Autore: Stefano Lo Verme

Nato a Roma, classe 1985, è stato spinto dalla bulimica passione per la lettura sulla strada dell'insegnamento. Da adolescente scatta il colpo di fulmine per i film di Billy Wilder, Woody Allen e Robert Altman; da allora ama dedicarsi a cinema e dintorni (perlomeno quando non è impegnato a tormentare i propri alunni). La sua massima aspirazione: acquisire la compostezza e il savoir-faire dei personaggi di Isabelle Huppert.

Michèle Leblanc si rialza dal pavimento, raccoglie i frammenti delle ceramiche rotte e poi si immerge nella vasca da bagno, dissipando con un gesto le tracce di sangue che affiorano in superficie; quindi ordina del sushi al telefono, premurandosi di chiedere cosa sia un holiday roll, e accoglie tranquillamente il figlio Vincent (Jonas Bloquet) per cena, liquidando i lividi sul volto come un banale incidente in bicicletta. Nulla di anomalo, se non per l’agghiacciante “fuori campo” che funge da incipit di Elle: lo stupro che si è appena consumato nel soggiorno della donna, imprenditrice a capo di un’azienda di videogame.…

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Nella penombra del dietro le quinte del New Yorker Festival, Lydia Tár attende nervosamente di essere introdotta sul palco, dove la sua intervista con Adam Gopnik verrà aperta dal lunghissimo elenco di riconoscimenti conseguiti dalla stimata pianista, direttrice capo della Berliner Philharmoniker. Ma poco più tardi, la Lydia Tár seduta al cospetto del pubblico è una figura calma, composta, che dimostra di avere il pieno controllo di sé e di saper adoperare con impeccabile disinvoltura le proprie doti di affabulatrice, parlando del suo lavoro con serietà e passione, ma pure con un filo d’ironia. E a incarnare la complessità della…

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Il nostro primo incontro con Daniel Plainview avviene nell’oscurità di una miniera del New Mexico. L’ombra del luogo e la tesa del cappello dell’uomo ci impediscono di distinguere i tratti del suo volto: ciò che possiamo osservare è una creatura possente, dalla fisicità imperiosa, che con metodica energia abbatte il piccone contro la parete della grotta. Solitario, silenzioso (l’incipit del film è un lungo prologo completamente muto), Daniel Plainview ci mostra la sua strenua lotta per la sopravvivenza dopo l’incidente che lo ha scaraventato sul fondo della miniera, con una gamba spezzata: una lotta per riemergere dagli abissi, come un…

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Una figura minuta emerge dalla penombra del sottobosco e, aggrappata a una fune, avanza ansimando verso la macchina da presa. La scena d’apertura de Il silenzio degli innocenti ci introduce subito la sua protagonista, impegnata in una corsa solitaria fra gli alberi di una foresta della Virginia: un’esercitazione scandita dalla partitura musicale di Howard Shore, ad accentuare il senso di inquietudine di questo incipit. Nella sequenza successiva, quando viene convocata nell’ufficio del suo superiore Jack Crawford (Scott Glenn), conosciamo più da vicino Clarice Starling, una giovane recluta dell’accademia dell’FBI a Quantico, alla quale sarà affidato un compito estremamente delicato: recarsi…

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«Voglio che tu vada a cercarla e dirle che l’ho pensata»: l’ultimo desiderio del soldato Jody (uno struggente Forest Whitaker) e la promessa pronunciata dal suo carceriere Fergus (Stephen Rea), membro di una cellula dell’IRA, sono il preludio al secondo atto de La moglie del soldato. Se infatti, per la prima mezz’ora, il pubblico assiste a una sorta di dramma carcerario ambientato nei pressi di Belfast, l’irruzione dell’esercito britannico trasforma all’improvviso il film di Neil Jordan in qualcosa di diverso: Fergus, fuggito in incognito dall’Irlanda del Nord, si reca a Londra sotto il nome di Jimmy, con l’intento di rintracciare…

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Una scena di Boris 4
9.0
Disney+

La serie: Boris 4, 2022. Creata da: Giacomo Ciarrapico, Luca Vendruscolo. Cast: Francesco Pannofino, Alessandro Tiberi, Pietro Sermonti, Caterina Guzzanti. Genere: Commedia. Durata: 30 minuti ca./8 episodi. Dove l’abbiamo visto: alla Festa del Cinema di Roma. Trama: Dopo il cocente fiasco del loro Gengis Khan, Stanis La Rochelle e Corinna Negri puntano a tornare alla ribalta grazie a una nuova fiction, Vita di Gesù, di cui saranno produttori e interpreti, con il fido René Ferretti al timone di regia. A finanziare un progetto tanto imponente dovrebbe essere una piattaforma internazionale che vede Alessandro, l’ex stagista de Gli occhi del cuore,…

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Il film: Il Principe di Roma, 2022. Regia: Edoardo Falcone. Cast: Marco Giallini, Giulia Bevilacqua, Sergio Rubini, Filippo Timi. Genere: fantastico, commedia. Durata: 92 minuti. Dove l’abbiamo visto: alla Festa del Cinema di Roma. Trama: Nella Roma del 1829, l’arrogante e cinico Bartolomeo Proietti è in procinto di acquisire un titolo nobiliare attraverso l’imminente matrimonio con la giovane Domizia, figlia del Principe degli Accoramboni. Ma pochi giorni prima delle nozze, un’improvvisa carenza di liquidità costringe il ricchissimo Bartolomeo a rivolgersi al mondo dell’occulto nella speranza di recuperare un’ingente somma di denaro; questo tentativo, tuttavia, lo fa entrare in contatto con…

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Il film: The Lost King, 2022. Regia: Stephen Frears. Cast: Sally Hawkins, Steve Coogan, Harry Lloyd, Mark Haddy. Genere: commedia. Durata: 108 minuti. Dove l’abbiamo visto: alla Festa del Cinema di Roma, in lingua originale. Trama: Philippa Langley, impiegata inglese che vive a Edimburgo insieme ai due figli e al (quasi ex) marito John, inizia a coltivare una curiosità sempre più appassionata per la figura storica di Riccardo III, conosciuto ai più come il crudele tiranno al centro dell’omonima tragedia di William Shakespeare. Philippa, al contrario, avverte un’insolita empatia nei confronti di Riccardo III e inizia a domandarsi in quale…

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Quando attira per la prima volta l’attenzione dell’avvocato Dan Gallagher e del suo amico Jimmy, Alex Forrest è ancora fuori scena; è lo sguardo voluttuoso dei due uomini ad anticipare quello del pubblico prima dell’inquadratura successiva, in cui la donna nel mirino del loro interesse si staglia tra la folla di invitati di un party letterario. Ancora non sappiamo di chi si tratti, ma la sua comparsa in Attrazione fatale già ci offre una prospettiva ben precisa del personaggio: la cascata di riccioli biondi a incorniciare un viso dai tratti spigolosi; l’espressione glaciale con cui fulmina Jimmy, salvo poi addolcirsi…

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Tutte le immagini da inquadrare nascono uguali e libere: i film non sono che la storia della loro oppressione. Nel marzo 1960, il debutto di À bout de souffle nelle sale francesi segna uno di quei momenti che, negli anni a venire, gli storici del cinema identificheranno fra le svolte pivotali della settima arte, i cosiddetti “punti di non ritorno” destinati a sancire un prima e un dopo. Fino all’ultimo respiro, che entusiasma gli spettatori in patria e altrove, si aggiudica l’Orso d’Argento al Festival di Berlino e ispirerà intere generazioni di registi, è il film a cui, da allora…

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