Amadeus batte sé stesso nella famigerata gara degli ascolti (lo share è schizzato oltre il 60%) e si avvia a chiudere in bellezza il suo ultimo Festival di Sanremo come direttore artistico e conduttore. È un po’ stanchino e lo capiamo perfettamente, ma intanto l’edizione numero 74 va avanti e la seconda serata è stata caratterizzata dalla sinergia tra voto popolare e quello delle 200 radio italiane scelte per l’occasione. Due attori fondamentali per capire il successo di una canzone. Il risultato è stato chiaro. In vetta alla top 5 della seconda serata troviamo il rapper napoletano Geolier, seguito da Irama, Annalisa, Loredana Berté e Mahmood. Per il secondo atto del Festival, Amadeus è stato affiancato da Giorgia, voce sublime, per la prima volta presentatrice (promossa). Vediamo allora le pagelle della seconda serata del Festival di Sanremo 2024.
La serata, voto: 6
Non si può certo parlare di spettacolo noioso. Amadeus è un bravo padrone di casa, che riesce sempre a mettere in risalto che gli è al fianco, si è mosso bene anche ieri. E diciamo che l’idea di affidare ai cantanti il compito di presentare i colleghi è stata molto intelligente, se non altro perché ha eliminato un po’ di tensione. L’Ariston è stato per qualche minuto una mega balera, ha ospitato il ritorno di un compositore del calibro di Giovanni Allevi, il cast di Mare fuori 4 e il Leo Gassman di Califano, la fiction di Rai 1 dedicata al grande Califfo. Nel complesso, uno show con il fiato un po’ corto (e una caduta di tono gigantesca, quella con John Travolte) salvato da pochi momenti davvero pregnanti.
Giorgia, voto: 8,5
I momenti memorabili della seconda serata del Festival di Sanremo 2024 sono tutti merito di una delle stelle più luminose della musica italiana. Elegantissima nel suo primo look androgino firmato Dior, Giorgia ha festeggiato i 30 anni di E poi, la canzone che l’ha portata al successo, giovanissima, nel 1994. E come coco di Amadeus se l’è cavata anche molto bene. Anzi, a volte sembrava voler strafare (non ne aveva bisogno). Brava a cavalcare l’onda della nostalgia con la celebrazione delle audiocassette, ancora più brava nel suo mini show, in cui ha interpretato Oronero, Gocce di memoria, Quando una stella muore, Di sole e d’azzurro, Come saprei. Ecco, Giorgia può davvero fare tutto.
Giovanni Allevi, voto: 7
Non siamo mai state grandi estimatrici del compositore e pianista (gusti, nulla di personale). Tuttavia la sua gentilezza, la sua forza non ci lasciano indifferenti. Così come la grande commozione davanti alla standing ovation del teatro Ariston. Non è mai semplice parlare della propria malattia, Giovanni Allevi lo ha fatto con crudezza e autenticità. “Ho perso il lavoro, i capelli, le certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare, come se il dolore mi porgesse inaspettati doni“, ha detto. Non suonava il piano davanti al pubblico da due anni. Lo ha fatto. Ed è stato emozionante. Qui potete recuperare tutto il suo monologo.
Gli altri ospiti, voto: 5
Il voto basso dipende tutto dal terribile siparietto con John Travolta. Immancabile come il Dadaumpa per le gemelle Kessler, l’attore è stato sottoposto al supplizio classico dei balletti presenti nei suoi film più celebri. Ma non sarebbe stato meglio proporre qualcosa di diverso? Certo, se la cosa diversa è fargli fare il ballo del qua qua… Abbiamo percepito da casa l’imbarazzo di Travolta, dipinto su un viso che non lasciava spazio a interpretazioni. “Che ci faccio qui?“, sembrava dire. No, la risposta il cachet milionario non basta.
Un tempo c’erano i superospiti, ora ci sono ospiti funzionali all’autopromozione delle produzioni Rai. Leo Gassman, per esempio, è il protagonista del film dedicato a Franco Califano, che andrà in onda domenica in prima serata (ve ne parliamo nel dettaglio qui). Il giovane cantante attore ha interpreto il cult Tutto il resto è noia. All’Ariston si è visto anche il cast di Mare Fuori 4 che tornerà su Rai 2 in prima serata, mercoledì prossimo (qui la nostra recensione). A loro è spettato il compito di declamare le parole dell’amore, in un segmento dello show, però troppo lento.
La gara, voto: 6
Ieri sera hanno cantato 15 dei 30 big in concorso, ognuno dei quali accompagnato da un artista che non si sarebbe esibito. Stiamo cominciando a familiarizzare con i vari brani, quindi libere dal peso di dover capire se la canzone ci piace o meno perché tanto la frittata è già fatta, abbiamo assistito a una gara senza grossi colpi di scena, sostenuta dai siparietti tra cantanti.
Abbiamo ritrovato Fred De Palma con Il cielo non vuole (presentato da Ghali). Niente da fare, la sua Il cielo non vuole non sfonda. Ghali però continua a piacerci anche se non canta (pure questo è indicativo). La coppia Renga-Nek è stata presentata dai La Sad, vestiti di tutto punto (con Amadeus applicato sul loro frac). Pazzo di te si conferma classicone sanremese adatto solo agli estimatori del genere. Solo a loro, d’accordo?
Alfa, invece, tra gli ultimi della prima serata, e anche tra i più orecchiabili ha calcato il palco dell’Ariston con Mr. Rain. (e soprattutto con la scopa di Morandi, bonus essenziale al Fantasanremo). Il pezzo, Vai! va. Ed è confortante. Tra i migliori della serata, Dargen D’Amico (con Diodato) e la sua meravigliosa Onda alta, ha confermato le ottime sensazioni della prima serata. Bravo! Per quanto riguarda Il Volo, le loro voci pulite non ci hanno fatto cambiare idea su Capolavoro (o Capolavolo).
C’è stato spazio anche per il Liam Gallagher di Roma Nord, Gazzelle. Il pezzo c’è ma ancora non decolla del tutto. Abbiamo rivisto anche Emma (con I Santi francesi) che con Apnea ha confezionato d’acchiappo che però continua a lasciarci perplesse. Niente a che vedere con la classe di Mahmood. Tuta gold è un pezzo sopraffino e lui era statuario. C’era anche BigMama che già dalla prima serata avevamo apprezzato e che ha dedicato la sua esibizione alla comunità queer. La rabbia non ti basta resta nel cuore.
Autori di un futuro tormentone (capacità che va oltre la questione estetica), The Kolors sono stati presentati da Angelina Mango (podio per entrambi?). A pensarci sarebbe bello un duetto Geolier-Fiorella Mannoia, ma ci accontiamo di averli visti insieme per qualche minuto. I p’ me, tu p’ te ha un suo perché (sentiamo forti le vibrazioni di vittoria finale).
La più votata dalla sala stampa nelle prima serata (qui tutto il resoconto), Loredana Bertè (e un adorante Sangiovanni) è Pazza. E noi siamo pazze di lei. Pazienza se la sua canzone non è bella come tante altre che aveva presentato negli anni scorsi. Annalisa e Sinceramente con Maninni ci è parsa ancora martellante. Irama, trascinato dall’entusiasmo dei Ricchi e Poveri, ha riproposto Tu no, che continua a non convincerci. Finale con Clara, presentata dai Negramaro (molto dolce il discorso di Giuliano Sangiorgi alla giovane interprete). Diamanti grezzi è forse destinata all’oblio.