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Home » Film » 19 migliori film di fantascienza da vedere almeno una volta nella vita

19 migliori film di fantascienza da vedere almeno una volta nella vita

Da Metropolis a Matrix, passando per 2001: Odissea nello spazio e Dune. Ecco i 19 migliori film di fantascienza da vedere e rivedere.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino17 Febbraio 202312 min lettura
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L’immensamente grande e l’immensamente piccolo. Nella fantascienza sono queste le due unità di misura di una storia. Abbiamo donne e uomini che si lanciano alla scoperta di universi misteriosi e spaventosi. Tra stelle e pianeti lontani o sulla Terra, ma in tempi che sembrano distanti anni luce. La sci-fi ci ha regalato alcune delle storie cinematografiche più belle, molto più potenti e profonde di quanto l’aspetto futuristico possa lasciare pensare. Ecco allora i 19 migliori film di fantascienza da vedere (almeno una volta nella vita).

1. 2001: Odissea nello spazio (1968)

Un astronauta fluttua in 2001: Odissea nello spazio

Nella sua vita Stanley Kubrick non ha mai fatto niente di normale. Qualunque suo film ha cambiato il corso della storia del cinema, reinterpretando e rinnovando ogni genere, dal war movie, al film storico, dalla commedia alla fantascienza. Così, nell’anno rivoluzionario per eccellenza, il 1968, regala al pubblico uno dei suoi capolavori più enigmatici e affascinanti, e a nostro avviso il miglior film di fantascienza: 2001: Odissea nello spazio.

Tratto dal racconto di Arthur C. Clarke La sentinella, 2001: Odissea nello spazio è un racconto in quattro parti, L’alba dell’uomo, Clavius, Missione Giove, Giove e oltre l’infinito, che parte dall’alba dell’umanità per arrivare al futuro, seguendo la storia di un monolito la cui presenza, in qualche modo, sembra connessa con la conoscenza e la violenza. È impossibile dare una spiegazione sensata del film, non quando lo stesso Kubrick parla del fantomatico monolito solo come semplice esempio di arte minimale. Ma tutto in questo film è memorabile: dalla colonna sonora con Strauss e Ligety, alle meravigliose scenografie che doppiano l’obiettivo di una macchina fotografica, fino al fantasmatico protagonista, l’intelligenza artificiale HAL 9000.

2. Metropolis (1927)

Un'immagine da Metropolis di Fritz Lang

In questa rassegna c’è anche un film del 1927, Metropolis di Fritz Lang. Una pellicola chiave non solo nella cinematografia del regista austriaco (naturalizzato americano), ma simbolo del cinema espressionista e ispirazione, nemmeno poi tanto segreta per altri capolavori del genere. Ambientato in un futuro distopico (il 2026 e ci fa sorridere), il film racconta la storia di una città, Metropolis appunto, retta da uno spietato capitalista che utilizza la forza lavoro degli operai per il suo tornaconto.

Quando il figlio scopre la verità, illuminato dalla giovane e bella Maria, decide di cambiare le carte in tavola, non senza qualche problema. A ostacolarlo, infatti, non c’è solo il padre, ma anche uno scienziato folle, teorizzatore dell’uomo-macchina. Robot, duplicati tecnologici degli esseri umani, riflessioni politiche e filosofiche si intrecciano in una storia visivamente moderna, semplicemente eterna.

3. Solaris (1972)

I due protagonisti di Solaris

Quattro anni dopo il capolavoro di Kubrick, nel 1972, arriva un altro film che rivoluziona il mondo della fantascienza, Solaris di Andrej Tarkovskij. Un’opera che, al pari di quella di Kubrick, innesta una profonda riflessione filosofica sull’inconscio in una storia ambientata nel futuro. Vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al 25.mo Festival di Cannes, il film racconta la vicenda di uno psicologo che, durante una spedizione, studia gli effetti misteriosi di Solaris sugli uomini della stazione spaziale che sul pianeta è stabilita. Lo stesso Kelvin è preda di visioni quasi allucinatorie, che comprendono quelle dalla moglie Hari, morta anni prima togliendosi la vita. Rifatto nel 2002 da Steven Soderbergh con George Clooney, Solaris è uno dei grandi esempi di come il cinema possa piegare un genere all’apparenza semplice per arrivare a narrare i più reconditi aspetti dell’animo umano.

4. Blade Runner (1982)

Harrison Ford è Ron Deckard protagonista di Blade Runner

Facciamo un salto nel 1982 e approdiamo a Blade Runner di Ridley Scott, tratto dal romanzo di Philip K. Dick, Il cacciatore di Androidi. Ed è proprio questo di cui parla il film ambientato in una Los Angeles cyberpunk del 2019. Un uomo, Rick Deckard (Harrison Ford) è incaricato di catturare un gruppo di androidi ribelli, quattro replicanti che desiderano vivere più dei 4 anni canonici stabiliti dalla loro casa di produzione la Tyrell Corporation. Sarà una caccia spietata che però riserverà a Deckard più di una sorpresa. Come l’innamoramento per l’androide Rachael e il confronto finale con uno dei replicanti, Roy, che gli salva la vita, declamando uno struggente monologo sotto la pioggia. Basta dire «Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…» per vedere davanti ai nostri occhi il volto di Rutger Hauer.

5. Alien (1979)

Sigourney Weaver splendida protagonista di Alien

Nel 1979 un regista inglese, Ridley Scott, imprime un’altra svolta alla fantascienza, introducendo una straordinaria protagonista femminile, l’ufficiale Ellen Ripley, interpretata da Sigourney Weaver, unica sopravvissuta di una spedizione spaziale, decimata da un gigantesco parassita alieno. Primo di una lunga serie di film, Alien è considerato una vera perla del genere. Il film nasce da un racconto che lo sceneggiatore Dan O’ Bannon scrisse da giovane con John Carpenter e Ron Cobb, Dark Star, rielaborato poi nel tempo. Definito dallo stesso autore «Un film horror su una nave spaziale con pochi astronauti a bordo», Alien diventa in poco tempo un cult vero, complice il realismo dei disgustosi xenomorfi, ideati anche dal nostro Carlo Rambaldi (padre di E.T.).

6. L’invasione degli ultracorpi (1956)

Il famigerato baccello de L'invasione degli ultracorpi

C’è voluto qualche anno, e  dei veri rivoluzionari come Steven Spielberg, per rompere l’assioma alieno-mostro feroce. Gli albori di film di fantascienza hollywoodiani dipingevano gli extraterrestri come creature malvage, desiderose di impossessarsi del nostro pianeta. Pensate al film di Don Siegel L’invasione degli ultracorpi, datato 1956 firmato da Don Siegel, e rifatto nel 1978 da Philip Kaufman con il titolo Terrore dallo spazio profondo. Due cult del genere apocalittico che hanno trasformato degli innocui baccelli, in macchine di morte. Proprio all’interno di queste “custodie”, infatti, gli alieni riuscivano a replicare le fattezze degli esseri umani e a sostituirli.

7. Il pianeta delle scimmie (1968)

Charlton Heston in una scena di Il pianeta delle scimmie

Sempre nel 1968 Franklin J. Schaffner dirige uno dei film entrati di diritto nella storia del genere, ispirato all’omonimo romanzo di Pierre Boulle. Il pianeta delle scimmie resta nella memoria per la presenza delle iconiche scimmie antropomorfe, rappresentanti di una civiltà evoluta che prova a interagire con quella misteriosa creatura detta uomo. Un ribaltamento di fronte che colpisce il pubblico, affascinato dai costumi del film e da una narrazione avvincente e apocalittica. Perché il pianeta su cui approda il protagonista Charlton Heston, in seguito al fallimento della sua missione, ovvero la ricerca di nuovi pianeti da popolare, altro non è se non la Terra, ormai priva d’umanità.

8. Akira (1988)

Un'immagine da Akira

Akira è il classico d’animazione del 1988 firmato da Katsuhiro Ôtomo, ambientato in una Tokyo post-apocalittica, dilaniata dalla violenza. Qui conosciamo il giovane Tetsuo, un motociclista che sarà coinvolto in prima persona in una lotta di liberazione dagli esiti imprevisti. Un cult vero per tutti gli appassionati di anime. Un capolavoro assoluto che segna l’acme della produzione dell’autore, grazie a una storia in anticipo sui tempi e a una realizzazione per l’epoca avveniristica. Un’apocalisse cyberpunk indimenticabile.

9. Incontri ravvicinati del terzo tipo, Steven Spielberg

Richard Dreyfuss e Melinda Dillon in Incontri ravvicinati del terzo tipo

Abbiamo già citato Steven Spielberg per sottolinearne la sua originalità assoluta nell’approccio a un genere molto codificato come la sci-fi. Fu lui, nel 1977, con Incontri ravvicinati del terzo tipo a rivoluzionare completamente l’immagine degli alieni, trasformandoli in creature pacifiche, anzi dolcissime, pur nel loro aspetto così particolare. Un rovesciamento di prospettiva essenziale che l’autore ha poi proseguito in un altro dei suoi capolavori, E.T. L’extra-terrestre del 1982. Un film che ammanta di candore infantile una storia poetica e indimenticabile. Tra invasioni letali e mostri deformi, una piccola oasi di cui non possiamo non parlarvi.

10. Interstellar (2014)

Ann Hathaway in una scena di Interstellar

Odiato, criticato, minimizzato, Interstellar di Christopher Nolan è un film effettivamente complesso nel suo sviluppo narrativo, ma che mantiene intatto il suo fascino, supportato, anche, da una colonna sonora meravigliosa scritta da Hans Zimmer. O piace o non piace, non ci sono vie di mezzo. La storia è quella dell’ex ingegnere della Nasa, Joseph Cooper (Matthew McConaughey), che, in un mondo ormai vicino alla desertificazione, viene per così dire attratto da un misterioso codice binario rintracciato sul pavimento della camera di sua figlia Murphy. Le tracce portano alla Nasa e a una missione legata all’esistenza di un pericoloso buco nero. Tutto giocato sulle infinite sfumature di spazio e tempo, Interstellar introduce un fortissimo elemento sentimentale nella storia, il rapporto tra Cooper e la figlia Murphy, che poi è quello che ha fatto storcere il naso a molti. È proprio questo a nostro avviso che lo rende unico e speciale.

11. Terminator (1984)

Un cyborg di nome Arnold Schwarzenegger

Nel 1984 un cyborg spietato ricordò al pubblico che i robot, spinti dall’istinto di conservazione, possano farci davvero del male. Terminator di James Cameron non solo ha trasformato Arnold Schwarzenegger in una vera icona, ma ha dato alla fantascienza un’allure muscolare totalmente nuova. Siamo a Los Angeles nel 2029. Un androide minaccioso arriva dal futuro nella città degli angeli per uccidere Sarah Connor. Cos’ha di speciale questa donna? (Linda Hamilton, all’epoca compagna di Cameron). Semplice, diventerà la madre di John Connor, futuro del capo della ribellione contro un’intelligenza artificiale malvagia detta Skynet, responsabile di un olocausto nucleare. La donna dovrà allora proteggersi dalla furia omicida del cyborg e sarà affiancata da Kyle, anch’egli venuto dal futuro per salvarla.

12. Matrix (1999)

Keanu Reeves è Neo in Matrix

Ci si avvicina al nuovo millennio con Matrix delle sorelle Wachowski, un film che ha dato un’ulteriore sfumatura alla fantascienza, sottolineandone il forte impatto politico. La storia parte dall’assunto che la realtà in cui viviamo non è altro che una proiezione creata ad hoc per mantenere gli uomini schiavi e utilizzarli come forza lavoro dalle macchine. Un gruppo di ribelli, tra cui l’hacker Neo, Morpheus e Trinity lotteranno strenuamente liberare gli esseri umani. Primo capitolo di una tetralogia cinematografica, Matrix è il film perfetto per gli anni 2000, benedetto al box office e anche dalla critica. Se il successo di un film si misura dalla capacità di incedere nella realtà da cui nasce, allora questo è uno dei più grandi successi degli ultimi 20 anni.

13. Robocop (1987)

Paul Weller nell'armatura di Robocop

Gli anni ’80 sono stati anche gli anni dei superobot come Robocop, cult di Paul Verhoeven in cui Paul Weller veste i panni di un super poliziotto per metà androide e per metà umano in una Detroit del futuro funestata da criminali di ogni risma. Tante le scene cult, come la violentissima sequenza in cui uno dei poliziotti androidi “impazzisce” in seguito a un malfunzionamento, eliminando a suon di mitragliate il membro del consiglio d’amministrazione dell’azienda che lo ha creato (ironia? Certamente sì!).  Che dire se non “Vivo o morto, tu verrai con me“?

14. Gattaca (1999)

Uma Thurman e Ethan Hawke in una scena di Gattaca

Gattaca del 1999, diretto da Andrew Niccoll, è un racconto ambientato in un futuro distopico in cui è il corredo genetico a decidere la suddivisione in classi sociali. Solo i Validi, concepiti in laboratorio a partire da DNA perfetti, possono ambire a posizioni di rilievo, mentre i Non-validi, nati dall’amore sono destinati ai lavori più umili. Così un non valido, Ethan Hawke, prova a diventare astronauta contraffacendo il suo DNA. Fantascienza sì, ma con quel pizzico di sentimento che la rende ancora più umana, emozionante.

15. Moon (2009)

Sam Rockwell è il protagonista di Moon

Diretto nel 2009 da Duncan Jones, figlio di David Bowie, Moon, con Sam Rockwell racconta la storia dello sdoppiamento di un astronauta di stanza sulla luna, dove è stato spedito in missione per sorvegliare i macchinari che traggono energia per la Terra. Dopo anni di lavoro sul nostro satellite, e in procinto di tornare a casa, l’uomo sarà vittima di un incidente che gli mostra un altro sé stesso. Da sempre la luna rappresenta per gli uomini qualcosa in più di un semplice astro. Per Ludovico Ariosto è il luogo dove si trova il senno perduto dalle persone. Nei tarocchi rappresenta ciò che viene nascosto al mondo (e forse anche a sé stessi). È l’ambientazione ideale per una storia incentrata sul concetto di identità.

16. Gravity (2013)

Una scena spaventosa di Gravity

Presentato a Venezia 70, premiato con 7 Oscar, Gravity di Alfonso Cuarón è la storia di un’ardimentosa astronauta, interpretata da Sandra Bullock, che riesce a sopravvivere a una missione spaziale funestata da un incidente. Qui lo spazio è l’ambientazione di un dramma umano potente e commovente. Si trattiene a lungo il fiato durante la visione di questo film spettacolare, in cui tuttavia non sono solo le sequenze maestose ambientate nel cosmo a far venire i brividi, ma la forza di una protagonista femminile resistente come il titanio, ma anche fragile.

17. Arrival (2016)

Amy Adams comunica con gli alieni in Arrival

Arrival di Denis Villeneuve è il nuovo Incontri ravvicinati del terzo tipo. Siamo soli nell’universo? E se così non fosse, come potremmo mai comunicare con queste entità aliene? Umani e alieni devono trovare una lingua nuova attraverso cui conoscersi. Spetta a Louise Banks, una dolente Amy Adams, il compito di trovarla. Quando la sci-fi abbandona il classico décor avveniristico, cercando di andare oltre la rappresentazione di un futuro lontano, il risultato, come in questo caso, può essere davvero stupefacente.

18. Ex Machina (2015)

I tre protagonisti di Ex Machina

Ex Machina di Scott Garland rielabora il discorso sugli androidi attraverso la storia di un programmatore e della robot Ava (Alicia Vikander). Scelto per testare l’androide e verificarne la coscienza, Caleb (Domhnall Gleeson) intreccia con lei una relazione che va al di là di una semplice sperimentazione. Le domande, insomma, sin dai tempi delle tre leggi della robotica di Asimov, sono sempre le stessa: queste creature hanno una coscienza, possono amare o odiare?

19. Dune (2021)

Dune, una scena
Qual è il film che David Lynch diresse senza successo nel 1984, che fece quasi impazzire di dolore Alejandro Jodorowski, impossibilitato a girarlo quando tutto era ormai pronto (guardatevi il doc Jodorowski’s Dune) e che invece è stato portato al successo da Denis Villenuve nel 2021? La risposta è Dune. Tratto dal ciclo monstre di romanzi di Frank Herbert, Dune è uno di quei film impossibili su carta, ma che l’autore canadese, piccolo genio della fantascienza, nonché regista del sequel di Blade Runner, è riuscito a portare sul grande schermo magari con qualche inciampo, ma in maniera credibile. Complice un supercast e una produzione maestosa alle spalle, Villeneuve si appresta a portare sul grande schermo anche la parte 2 e chissà cos’altro ancora. L’Odissea dell’eletto Paul Atreides, dunque, è più viva che mai e ci terrà compagnia per molto altro tempo ancora.

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