Quella di Rosa Peral è una storia vera, un caso di cronaca noto come “Il Crimine della Guardia Urbana” che ha ispirato la serie tv In fiamme e il documentario Il caso Rosa Peral, entrambi disponibili su Netflix. Rosa è una poliziotta di Barcellona che nel 2017, all’età di 36 anni, fu incriminata insieme a Albert López, un suo collega con cui aveva una relazione, per l’omicidio del compagno di lei, Pedro Rodríguez, anche lui agente di polizia. Durante il processo fu esplorato anche il passato dei tre coinvolti, segnato da episodi controversi.

Nel maggio del 2017, non lontano dalla città catalana, viene trovata un’auto carbonizzata con all’interno i resti bruciati di un uomo, che verrà poi identificato come Rodríguez, un agente della Guardia Urbana di Barcellona di 38 anni. In seguito alle indagini i responsabili vennero riconosciuti come Rosa e Albert, che avrebbero pianificato l’omicidio così da poter riprendere alla luce del sole la loro relazione amorosa.
Tanto Rosa come Albert e Pedro hanno alle spalle un passato piuttosto controverso, che è stato messo in luce durante il processo a carico dei due imputati: Rosa Peral aveva denunciato di essere stata vittima di revenge porn per mano di un altro poliziotto, ma le sue accuse non avevano portato a nulla di concreto; Pedro Rodríguez, invece, era stato sospeso dal suo incarico in Polizia per aver aggredito un motociclista; Albert López, infine ,aveva preso parte a un arresto che si era concluso con la morte dell’arrestato. In seguito all’arresto Rosa confessò anche di essere stata vittima di violenza domestica da parte di Pedro.
A marzo 2020, dopo un lungo processo, Rosa e Albert sono stati giudicati colpevoli dell’omicidio di Pedro, e per questo condannati a una pena di 25 anni di carcere per lei e di 20 anni per lui (a Rosa sono stati dati 5 anni in più per l’aggravante della parentela), con l’obbligo di risarcimento per la famiglia della vittima (di ben 885 000 euro). Durante il processo i due si erano incolpati a vicenda, cercando entrambi di scaricare la responsabilità omicidiaria sull’amante.
La serie Netflix – di cui abbiamo parlato nella recensione di In fiamme – ripercorre l’omicidio di Pedro e le indagini sul caso, con Rosa interpretata dalla star spagnola Úrsula Corberó. Il docufilm – di cui abbiamo parlato nella recensione de Il caso Rosa Peral – invece, è più incentrato sulla versione dei fatti data dalla stessa Rosa e su quanto accaduto durante e dopo il processo. Si tratta di due prodotti quasi complementari e se ne consiglia la visione insieme per comprendere al meglio tutti i risvolti della vicenda.