia Deledda, una delle scrittrici sarde più note del Novecento.
Prima del matrimonio con Lorenzo Terenzi, Murgia è stata sposata con l’informatico Manuel Persico (2010-2014). Michela Murgia aveva spiegato di non avere figli biologici, ma solo “figli d’anima”, che aveva scelto e con i quali aveva vissuto un percorso di vita.