Il 16 agosto uscirà nelle sale statunitensi Alien: Romulus, il settimo lungometraggio del franchise inaugurato dal capostipite di Ridley Scott nel 1979 (esclusi i due Alien vs. Predator, i cui eventi non sono considerati canonici all’interno della saga). Un film che Scott ha prodotto, affidando la regia all’uruguayano Fede Alvarez, una delle firme più celebri dell’horror contemporaneo (il remake de La casa, il dittico di Man in the Dark), qui per la prima volta – come regista – in collaborazione con uno studio diverso dalla Sony (per l’esattezza 20th Century Studios, divisione della Disney). Grande fan dell’universo ideato da Scott e i suoi collaboratori negli anni Settanta, Alvarez ha voluto tornare alle origini, letteralmente. Ecco cosa sappiamo su Alien: Romulus.
Tra i primi due
Alien: Romulus, nato da un’idea che Alvarez aveva accennato a Scott durante una conversazione informale ai tempi di Alien: Covenant, è un film autoconclusivo ambientato tra Alien e Aliens – Scontro finale (ma ci saranno rimandi a tutti i film del franchise, dice il regista). È incentrato su un gruppo di giovani che esplora una nave spaziale abbandonata, in cerca di possibili oggetti di cui si potrebbero servire. Ma c’è un motivo per cui il velivolo era abbandonato, e presto i personaggi umani dovranno fare i conti con varie incarnazioni del famelico xenomorfo che da quasi cinquant’anni, grazie al genio estetico dell’artista svizzero H.R. Giger, è fonte di incubi per spettatori nel mondo intero. Dato il pedigree di Alvarez, e come suggerito già dal teaser uscito questa settimana, non mancheranno i momenti cruenti: stando al cineasta, uno di questi ha portato membri della troupe a distogliere lo sguardo mentre giravano la scena in questione. E a tal proposito…
Tutto vero
Venendo dal mondo del brivido a costo contenuto, ed essendo un cultore dello stesso, Alvarez è abituato a lavorare con effetti speciali artigianali, e questa filosofia è rimasta immutata per Alien: Romulus, il cui uso della CGI è limitato a inquadrature dove era strettamente necessario aggiungere o manipolare qualcosa oltre i limiti consentiti dalle tecniche a mano. Pertanto, l’astronave è un vero set, e per le creature il regista si è rivolto a coloro che hanno lavorato ai pupazzi animatronici nei film precedenti, in particolare quello di James Cameron che vantava il contributo dello studio del mai troppo compianto Stan Winston. Un aspetto che lo ha talmente appassionato che per alcune scene lo stesso Alvarez ha maneggiato alcune delle creazioni mostruose dei suoi collaboratori.
Le nuove leve
Per il cast Alvarez si è avvalso di talenti emergenti e per lo più semisconosciuti, affidando il ruolo principale a Cailee Spaeny, acclamata per la sua performance in Priscilla di Sofia Coppola (qui la nostra recensione), e quindi nuova erede della tradizione femminile forte del franchise (Sigourney Weaver, Noomi Rapace, Katherine Waterston). Anche dietro le quinte si è deciso di puntare su nomi relativamente nuovi, con la colonna sonora in mano a Benjamin Wallfisch, coetaneo del film originale che si è fatto notare negli ultimi anni, anche in ambito horror, tramite le sue collaborazioni con registi come Andy Muschietti e David F. Sandberg.
Nel buio della sala, tutti ci sentiranno urlare
Inizialmente era previsto che Alien: Romulus, come il collega Prey per quanto riguarda il franchise di Predator, andasse direttamente sulla piattaforma Hulu (e quindi nel catalogo Star di Disney+ fuori dagli Stati Uniti). La decisione di farlo uscire in sala è arrivata non come risultato di proiezioni test (anche se a quanto pare sia James Cameron che Ridley Scott lo avrebbero amato), come invece accaduto per altri titoli recenti che i rispettivi studios volevano distribuire in streaming, ma già durante le riprese, segno di grande fiducia nei confronti di questa nuova incarnazione di uno dei marchi di punta acquisiti dalla Disney nel 2019. Ma anche un segno dei tempi, poiché dopo l’iniziale euforia indotta dal periodo pandemico è rapidamente emerso che lo sfruttamento in sala è una fonte di guadagno da non trascurare. Ed ecco che, ad agosto, il sangue tornerà a scorrere sul grande schermo, con l’approvazione di Scott e Cameron, entrambi entusiasti dopo aver visto un montaggio provvisorio del nuovo film.