C’è ancora domani, esordio alla regia di Paola Cortellesi, è disponibile su Netflix da oggi, 31 marzo. Un regalo sicuramente gradito per tutti quelli che hanno amato il film e per quei pochi che ancora non l’hanno visto. A questo link tutte le piattaforme dove vedere il film.
D’altronde si tratta di un’opera che è riuscita a conquistare il Biglietto d’Oro per l’incredibile affluenza in sala. Nello specifico le cifre ammontano a 5,3 milioni di spettatori con un incasso totale di 36 milioni di euro, in grado di superare perfino i colossi Barbie e Oppenheimer.
Presentato all’ultima edizione della Festa di Roma, dunqu, il film è stato il film più visto del 2023 grazie ad una storia che, prendendo ispirazione dal passato, ha parlato a molte donne del presente e delle origini della propria indipendenza per cui lottare.
Al centro della trama c’è Delia, madre e moglie di una famiglia come tante nella seconda metà degli anni ’40 in una Roma liberata dagli americani. La sua vita è fatta di solitudine, disprezzo, lavoro e, soprattutto, violenza da parte del marito Ivano (Valerio Mastandrea) cresciuto alla “scuola” del padre Ottorino, un vecchio dispotico e livoroso per cui le donne non dovrebbero avere voce.
L’unico aspetto piacevole delle sue faticose giornate è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli) con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza. Ma tutto è destinato a cambiare quando la primogenita Marcella (interpretata dall’attrice Romana Maggiora Vergano) decide di sposarsi con Giulio (Francesco Centorame) considerato un” buon partito” grazie alla proprietà di un bar pasticceria.
Nonostante questo, però, Delia non è convinta e lo diventa sempre meno quando vede il ragazzo mostrare dei chiari segnali di possesso, potenzialmente violenti, nei confronti della figlia. Salvare Marcella, dunque, dal suo stesso destino diventa la propria assoluta che la porta ad azioni impreviste ma, soprattutto, all’esigenza di far ascoltare la propria voce per la prima volta. Una condizione che condivide con tutte le donne d’Italia chiamate al voto il 2 giugno 1946. Al link che segue, le frasi più belle del film.