la fiction in sei puntate La lunga notte – La caduta del Duce, andata in onda su Rai1, è stata girata a Roma nei luoghi storici effettivamente abitati dai suoi protagonisti. La vicenda, infatti, ricostruisce la notte tra il 24 e il 25 luglio del 1943, quando Dino Grandi, gerarca fascista, presenta un ordine del giorno al Gran Consiglio del Fascismo che porta alla caduta e alla destituzione di Mussolini.
Patendo da questo forte presupposto storico, dunque, il regista Giacomo Campiotti ha cercato di portare le riprese nei luoghi e nei palazzi dove i protagonisti della vicenda hanno veramente vissuto. Tutto inizia da quella che è stata effettivamente la villa di Dino Grandi e che ora è conosciuta come la casa museo di Alberto Sordi. Questa, infatti, è stata acquistata dall’attore romano nel 1958 e qui ha vissuto fino alla sua morte nel 2003.
Ricordiamo che dopo la fine del fascismo Dino Grandi riparò all’estero e poi, anni dopo, si trasferì stabilmente in Italia. Grandi ebbe due figli, oggi deceduti, e ha avuto diversi nipoti, che accennarono ai suoi segreti politici.
Altra location importante, poi, è una villa ai Parioli, precisamente in via Secchi 9. Qui hanno vissuto Edda e Galeazzo Ciano dal 1933. Anche dopo la morte del marito, la figlia del Duce ha continuato ad abitarvi da sola fino agli anni ’60. Al link che segue, vi proponiamo l’intervista a Edda Ciano, rilasciata nel dopoguerra.
Per garantire la veridicità storica non potevano mancare delle riprese a Villa Torlonia. Qui, infatti, Mussolini ha vissuto con la sua famiglia dal 1925 fino a quel fatidico luglio del 1943. Il principe Giovanni Torlonia aveva concesso l’uso del Casino Nobile, la struttura principale del parco, al Duce per una sola lira. Ovviamente si trattava di un affitto simbolico.
Protagonista di questa pagina di Storia e, quindi, anche della serie sono i Savoia nella figura di Vittorio Emanuele III. Per questo motivo Campiotti ha deciso di girare anche a Villa Savoia, all’interno di Villa Ada. Qui, infatti, il re convocò Benito Mussolini dopo l’approvazione dell’ordine del giorno del Gran Consiglio del Fascismo per farlo arrestare e portarlo via.
Quando, però, non è stato possibile accedere ad alcuni ambienti originali come la villa di Claretta Petacci sulla Camilluccia, andata praticamente distrutta nel tempo, questi sono stati ricostruiti all’interno degli studi di Cinecittà.
Nel cast ricordiamo Alessio Boni, nel panni di Dino Grandi, Duccio Camerini in quelli di Benito Mussolini e Martina Stella nel ruolo della Petacci.