Il femminile, declinato in ogni forma e aspetto, è da lungo tempo protagonista indiscusso del cinema horror: nei film più terrificanti e inquietanti, esce dall’inquadratura spesso misogina dando vita a protagoniste resilienti e coraggiose – le final girls sono l’emblema di questa categoria – ma anche a villain assolute, artefici del male in persona. Guardando le recenti produzioni, è evidente un incremento di interesse nei confronti dell’inquietante femminile, che sia come tramite di messaggi culturali e sociali, come nel caso di A Girl Walks Home Alone at Night, o per esplorare le complessità del genere “donna” in Piggy. In questo articolo, riscopriamo insieme 10 personaggi femminili nel cinema horror che hanno riscritto la storia del genere.
1) Carrie – Lo Sguardo di Satana (1976)

Il bullismo al liceo e il primo menarca sono i dettagli di inizio della storia di Carrie, film di Brian De Palma. Tratto dal primo romanzo del Re dell’horror Stephen King, Carrie è una ragazzina vittima degli attacchi dei compagni di scuola, mentre a casa viene additata come figlia del diavolo da parte della madre, fanatica religiosa che vede nella figlia il ricordo del proprio peccato. L’horror di De Palma pone luce sulle vessazioni che ogni giorno le donne subiscono, in particolare le ragazzine in preda ai cambiamenti fisici e ormonali. L’arrivo del primo ciclo mestruale per Carrie, interpretata nel film da Sissy Spacek, coincide con le prime manifestazioni dei suoi poteri telecinetici che la condanneranno a diventare l’eroina di sè stessa ma anche il mostro della sua stessa storia.
2) Suspiria (1977)

Dario Argento dava inizio così alla sua trilogia delle tre madri, con uno dei migliori film in assoluto sulle streghe. Con Suspiria nel 1977, inizia il percorso del regista italiano nell’universo femminile in chiave horror, che sarebbe continuato con Inferno (1980) e La terza madre (2007). La raffinatezza e l’eleganza di una prestigiosa accademia di danza classica fanno da sfondo al macabro arrivo di Susy Benner che assiste a macabri omicidi e oscuri segreti della scuola. Il technicolor del film, uno degli ultimi esempi prima che la tecnica venisse sostituita, incrementa ancora di più l’incubo di Susy Benner che dimentica ben presto i tutù rosa e si ritrova a camminare armata di coltello in una scuola frequentata da streghe e antiche maledizioni.
3) Halloween – La Notte delle Streghe (1978)

Tra le final girl per eccellenza più importanti e iconiche Laurie Strode, la protagonista della saga Halloween interpretata da Jamie Lee Curtis. Con il film horror di John Carpenter viene inaugurato il genere slasher e viene dato un primo sguardo al prototipo della final girl. Laurie Strode è una ragazza fin troppo sveglia per Michael Myers, è la più difficile da sconfiggere e infatti è l’ultima ad affrontarlo. Se le altre ragazze si lasciano distrarre dai maschi, Laurie sente che qualcosa non va e indaga. Sente il fiato sul collo di Myers avvicinarsi sempre di più e si prepara a reagire. Il personaggio di Jamie Lee Curtis, che ritorna nel corso della saga anche come guest star è la protagonista che ha reso celebre la saga di Halloween insieme ovviamente al suo inquietante serial killer protagonista assoluto.
4) The Ring (2002)

Ancora una volta è una ragazzina artefice della paura: è il turno di Samara, la ragazza di The Ring con i lunghi capelli scuri e la pelle diafana che esce fuori dalla videocassetta dannata. Samara ha scatenato il panico, dopo The Ring sentire lo squillo del telefono corrisponde a un tremolio. La storia dietro il suo personaggio, rende Samara una delle protagoniste femminili del cinema horror più misteriose e spaventose. I suoi occhi e il suo corpo strisciante generano ancora oggi una sensazione di angoscia e timore. Attenzione a visionare prodotti di dubbia provenienza, se non volete incorrere nei vostri ultimi “sette giorni”.
5) Orphan (2009)

Le fattezze innocenti e infantili di Esther sono perfette per ingannare e creare una sensazione di paura. La protagonista del film horror Orphan è Esther, un’ adorabile bambina tutta fiocchi che viene adottata da una giovane coppia in lutto. Gli atteggiamenti timidi e teneri della bambina, interpretata da una giovanissima Isabelle Fuhrman, ben presto si rivelano mostruosi e terrificanti. La violenza all’estremo livello che mossa da quella che sembra solo una bambina risulta ancora più spaventosa. Orphan di Jaume Collet-Serra è tratto da una storia vera ed è forse questo che rende Esther ancora più terrificante.
Potete scoprire altri film horror tratti da storie vere, che renderanno cronica la vostra insonnia, nel nostro approfondito articolo.
6) A Girl Walks Home Alone at Night (2014)

Il fascino dei vampiri diventa donna. Dracula e Nosferatu accolgono A Girl Walks Home Alone at Night, film persiano di Ana Lily Amirpour, su una vampira che si aggira tutta sola per le strade. La ragazza vampira seduce e si ciba del sangue di chiunque incontra. L’antico culto dei vampiri non passa mai di moda, neanche con questa ragazza senza nome, che riversa in ogni morso il desiderio femminile e soprattutto la rabbia femminista. I suoi sono attacchi alla violenza di genere, vuole sradicare la mascolinità patriarcale per realizzare una comunità dove le donno possano sentirsi protette, libere, di camminare da sole per strada.
7) The Witch (2019)

Anya Taylor-Joy impersonifica il ruolo femminile più antico e più giudicato: la strega. Archetipo del folklore horror, la strega è protagonista e titolo del film di Robert Eggers, The Witch. La strega del film viene annunciata da subito: ha rapito un bambino che era stato affidato a Thomasin. Inizia la caccia alle streghe in un ambiente domestico, dove le dita sono tutte puntate contro Thomasin, la ragazza di casa. Se sia lei o no davvero la strega è la grande incognita del film: il personaggio di Anya Taylor-Joy è una ragazza che sta crescendo, viene rimproverata per non essere attenta eppure le vengono sempre date nuove mansioni, che non fanno altro che alimentare l’idea che sia lei la strega che dovrà essere punita alla fine.
8) Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019)

L’horror si tinge di colori estivi e si riempie di fiori. Florence Pugh è l’incredibile e magnetica Dani di Midsommar, film del regista Ari Aster. Dani è in piena depressione e mantiene una relazione di dipendenza con il suo ragazzo nonostante ormai non ci sia più alcun sentimento romantico a legarli. Midsommar è lo spaventoso dissolvimento dell’empowerment femminile: questa volta è l’archetipo della femme castatrice a fare da portavoce. Il mostro diventa la società matriarcale degli Harga. Frequentando la preparazione del midsommar si rende conto della trappola in cui si trova con il suo ragazzo Christian. Ari Aster mostra la nostra società in cui assistiamo alla luce del sole alla violenza di genere ma ribaltando le carte in gioco: tra gli Harga sono le donne a sopravvivere, a farsi man forte e a utilizzare gli uomini per i soli scopi riproduttivi.
Se vi state interrogando ancora sull’enigmatico finale del film di Ari Aster, veniamo in vostro soccorso con una dettagliata spiegazione!
9) Piggy (2022)

Nel cinema horror è ancora il corpo femminile a far paura. Film estremamente attuale, di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione, Piggy di Carlota Pereda è una denuncia alla grassofobia con focus sugli adolescenti, senza lasciare esenti le generazioni più adulte. Sara viene insultata a causa delle condizioni del suo corpo, ha l’occasione di vendicarsi delle sue bulle e deve scegliere in fretta come agire. Fidarsi o non fidarsi di uno sconosciuto criminale che ha rapito delle ragazzine? Piggy è un simpatico survival horror, che mette in scena una protagonista pronta a sparare a sangue freddo senza remore e senza timori.
10) X – A Sexy Horror Story (2022 – 2024)

Mia Goth è la protagonista della trilogia horror di Ti West, iniziata con X – A Sexy Horror Story. Il dilemma del corpo che invecchia e il desiderio di sentirsi ancora giovane diventano grotteschi capolista in questo film horror. Le donne in questa trilogia sono prima carne da macello poi loro stesse macellaie, tre donne di tre tempi diversi che spargendo sangue attorno a loro tentano di distruggere il maschilismo che le circonda. Mia Goth impersonifica tre donne indomabili, considerate folli per la loro sete di successo, che fuoriescono dai cardini del patriarcato che le vuole ordinate e ordinarie. La “women disorderly” di Ti West guida in un nuovo cinema horror dove non ci sono solo final girl o mostri imprevedibili.
Il sodalizio tra Ti West e Mia Goth è poi proseguito con i film Pearl e MaXXXine: a entrambi abbiamo dedicato delle recensioni approfondite.