La serie: Dead Boy Detectives, del 2024. Creata da: Steve Yockey, Beth Schwartz. Cast: George Rexstrew, Jaden Revri, Kassius Nelson Genere: Soprannaturale. Durata: 50 minuti/8 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix.
Trama: I giovani Edwin e Charles sono due fantasmi detective che risolvono casi soprannaturali. L’incontro con la sensitiva Crystal Palace li trascinerà in un’avventura incredibile.
A chi è consigliato? Agli amanti dei teen drama a tinte soprannaturali.
Quella della produzione di Dead Boy Detectives è una vicenda molto particolare.
Il fumetto da cui è tratta la serie è a firma di Neil Gaiman e Matt Wagner, e l’universo narrativo è quello DC Comics. Per la precisione, si tratta di uno spin off del monumentale The Sandman, approdato nel 2022 su Netflix con un adattamento solido e convincente. In origine, tuttavia, la serie Dead Boy Detectives non doveva vedere la luce su Netflix, bensì su HBO Max, dove era nata come spin off di Doom Patrol, a sua volta collegato a Titans (qui la nostra recensione).
State perdendo la bussola? Tranquilli, è normale! Il punto è che nel 2021, in un episodio della geniale e assurda Doom Patrol (un capolavoro che vi consigliamo di recuperare al più presto!) i due protagonisti di Dead Boy Detectives, Edwin e Charles, fecero la loro prima comparsa sul piccolo schermo interpretati da Sebastian Croft e Ty Tennant (sì, il figlio di David). Poco dopo – siamo pur sempre in casa Warner Bros! – le cose cambiarono: i due interpreti vennero rimpiazzati, così come l’intero cast, ad eccezione di Ruth Connell, e la serie si separò da Doom Patrol per approdare su Netflix, dove divenne uno spin off di Sandman, proprio come il fumetto.
Cosa ne è venuto fuori? Ve ne parliamo in questa recensione di Dead Boy Detectives.
Una trama all’insegna del soprannaturale
Edwin Pain e Charles Rowland sono due fantasmi che risolvono casi soprannaturali di cui, altrimenti, nessun mortale sarebbe in grado di occuparsi. Edwin è la mente, Charles il braccio: il primo conosce le lingue antiche e padroneggia l’arcano, mentre il suo amico sa toglierlo dai guai quando il gioco si fa duro, e i nemici diventano pericolosi. Ossia, quasi sempre!
Da buoni fantasmi, sono in grado di attraversare gli specchi, non farsi vedere dalle persone e possedere la mente di un individuo, mentre vengono resi visibili e vulnerabili dal contatto con il ferro. Ma soprattutto, essendo pur sempre due spettri a piede libero, sono ricercati da Morte, ossia dalla sorella del protagonista di The Sandman, interpretata anche qui da Kirby Howell-Baptiste.
A spingerli a rimanere nel mondo dei vivi non è soltanto il desiderio di continuare a risolvere casi e aiutare altre persone: qualora Morte li raggiungesse, infatti, Edwin è destinato all’Inferno, mentre Charles all’ Aldilà, e la loro amicizia sarebbe destinata a finire una volta per tutte. Per Edwin, forse si tratta di qualcosa in più di un’amicizia: il ragazzo è molto geloso del suo speciale rapporto con l’amico, anche se non osa confessargli i suoi sentimenti.
Un giorno, i due vengono incaricati di liberare la sensitiva Cristal Palace da una possessione demoniaca, e alla coppia di detective fantasmi si unisce anche l’inesperta ragazza capace di comunicare con il soprannaturale.Sulla loro strada, tuttavia, troveranno ad attenderli una strega malvagia, e il diavolo che soggiornava nel corpo di Cristal potrebbe non essersene davvero andato…
Aspettative tradite
A prima vista, Dead Boy Detectives aveva tutte le carte in regola per conquistarci. Dal 2020, un po’ siamo tutti orfani del mitico Supernatural. Se poi si parla di far incontrare teen drama e occulto, abbiamo molto apprezzato lo sfortunato Lockwood & Co. (qui la nostra recensione). Ora entrambe le serie sono concluse, ed era senz’altro il momento propizio per raccogliere il loro testimone.
Anche soltanto a voler rimanere in casa DC Comics, quello di The Sandman è un universo quanto mai avvincente e meritevole di espansione, proprio come accade nei fumetti. Insomma, le premesse c’erano davvero tutte, e sarebbe bastato davvero poco per conquistarci: il risultato, tuttavia, è davvero deludente, ed è impossibile non parlare di una clamorosa occasione mancata.
Cosa non funziona?
Di per sé, gli effetti speciali e i valori della produzione sono più che discreti, e superano di gran lunga quelli che contraddistinguevano le serie targate The CW della cosiddetta “età d’oro” della DC televisiva, ma sono la sceneggiatura e i dialoghi a risultare incredibilmente scialbi e poco ispirati. La serie stenta davvero moltissimo a ingranare, e anche quando lo fa – nelle ultime puntate si intravedono chiari segni di miglioramento – non riesce comunque a rendere interessanti o carismatici i suoi personaggi, che sembrano essere le brutte copie di figure già viste e riviste altrove.
Le trame delle indagini sono spesso affrettate, con dialoghi a dir poco rivedibili, e la noia la fa da padrona: Dead Boy Detectives sembra sempre correre a tutta velocità, senza mai fermarsi un attimo per darci motivo di affezionarci ai suoi eroi. È un grande dispiacere constatare come questa volta Beth Schwartz e il resto del team creativo alla base dei grandi successi dell’Arrowverse proprio non riescano a trasporre sul piccolo schermo un fumetto DC, consegnandoci invece un prodotto insipido e obiettivamente poco riuscito, che non aggiunge pressoché nulla al franchise di The Sandman.
Ridateci Sebastian e Ty!
Certo, la sceneggiatura è senz’altro inadeguata e i dialoghi sono molto deboli, ma se Dead Boy Detectives non funziona, parte della responsabilità va anche attribuita ai tre attori protagonisti, evidentemente a disagio sia con il materiale a loro disposizione, sia con la costruzione di un’alchimia solida e convincente.
Senza scomodare una leggendaria coppia della tv come Jared Padalecki e Jensen Ackles (i fratelli Sam e Dean Winchester di Supernatural), per cogliere cosa non funziona in questa serie è sufficiente tornare con la mente ai precedenti interpreti dei nostri protagonisti nel già citato episodio della serie Doom Patrol, che inizialmente avrebbe dovuto fare da pilota per questa serie (la puntata è la terza della terza stagione, “Dead Patrol”).
Con appena 50 minuti a disposizione, l’episodio risultava molto più avvincente dell’intera prima stagione di Dead Boy Detectives proprio grazie all’ottima interpretazione di quelli che sarebbero dovuti essere i due protagonisti, ossia Sebastian Croft e Ty Tennant. Il confronto è impietoso, e mette a nudo tutti i limiti dei loro successori George Rexstrew e Jaden Revri nei panni dei carismatici personaggi fumettistici nati dalla penna di Neil Gaiman.
Da parte sua, la co-star Kassius Nelson è indubbiamente più a suo agio nei panni della sensitiva Cristal, ma la sua prova non è comunque sufficiente a riscattare le sorti del quadro di insieme. La nostra speranza è che, con un’eventuale seconda stagione a disposizione, il trio possa comunque crescere e maturare in questi ruoli, riscattando un avvio obiettivamente poco felice.
La recensione in breve
Dead Boy Detectives delude le attese, e ci propone un teen drama soprannaturale scialbo e derivativo: questo spin off di The Sandman non regge il confronto con la serie madre e fatica a intrattenere.
Pro
- La serie va in crescendo
Contro
- Cast poco carismatico
- Incapace di raccogliere il testimone
- Sceneggiatura debole e ritmi affrettati
- Voto CinemaSerieTv